Bastian Contrario, Politica Roccalumera
Roccalumera e il bilancio secondo la Corrini. Fatemi capire:
Ieri sera, in una piazza municipio straripante, si è svolto il primo comizio della lista capitanata dalla professoressa Corrini. Ma tanti non simpatizzanti …ascoltavano dalla strada sottostante.
Proprio in campagna elettorale, non potevo esimermi dallo scrivere almeno tre righe per i miei affezionatissimi due lettori. Riporto un paio di passaggi, tratti dal discorso finale di ieri pronunciato dalla Corrini: “le condizioni in cui versa il paese sono sotto gli occhi di tutti, anche se a ridosso delle elezioni si eseguono lavori tampone, spesso utilizzando la Cassa Depositi e Prestiti e quindi gravando ancora sulle tasche dei cittadini invece di attingere a finanziamenti regionali, statali o comunitari”.
È vero infatti, (qui è lo scrivente a commentare non la Corrini), che l’intera la via Umberto I è stata recentemente dotata di illuminazione a led e, addirittura, il lungomare di Roccalumera è in questi giorni oggetto della integrale nonché in corso d’opera, sostituzione non di plafoniere e lampade, ma addirittura dei pali di illuminazione. Per la verità, di recente si erano verificati dei veri e propri crolli in un paio di casi, ma pareva che la ricognizione e sistemazione ancorchè accurata avvenuta sugli stessi ad opera dell’amministratore, (uno per uno), avesse messo già in sicurezza dal rischio. Led elettorali? Ancora lo stesso lungomare, è in corso di attenzione a riguardo del restauro di muretti e pilastrini in varie zone. Un lavoro, per la verità quest’ultimo, atteso da anni ed ora alquanto frettoloso nell’esecuzione perché chiaramente imposto dai cosiddetti “tempi elettorali”.
Ieri, non ha sottaciuto il candidato a sindaco della lista “Insieme per il Futuro”, il tema economico che più di ogni altro ha fiaccato le famiglie quale che fosse la causa od il colpevole da crocifiggere. La Corrini ha accusato l’uscente amministrazione di “aumento delle tasse al massimo, quali: Imu, Irpef e Tari. Il cittadino, – ha precisato inoltre – è stato considerato solo un contribuente, un Bancomat, trincerandosi dietro l’ammontare dei debiti, artificiosamente sempre crescenti. Ad ogni dichiarazione (fatta agli organi di stampa, ndr), il debito aumentava. Ben sapendo di mentire”.
A questo punto, ove avvalorare la tesi che chiameremo da oggi dei “debiti menzogneri”, la Corrini ha evidenziato alcuni “numeri” su cui riflettere: “il Piano di rientro, con l’Ato è stato accettato supinamente dall’amministrazione per l’ammontare di 2.500.000 euro, (duemilionicinquecentomila), ben sapendo che c’erano in corso cause pendenti. Difatti, con una sentenza del Tribunale di Messina a favore del Comune, per 865.000 euro, il debito è diminuito notevolmente. […] il debito si riduce a 500.000 euro. Tralasciando il fatto che ancora c’è un altro contenzioso innanzi al Tar di Catania”. Secondo la Corrini, “l’attuale amministrazione, sin dal suo insediamento avrebbe preferito garantire l’Ato piuttosto che le tasche dei cittadini”.
Dunque, se lo scrivente ha capito qualcosa anche solo relativamente a questa parte del comizio, pare che il debito, la “enorme voragine” causa di tante tasse, preoccupazioni, lacrime e sangue, non fosse poi così enorme come descritto in questi cinque anni di amministrazione argiroffiana. Se così fosse è veramente possibile che questi debiti siano stati ripianati, pagati, che siano dunque oggi pari a “ZERO”.
E si, perché se invece fossero stati inizialmente, (come recentemente apparso su un manifesto 6×3 della lista Argiroffi sindaco, 6.800.000 euro, (seimilioniottocentomila), dividendone l’importo per 4000 abitanti, avremmo avuto un carico pro capite di 1.700 euro. Ciò – corriggetemi se sbaglio – significherebbe, che in questi cinque anni, una famiglia di quattro persone (bambini e anziani inoperosi compresi) avrebbe sborsato ben 6.800 euro. Per fortuna non pare sia stato proprio così. Allora, come avrà fatto Argiroffi e compagnia amministrante a ridurre a zero (come dichiarato in questi giorni) il debito monstre? Misteri dell’universo politico che vanno altre la certezza matematica di noi comuni mortali. Matematica, che come sappiamo non è un’opinione.
Avrei da dilungarmi parecchio, perché ci sarebbe da soffermarsi su tanti altri passaggi da me ascoltati come dal pubblico presente, ma per non tediare ulteriormente il mio lettore, aggiungerò solo una cosa: l’argiroffiano “edificio”, – così lo definì un noto avvocato roccalumerese -, definisce la lista capitanata dalla professoressa Corrini, “inesperta perché priva di esperienza politico amministrativa”. Beh! A parte il fatto che un Francesco Vito non è certamente meno bravo a fare i conti rispetto ad un Vadalà, tanto più che questi conti se li troverebbe già in ordine. Semmai servisse un aiuto nell’amministrare la giovane e vittoriosa compagine spalleggiata da “Sicilia Vera”, questa potrebbe comunque ricorrere ad un “Consulente esterno”. Naturalmente, a titolo gratuito.
BASTIAN CONTRARIO
DI CIUCCIO E IL DEBITO CON ATO NON PAGATO DAI COMUNI (comizio del 2016 ad Antillo)
Così disse l’avvocato Antonio Di Ciuccio in pubblico comizio: “noi abbiamo contestato NON quello che facevano (l’Ato) ma quello che NON facevano. […] non venivano erogati i servizi che il contratto prevedeva e per i quali l’Ato comunque rilasciava regolare fattura […] ad un certo punto l’Ato comincia a mandare Decreti ingiuntivi ai vari comuni che non pagavano, fra cui c’era Roccalumera (minuto 4 del video) il Comune di Roccalumera si è opposto al Decreto ingiuntivo e … la somma che l’Ato chiedeva non gli è stata riconosciuta per intero dal giudice, quindi (l’amministratore dell’epoca, ndr) ha avuto riconosciute le proprie ragioni almeno parzialmente il Comune di Roccalumera”…
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