Bastian Contrario, Politica
Sicilia zona arancione? De Luca punta il dito contro l’ass. Razza e il governatore Musumeci
“Messina, 04/11/2020: “L’andamento della curva epidemiologica ci pone al tredicesimo posto, cioè il virus in Sicilia circola molto di meno rispetto a dodici regioni come ad esempio il Lazio la Campania e la Liguria, inserite invece nella zona gialla. Questa è la conferma che il sistema sanitario siciliano è strutturalmente al collasso perché in questi sei mesi, poco o nulla si è fatto per incrementare i posti letto nei reparti covid e nella terapia intensiva, nonostante i soldi messi a disposizione del governo Conte. Avevo già lanciato l’allarme una settimana fa. Ci hanno risposto con chiacchiere, proclami e scaricabarile. Purtroppo, da venerdì migliaia di imprenditori non potranno alzare la saracinesca. Chiedo ufficialmente le immediate dimissioni dell’Assessore Regionale alla sanità, Ruggero Razza, oltre alle formali scuse ai siciliani da parte dell’inconcludente Presidente Nello Musumeci. Per colpa della politica siciliana ora arriveranno ulteriori mazzate alla Sicilia e i siciliani”. Lo afferma il Sindaco di Messina, Cateno De Luca”
Il mio commento: dialogando telefonicamente con un milanese, l’altro giorno mi è stato consigliato di scrivere nuovamente alcune righe sul mio blog in merito alla attuale situazione Covid-19 in Italia. Oggi, raggiunto dall’ennesimo comunicato stampa (di cui sopra avete letto), mi sembra doveroso spendere due righe ancorchè straconvinto di non essere ascoltato proprio come l’illustre nostrano De Luca non lo è stato nelle alte sfere della politica di recente.
L’amico milanese mostrava sconforto per le divisioni che si stanno creando, proprio in un momento storico gravissimo durante il quale l’unione e la collaborazione fattiva è assolutamente indispensabile. Mi sono stati sottolineati i tafferugli di Napoli e non solo. Vero disastri, in certi casi dettati da oggettive rimostranze provenienti da lavoratori e categorie produttive già al collasso, ma in altri casi organizzati da delinquenti e mafiosi.
Mi rendo conto che, di fronte ad un orizzonte alquanto catastrofico e tutt’altro che rassicurante, il De Luca sindaco di Messina sia pressato da più parti poichè il popolo esige risposte. Così accade sicuramente nel resto d’Italia dove si spazia dai negazionisti agli “spacco tutto”, agli approfittatori, ai venditori di fumo, al parlamento stesso. Quindi, questa cara Sicilia che già boccheggiava ante-Covid, guarda adesso alle festività natalizie (storicamente ancora di salvezza per gli affari), con seria preoccupazione e rabbia.
Un lettore, tuttavia, mi confidava che a suo personale parere “le rivoluzioni di strada dovrebbero essere sedate con l’Esercito, in quanto fanno del male alla stessa gente e non remano certo a loro favore”.
Caro presidente Conte, a lei ed alla politica romana mi sono sommessamente già rivolto in occasione del precedente Lockdown di marzo-maggio scorsi. Gli aiuti promessi (vedi cassa integrazione) in gran parte non sono arrivati a destinazione. Anzi, chi li doveva smistare ha colto l’occasione per trarne ulteriore profitto e vantaggio politico. Piccoli Comuni come il mio di residenza, si sono allora rimboccati per quanto possibile le maniche per fornire un aiuto economico alle categorie produttive del paese, ma ciò rimane sempre una goccia nel mare. Voglia Lei incontrare personalmente i sindaci siciliani (certo non solo i siciliani), nonché il Governatore Musumeci e trovare soluzioni il più possibile condivise. Stiamo morendo, nello stesso tempo, poiché il sistema sanitario locale fa schifo, possiamo solo sperare i Dio se credenti. Lei, caro Presidente Conte, è chiamato ad un arduo e difficilissimo compito: salvare anche l’economia della nostra nazione tenendo altresì conto di un sistema ultracorrotto anche nella Comunità Europea. Se lei è un “mago” non lo sappiamo, ma certo urgono soluzioni e non è solo il nostro De Luca a gridarle con forza.
Bastian Contrario
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