Spiritualità
Immuni da cadute (parte quarta) “Don Bosco entusiasmava”
Don Bosco non parlava mai dell’impurità, perché sapeva che i ragazzi sono più facilmente portati all’impurità. Non parlava dell’impurità, ma parlava della gioia, della bella virtù, della gioia di essere con Dio, della gioia di amare Lui più di noi stessi, del piacere che si prova con l’aiuto che il Signore dà, a resistere alle tentazioni, cioè lui entusiasmava! Quello che noi dobbiamo imparare, perché è quello di cui noi abbiamo bisogno è l’entusiasmo.
Se voi trovate una persona che continuamente vi richiama “e tu non capisci niente”, “e tu stai peccando”, “tu non fai niente”, anziché di essere entusiasmati vi scoraggiate; invece noi abbiamo bisogno di vedere, innanzitutto, se, chi ci parla, è pieno di gioia e difatti Don Bosco traspariva gioia!
All’inizio del collegio i ragazzi, quando avevano qualche difficoltà, andavano da lui a parlargli anche dopo la buonanotte. Con molta pazienza i ragazzi aspettavano il loro turno. Poi Don Bosco curava i giovani più bravi e questi giovani aiutavano gli altri e non dicevano: – questo non lo devi fare, quest’altro nemmeno, questo lo devi evitare. Parlavano sempre al positivo, della bellezza di stare con Gesù.
Quando Michele Magone arrivò all’oratorio, i genitori lo volevano mettere in collegio. Magone disse a Don Bosco “io resto qui all’oratorio se nessuno mi dirà di andare in Chiesa, e se nessuno mi dirà di studiare”.
Pensate uno che va nel collegio cristiano per studiare, ci dice: mai in Chiesa e mai a scuola.
Don Bosco disse: va bene, quando tu non vuoi andare a scuola, vai dove vuoi però sempre nel collegio. Quando non vuoi entrare in Chiesa, non entrare. Magone fu contento. Durante la ricreazione non stava fermo, era in continuo movimento. Quando suonava la campanella per il refettorio lui ci andava, quando suonava per andare a letto, lui andava a letto, ma quando suonava per studiare o per andare in Chiesa no. (All’epoca) Si andava in Chiesa al mattino per la messa, alla sera per la benedizione, prima di andare a dormire per la preghiera della sera e per la buonanotte. Michele stava da solo in cortile, giocando da solo. Dopo alcune settimane andò da Don Bosco, “ho un diavolo in corpo”. Non capisco, posso giocare quanto voglio e sono infelice, questi miei compagni come “babbuini” vanno in chiesa, vanno a scuola e sono felici e contenti. Don Bosco adagio adagio lo aiutò a fare la prima confessione, poi divenne così santo che Don Bosco scrisse la biografia di questo ragazzo.
Vedete non solo Don Bosco dava l’esempio ed incoraggiava, ma anche i compagni, erano allegri: quando c’era da giocare giocavano, quando era il tempo di andare a scuola andavano a scuola, erano ubbidienti e godevano. E guardate che ascoltare la Messa era un problema perché era in latino, eppure i ragazzi riuscivano a capire l’utilità della Messa, anche se Don Bosco faceva dire il Rosario. Lui intanto spiegava il motivo della Messa e poi nel libretto che aveva scritto Le pratiche di pietà, c’era tutta una serie di meditazioni, (ora nei libri di preghiera non trovate meditazione), che aiutavano i ragazzi a gustare la messa e a pregare Dio.
- C’era tutta la preparazione alla Comunione, vi erano delle spiegazioni come fare con frutto la Confessione e come prendere con frutto la Comunione, c’erano delle letture spirituali.
- C’era la spiegazione della Messa come rispondere e come servirla, poi come pregare durante la Messa.
- C’erano le varie devozioni, c’era anche l’esercizio per una buona morte che facevano ogni mese; c’era la preghiera, la preparazione, le istruzioni, poi le confessioni.
- C’erano le varie feste dell’anno ed i vespri della domenica, poi i canti. In oratorio era tutto alternato con giochi e preghiera, ogni tanto vi era una piccola gita. Una piccola scorrazzata nei campi o altrove e finiva tutto nella gioia perché i ragazzi erano contenti. Era tutto un lavorio. Anche noi dobbiamo darci da fare, non si diventa santi con il desiderio.
Alì Terme 2006. La catechesi di padre Peditto: Immuni da cadute – (parte quarta)
2 Commenti
,renata.crisafulli1951@gmail.com
Ho assistito a molte catechesi di Don Petitto Marino ,che ho avuto il piacere di conoscere nel 1984!!frequento il gruppo di preghiera (Rinnovamento nello Spirito ),guidato da lui fino alla sua morte; quando restammo soli ,ci sentivamo perduti ; ma dopo pochi anni ,da lassù ci venne in aiuto Dio ;x intercessione del nostro carissimo e Santo don Petitto ,che ci mando’ come guida…padre Gian Cloud ;guida spirituale carismatica e preparatissima,nominata da qualche anno anche (esorcista)!grazie Signore , perché non ci lasci mai da soli nel cammino della vita!
Giovanni Bonarrigo
Grazie Renata per il tuo commento sul blog.