Spettacolo e Cultura
Sicilia. A Balestrate un Parco giochi vietato ai “social”
Balestrate (Palermo). “Chi violerà la regola – spiega l’associazione – sarà multato e i soldi andranno in beneficenza.” L’associazione Genitori balestratesi, che ha ideato e promosso la raccolta fondi per realizzare a Balestrate il primo parco giochi al mondo vietato a smartphone e social, esprime soddisfazione sull’annuncio della posa della prima pietra in programma a settembre. La Regione siciliana ha infatti approvato il progetto del cantiere di lavoro del Comune che consentirà di realizzare le prime opere murarie.
Nel frattempo l’associazione sta definendo la proposta di testimonial con alcuni personaggi del mondo dello spettacolo: “Ci hanno sorpreso le diverse resistenze incontrate – spiegano i promotori del progetto – l’idea di un parco vietato ai social forse spaventa ancora molti, ma diversi artisti hanno dato la loro disponibilità e questo ci rincuora. Crediamo che il messaggio lanciato sia positivo e non più rinviabile e avrà benefici molto importanti sui più giovani e sulle famiglie”.
Nel parco sarà vietato usare telefoni, tablet e pc che andranno riposti in una cassetta di sicurezza. “Chi violerà la regola – spiega l’associazione – sarà multato e i soldi andranno in beneficenza. Un programma conterà i minuti in cui i telefoni sono stati depositati e pubblicherà on line il tempo di socialità vera restituita alle persone”.
L’associazione fa un appello alle imprese del settore infanzia e giochi e a tutti i soggetti interessati per un aiuto. E chiede all’amministrazione comunale di accelerare sul fronte della gestione: “Ringraziamo l’amministrazione e il sindaco Vito Rizzo per la collaborazione e la disponibilità, ringraziamo anche tutti i cittadini, i professionisti, gli esperti che si sono messi a disposizione a titolo gratuito – spiegano i genitori – ora il Comune deve necessariamente dire come intende gestire il parco che comunque sarà pubblico. In base alle esperienze del territorio, la soluzione migliore a nostro avviso è quella dell’affidamento a un soggetto esterno per garantire la manutenzione e la cura del parco. Sia chiaro che il nostro unico interesse è che il parco venga realizzato, non certo quello di gestirlo. Il Comune deve individuare una modalità prima possibile prevedendo però che vengano eseguiti lavori, opere e migliore concrete che possano agevolare e far avanzare la realizzazione della struttura. Cioè chi gestirà il parco dovrà in cambio realizzare lavori che auspichiamo vengano concordati con la nostra associazione che ha curato il progetto, nel solo interesse del preservare la bellezza e l’idea originaria”.
Circa 2.800 euro provengono da raccolta fondi pubblica, mentre 6 mila euro dalla democrazia partecipata, strumento che obbliga i Comuni a donare una patte del bilancio lasciando decidere ai cittadini per quali scopi. È stato avviato anche un dialogo con la comunità di emigrati negli Usa per organizzare altre raccolte all’estero. In tutto si stima che servano ancora circa 35 mila euro per la piena operatività del parco. Oltre al cantiere serviranno infatti altri interventi e bisogna raccogliere ancora le somme per arredi e verde oltre alla videosorveglianza e all’illuminazione.
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