Da sempre appassionato della storia della Sicilia nonchè del disegno, diplomatomi geometra, persino durante il servizio militare venivo chiamato a svolgere la mansione di disegnatore, (presso la Brigata Trieste” a Bologna). Appassionato di grafica, nel 1991 conseguivo, non ultimo, l'attestato CEE di "Tecnico Esperto in CAD". Nel 2015 pubblicavo il mio primo romanzo di narrativa, intitolato “Figlio di Sicilia: racconti di uomini ed eroi”, che presentavo a gennaio a Santa Teresa di Riva presso il “Caffè d’Arte”, ad aprile a Nizza di Sicilia, presso la Galleria comunale e biblioteca “Corrado Cagli”, e ancora a Furci Siculo, presso l’auditorium comunale, dove i ragazzi della “Scuola Secondaria di Primo Grado” di Furci, (sapientemente coordinati dalle rispettive insegnanti), realizzavano un pregevole lavoro a tema e mi intervistavano alla presenza del sindaco dell’assessore alla cultura. Il libro, continua a riscuotere un discreto successo.
Un Commento
Vittorio Sartarelli
Avere l’opportunità e la soddisfazionre di vedere e leggere su “Il Foglio di Sicilia” un autorevole e cqualificato giornale siciliano, più che una recensione, un attento e profondo commento, su di una mia pubblicazione di circa venti anni fa, mi riempie d’orgoglio e di meritata soddisfazione. Pur avendo avuto , in passato, soddisfazioni simili, tuttavia, la cosa è sempre eccitante e continua ad essere per me quella molla a non lasciare che si esauirisca la mia capacità di esprimermi nei miei racconti, quali che essi siano e ripercorrere con la mente e con il cuore, eventi situazioni e persone che hanno costituito per me, tutto un mondo di ricordi che non mi hanno mai abbandonato. Questo libro su mio padre che è stato il mio trampolino di lancio nel campo della letteratura e degli scritti, ha sempre rappresentato per la mia vita una cosa necessaria e una pietra miliare della mia storia di scrittore. Ricordare e far conoscere a tutti la figura di quest’uomo, oltre ad essere un dovere filiale e sociale è stato dettato dai rapporti profondi sopra i quali si sono sempre fondati, sul rispetto, l’ammirazione, la fiducia ed infine, l’affetto filiale che mi hanno legato al mio genitore. In conclusione, quello che mio padre è riuscito a realizzare, in un periodo storico particolare ed in una situazione ambientale critica, per la sua eccezionalità, qualità tecnica, inventiva prograssuale e capacità umane e morali, non poteva opassare inosservato. La riprova di quanto affermo è acclarato dall’effetto che ancora provoca in chi legge il mio libro che prova sempre le medesime emozioni per cose che sono accadute circa settanta anni fa.
Io ringrazio moltissimo l’amico Giovanni Bonarrigo che ha ha voluto donarmi quest’altra molto gradita soddisfazione condividendola affettuosamente, Grazie di Cuore Giovanni!