Motori
DR3: Ecco cosa ne dice l’Ing. Paolo Massai
“La nuova DR3 è impostata in modo da accogliere la tipologia di veicolo oggi più richiesta: il crossover compatto. Lunga m 4,20 ed è a seduta alta. La seduta è a 280 mm dal pavimento e 615 da terra, la distanza minima da terra degli organi meccanici è 165 mm. Tutte misure in linea con la tipologia crossover”.
Stile accattivante, ruote civili impreziosite da pneumatici Michelin Primacy (205/50 di larghezza su cerchi da 17 pollici). Altezza abitacolo 1570 mm, inferiore a quella delle sue concorrenti, che regala snellezza a tutto l’insieme ma ovviamente a scapito dell’altezza interna dell’abitacolo.
Motore, autotelaio, sospensioni e sistema sterzante. Il motore della DR3 è un quattro cilindri 1.500 cc. aspirato (quindi non turbo), disposto in maniera trasversale in linea con il cambio. 106 cavalli a 6.000 giri si direbbero la potenza giusta, grossomodo la potenza delle concorrenti. Ma gli altri sono orientati sui 3 cilindri turbo con intercooler. Quindi, una potenza specifica per la DR3 di 70,8 CV litro contro 92-125 CV litro delle concorrenti. Cambio meccanico a 5 marce, con le prime tre marce molto distanziate tra di loro e 4° e 5° ravvicinate: il fatto di avere la prime tre marce molto distanziate tra loro provoca nella partenza da fermo, al cambio marcia un calo notevole di giri e con questo anche un calo del regime di potenza. Ciò, naturalmente contribuisce a ridurre la prestazione di accelerazione. La differenza maggiore nei confronti della concorrenza è proprio nei consumi di carburante: dai dati rilevati dal Centro Prova di Quattroruote, mostrano un incrementi rispetto ai competitor diretti, addirittura del 30% nel consumo medio.
E adesso passiamo alle sospensioni: anteriore di tipo MacPherson come tutte le sue concorrenti, anche se di generazione un po’ più vecchia. La posteriore è un “ponte torcente” o “semiassi interconnessi”. La barra funziona sia per la geometria, sia per la riduzione del rollio. All’interno della struttura, infatti, esiste una vera e propria barra di torsione. Soluzione usata da tutti i suoi concorrenti.
IN CONCLUSIONE: il risparmi nel prezzo comportano certe rinunce. È inoltre da considerare il costo di mantenimento per il combustibile. Ovvio che l’opzione GPL migliora le cose. Bene. I tecnici della DR hanno lavorato in questi anni a stretto contatto con i cinesi e si sono guadagnati la loro stima e soprattutto hanno incrementato la propria competenza, per cui da ora in poi avranno un maggior potere decisionale nella progettazione e nello sviluppo. Sviluppando meccaniche integrate ed adeguate a questo stile. Un vantaggio per l’Azienda Italia.
GIOVANNI BONARRIGO – Mail: info@fogliodisicilia.it
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