Politica
Gestione pubblica dell’acqua. Lettera ai sindaci della provincia di Agrigento
Gent.me/mi, con la presente, in occasione della seduta plenaria dell’ATI del 2 maggio, torniamo a portare alla Vostra attenzione quanto proposto dal Forum siciliano dei movimenti per l’Acqua ed i Beni Comuni in occasione del convegno “Il servizio idrico integrato in provincia di Agrigento, dal fallimento della privatizzazione alla Gestione Pubblica e Partecipata”, organizzato presso il Consorzio Universitario di Agrigento il 23 febbraio scorso con gli interventi della Presidente dell’ATI Dott.ssa Francesca Valenti, del Prof. Alberto Lucarelli, ordinario di diritto pubblico alla Federico II di Napoli e del Presidente naz.le di Federconsumatori Emilio Viafora.
Palermo lì 30.04.2019 – Come saprete sostanzialmente il Forum propone che la gestione interamente pubblica delle risorse idriche che l’ATI di Agrigento ha dichiarato di volere assicurare per il futuro, sia realizzata attraverso la costituzione da parte dei sindaci di un Ente di diritto pubblico e non di diritto privato al quale affidare la gestione; e cioè, come sempre sostenuto e come previsto in via preferenziale dalla l.r. 19/15, da una Azienda speciale consortile, che a nostro avviso offre maggiori garanzie di una gestione non scalabile dalla partecipazione dei privati, (né nella fase della sua costituzione né in futuro attraverso la cessione di quote azionarie come più facilmente può avvenire con una SPA anche a totale capitale pubblico) e che preveda nel proprio statuto forme di partecipazione e di controllo popolare a garanzia della massima trasparenza, efficacia, efficienza ed economicità.
Tale ipotesi, che durante il Convegno tenutosi dopo il commissariamento prefettizio di Girgenti Acque, ha raccolto l’interesse e la condivisione degli intervenuti, è oggi ulteriormente rafforzata nella sua ratio dalla nuova interdittiva antimafia della Prefettura ad Hydortecne nella quale si ribadisce la “persistente pericolosità” di infiltrazioni mafiose nella gestione della preziosa risorsa.
Per questo motivo, ritenendo che da allora all’interno dell’ATI siano stati compiuti i passaggi necessari ad accelerare la scelta della forma di gestione, a partire dalla redazione del Piano d’Ambito,
CHIEDIAMO ALLE/AI SIGNORI SINDACI CHE COMPONGONO L’ASSEMBLEA TERRITORIALE IDRICA
di esprimersi pubblicamente per quella che offre le maggiori garanzie di trasparenza, efficienza, efficacia ed economicità sfrondando il campo da ogni eventuale e possibile nuova privatizzazione, anche parziale, del Servizio Idrico Integrato e dai rischi connessi e già tristemente sperimentati che con l’ipotesi di una SPA paventiamo possano facilmente riproporsi.
Vi invitiamo a non interrompere il percorso legalitario intrapreso esprimendoVi per un Ente di diritto pubblico come futuro gestore del SII, cioè di un servizio pubblico essenziale che tale deve essere, a nostro avviso, anche nella veste giuridica, ponendo in essere tutti gli atti necessari a perseguirla celermente senza cedere a meccanismi divisivi che potrebbero favorire il ritorno di interessi diversi da quelli delle collettività già ampiamente danneggiate da 12 anni di gestione privata.
Tale scelta, pienamente leggittima e praticabile, è interamente demandata ai sindaci ed ai consigli comunali che la dovranno ratificare ed è l’unica in grado di rispondere alla volontà Popolare e referendaria ed alla esigenza di legalità, trasparenza e partecipazione democratica.
Auspicando che possiate condividere le nostre preoccupazioni e la nostra proposta, fiduciosi che la Vostra volontà sia quella di voler salvaguardare gli interessi delle Vostre comunità e territori, Vi auguriamo un buon lavoro.
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