Motori
Oggi: Strisce pedonali presidiate da… fotocellule
Più di 90 persone sono state travolte, nel 2016, mentre attraversavano la strada. Per azzerare le vittime, arriva la tecnologia: zebre luminose e luci che lampeggiano se c’è un pedone in transito.
Nel 2016 (ultimo dato disponibile, nonché riportato da “Quattroruote” di febbraio), per ben 5.221 un’auto ha investito un pedone che attraversava la strada sulle strisce. In 96 casi, la mancata precedenza all’utente debole da parte di un veicolo ne ha provocato la morte. Se a questi numeri si aggiungono quelli in cui l’investimento è avvenuto per colpa del pedone, perché, per esempio, ha attraversato in maniera irregolare oppure lo ha fatto su strisce protette da un semaforo senza rispettare le indicazioni, gli incidenti salgono a 8.316 e i morti a 188.
Insomma, un giorni si e un giorno no si muore ancora, in Italia, attraversando la strada. Nella metà dei casi per colpa dei pedoni, nell’altra per mano di utenti “forti”, prepotenti o distratti oppure autori di comportamenti irresponsabili e criminali.
In questo preoccupante contesto, tutto ciò che può contribuire ad aumentare la sicurezza è ben accetto. Qualche anno fa, balzarono all’onore delle cronache le strisce pedonali “intelligenti”: pannelli luminosi annegati nell’asfalto che s’illuminano (e che accendono un apposito segnale luminoso poco distante, lungo la strada), quando un pedone mette il piede sulla carreggiata.
Qualche mese fa è stata la volta di “Pedone sicuro”, un sistema di segnalazione di “zebre” non presidiate da semaforo che può contare già su 28 installazioni in tutta Italia. Ideato da un carabiniere di Gubbio (PG) e sviluppato dall’omonima ditta di Bergamo, è semplicissimo: due fotocellule, poste a 60 centimetri di altezza in corrispondenza del passaggio pedonale, rilevano la presenza di una persona in procinto di attraversare e azionano delle lampade a Led intermittenti, alimentate da un pannello fotovoltaico, che si spengono da sole ad attraversamento compiuto. L’obiettivo è attirare l’attenzione delle persone alla guida di veicoli in avvicinamento.
Nulla di particolarmente tecnologico dunque (secondo il produttore, non è necessaria alcuna omologazione), ma il sistema è facile da installare, poco invasivo e, cos’ affermerebbe chi lo ha adottato), efficace. Il prezzo? Poche migliaia di euro per acquistarlo, oltre alla messa in opera. Ma c’è anche chi lo noleggia ad un canone fisso mensile che comprende la manutenzione. Tutto bello, ma la differenza la fa, come sempre, la prudenza, conclude il mensile degli automobilisti.
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