Politica
Politiche 2018: Il M5S vola, la Lega supera FI
Boom del movimento 5Stelle al sud. È il centrodestra la coalizione più votata, ma una maggioranza non c’è. Potrebbe profilarsi un’alleanza “spuria”. Difficile il compito di Mattarella.
Roma. Il giorno dopo. Il M5S primo partito e il centrodestra prima coalizione in questa tornata elettorale che consegna l’Italia alla conferma delle previsioni della vigilia, comprese quelle sui timori di una prevedibile ingovernabilità. Con due corollari: un Pd diventato marginale e una guerra all’ultimo voto fra Matteo Salvini, al momento vincente, e Silvio Berlusconi. Il deciso exploit del movimento 5 Stelle e la netta rimonta del centrodestra, che supera ampiamente la coalizione di centrosinistra, indicano una vittoria molto ampia per entrambi. Luigi Di Maio porta il movimento, che nel 2013 aveva raccolto il 25,6 dei consensi, fin dove si era prefisso e anche oltre: stando alla seconda proiezione realizzata da SWG al proporzionale per il Senato M5S è il primo partito con il 33,6%.
L’alleanza di centrodestra al Senato è al 36,5%. E a cantare vittoria è Salvini. La sua Lega ha quadruplicato i voti rispetto al 2013. E, soprattutto, sta superando Berlusconi. La proiezione per il sento la vede al 17,4% contro il 14,1% di Forza Italia.
Per il centrosinistra, invece, i presagi più neri si sono avverati compreso il pericolo di crollo del Pd sotto la soglia psicologica del 20%. Doccia fredda arriva con le proiezioni al Senato: 18,3%. Nell’alleanza l’unica che potrebbe sopravvivere sarebbe +Europa di Emma Bonino: la proiezione al Senato però la indica al 2,3%. Insieme e Civica Popolare potrebbero non raggiungere l’1%. Anche per Liberi e Uguali gli exit poll non sono confortanti. E la proiezione al Senato li conferma sulla fascia bassa: 3,3%.
Nel corso della notte, archiviata ogni prudenza, i pentastellati hanno manifestato tutto il loro entusiasmo all’interno del loro comitato elettorale di Roma in cui si sono riuniti a decine, – Luigi Di Maio, Di Battista ma anche Davide Casaleggio e tanti deputati – e hanno iniziato a festeggiare.
AFFLUENZA AL 73% (quando mancavano alcune centinaia di Comuni), solo due punti percentuali in meno rispetto al 75,2% registrato alle Politiche del 2013, anche se è bene ricordare che allora le urne furono aperte due giorni.
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