Spettacolo e Cultura
Messina. Il Molo e la Dogana tra passato e presente
Dalla grande emigrazione del primo ‘900 al fenomeno migratorio del XXI secolo: E’ stata presentata stamani nel Palazzo della Dogana la mostra evento “Sicilian Crossings to the United States of America and the Derived Communities”, realizzata dalla Rete dei Musei della Migrazione, diretta dal prof. Marcello Saija, già ospitata qualche anno fa nel Museo di “Ellis Island” a New York.
Messina. Una inedita pagina di storia messinese e siciliana che, per la sua straordinaria peculiarità, restituirà alle cronache e all’attenzione della collettività “il Grande Viaggio” che i nostri nonni intrapresero verso gli Stati Uniti, pieni di speranza alla ricerca di un futuro migliore.
Tra il 1897 e il 1920, oltre quattro milioni di italiani attraversarono l’oceano, stipati nella terza classe delle navi a vapore, dando vita alla prima Grande Migrazione della storia moderna. Nessun’altra nazione ha conosciuto un esodo di queste dimensioni.
Dal “Salone Viaggiatori” della Dogana e dal Molo del porto di Messina, migliaia di messinesi e siciliani, giunti a Messina attraverso le ferrovie, transitarono e partirono verso l’America insieme alle loro valige di cartone.
L’Ufficio delle Dogane e l’Autorità Portuale, in collaborazione con Comune e Città Metropolitana, RFI, Camera di Commercio, Confcommercio, Gruppo Lisciotto, Associazione Ferrovie Siciliane, Museo Cultura e Musica dei Peloritani con il coordinamento del prof. Enzo Caruso (Associazione AURORA) e del prof. Marcello Saija (Rete dei Musei dell’Emigrazione Siciliana), vogliono oggi recuperare questa pagina di storia. Proprio nel Salone dei Viaggiatori della Dogana gli attori istituzionali che hanno dato vita alla manifestazione hanno illustrato nei loro interventi ruoli e competenze, obiettivi e strategie.
Ad aprire i lavori il direttore della Dogana Ivan Spina, che ha ripercorso attraverso alcuni scatti fotografici la storia della Dogana evidenziando l’importante ruolo che oggi svolge con un focus sul fenomeno migratorio che vede la Sicilia meta di arrivo di tanta gente disperata, bisognosa di aiuti umanitari. Significativa l’esposizione di alcuni resti di due imbarcazioni, la “Eikos” e la “Barkin”, che hanno portato sulle coste siciliane migranti provenienti dalla Turchia.
Il segretario generale dell’Autorità portuale, il dott. Ettore Gentile ha ribadito il ruolo dell’autorità portuale quale responsabile delle infrastrutture ed ente preposto al ricevimento e alla gestione delle partenze. Oggi come nel secolo scorso.
Particolarmente significativo l’intervento del dott. Carmine Rogolino, dirigente RFI.
Il dott. Rogolino non solo ha illustrato il ruolo della stazione di Messina negli anni, accendendo i riflettori sulla centralità del trasporto nello stretto ma anche aperto ad una nuova prospettiva tesa a restituire alla città di Messina ed ai tanti turisti il Salone dei Mosaici della Stazione marittima.
Cogliendo al volo l’appello della dott.ssa Erminia De Francesco, dirigente della Dogana che ha collaborato con il prof. Marcello Saija per l’allestimento della mostra, affinché si possa trovare una sede per l’esposizione permanente dei 120 pannelli che la compongono.
Il dott. Carmine Rogolino si è infatti detto disponibile ad ospitare la mostra chiedendo la collaborazione di quanti possono dare un contributo.
E’ toccato poi al prof. Marcello Saija, direttore Rete dei Musei dell’Emigrazione Siciliana, approfondire alcuni aspetti della mostra.
Enzo Caruso, coordinatore dell’evento, ha invece sottolineato l’importanza della sinergia tra i diversi enti. “Rapporti, ha spiegato Enzo Caruso, che vanno oltre il profilo istituzionale e che hanno consentito oggi di realizzare un altro evento teso a recuperare la nostra memoria storica e offrire una nuova opportunità di promozione alla città di Messina. Mi pregio di essere un centrocampista, ha scherzato Caruso , imposto il gioco e la squadra vince. E la squadra in campo oggi, formata da tutte queste istituzioni rappresenta già un ottimo punto di partenza.”
A porgere i saluti da parte dell’Amministrazione comunale l’assessore Enzo Trimarchi. Particolarmente significativa la scopertura dell’epigrafe commemorativa a cura del Prof. Marcello Saija posta dall’Autorità portuale e dall’Ufficio delle Dogane proprio sulla facciata del Palazzo della Dogana, lì dove in molti si incontrarono per iniziare un lungo viaggio. Subito dopo dalla Dogana ci si è incamminati verso la Stazione marittima dove è stata ufficialmente inaugurata la mostra che sarà aperta al pubblico fino al 9 dicembre. Dal 4 al 6 saranno gli alunni delle scuole cittadine a visitarla. Sabato 8 e domenica 9 invece rimarrà aperta al pubblico.
L’evento inoltre si articolerà in altri due importanti momenti di approfondimento. Mercoledì 5 dicembre al Salone della Borsa della Camera di Commercio Marcello Saija, direttore Rete dei Musei dell’Emigrazione Siciliana affronterà il tema della Grande Migrazione Siciliana negli Stati Uniti tra il XIX ed il XX secolo. Seguirà Mario Sarica, curatore scientifico del Museo Cultura e Musica dei Peloritani con un focus sull’avventura discografica dei siciliani in America negli anni dell’emigrazione.
Mercoledì 12 dicembre sempre nel Salone della Borsa della Camera di Commercio Angela Villani, docente di Storia delle relazioni internazionali offrirà un’analisi della “Sfida migratoria del XXI secolo”; protagonisti dell’evento anche gli studenti grazie alla collaborazione dell’Istituto nautico “Caio Duilio”, la dirigente scolastica Maria Schirò illustrerà il progetto All Together promosso per i minori stranieri.
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