Motori
Pinza freni da la stampante 3D
In realtà ci sono volute ben 45 ore per ottenere, strato dopo strato, la prima componente funzionale realizzata con una stampante 3D. per la produzione additiva potrebbe essere una svolta epocale.
Alla Bugatti, non nascondono la soddisfazione. E ne hanno ben donde, potendo aggiungere a un già nutrito palmarès di eccellenze la prima pinza freno realizzata con la stampante 3D. e pure in titanio, materiale piuttosto bisbetico. Non si tratta – vale la pena sottolineare – del solito esperimento destinato a rimanere tale. Entro l’estate, infatti, cominceranno i test per passare alla produzione di serie.
Certo, quando si parla di hypercar, “produzione di serie” assume un significato particolare: numeri limitati e illimitate (almeno nell’immaginario collettivo) possibilità di spesa. La Casa di Molsheim, però, funge anche da “faro”hi-tech per gli altri marchi del gruppo Volkswagen. Come dire che è soltanto questione di tempo, e di investimenti, perché la strada aperta dai pionieri possa essere seguita da altri. Del resto, quella pinza, che ha preso forma in quasi due giorni e 2.2013 strati sovrapposti con millimetrica precisione, è un gioiello in sé: lunga 41 centimetri, larga 21, alta 13, 6, è la più grande mai costruita in assoluto e pesa soltanto 2,9 chili, contro i 4,9 dell’omologa in alluminio. Ma, soprattutto, rappresenta il superamento dei limiti che relegavano la produzione additiva alla prototipazione, cioè alla realizzazione di elementi da utilizzare durante lo sviluppo di un modello.
La stampa 3D entra nell’età adulta. Accantonato, almeno per il momento, il sogno di entrare in ogni casa, sta conquistando le industrie più diverse. Gli analisti prevedono che il mercato delle stampanti additive crescerà a un ritmo del 25% annuo, arrivando nel 2023 a un valore di circa 33 miliardi di dollari (software escluso). Sarà un caso che le cinque maggiori aziende del ramo per la capitalizzazione (le tedesche Voxeljet ed Slm Solutions, la belga Materialise e le statunitensi Stratasys e ExOne) annoverino l’automotive tra i principali settori con i quali collaborano? Si fa questa domanda un giornalista del prestigioso mensile “Quattroruote”, ma certo, se ho deciso di sottolineare l’argomento, anche il sottoscritto ritiene che l’hi-tech sia in grande espansione e da esso possano derivarsi immensi progressi in molti campi. Non solo motoristici.
Invia un Commento