Storie di Sicilia
Dipingo paesaggi: perché…
Roccalumera. In occasione dell’ottantasettesimo compleanno di un’icona assoluta come padre Gaetano Murolo, figura conosciuta anche per le innate capacità artistiche nel campo della pittura che lo hanno reso famoso nel mondo, vorrei fare giusto una riflessione… avendo io stesso, sin da bambino, la passione per il disegno e la pittura
Don Gaetano Murolo è nato a Roccalumera, in provincia di Messina, nel 1934. Avviato dalla famiglia agli studi classici non ha mai trascurato la grande passione per la pittura, emerge chiara la sua tendenza impressionistica e metafisica. Più volte insignito, da varie accademie, del titolo accademico onorario, in decenni di attività ha partecipato a innumerevoli rassegne d’arte e concorsi sia nazionali che internazionali.
Adesso, vorrei spendere giusto due parole in merito alla mia passione: in prima elementare, credo che il primo mio disegno sul quaderno fu una casa col tetto e una strada che ad essa conduceva. Penso ci fosse anche un’auto che la percorreva…
Da quegli anni, di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia. Nel luglio 1985 mi diplomavo geometra presso l’Istituto Tecnico di Furci Siculo, ma quando oggi osservo uno dei miei paesaggi o immagini sacre, provo più emozione che per aver sistemato una strada (sottoservizi compresi) e con essa reso un servizio alla collettività o disegnato (per esercitarmi) al C.A.D., le valvole pneumatiche di un motore da competizione.
Quest’estate, feci giusto uno schizzo su cartoncino telato della già famosa chiesa di san Teodoro. Nella foto, mi vedete all’opera. So che la dovrebbero restaurare a breve e ciò certamente le restituirebbe interesse storico-artistica e fruizione spirituale. Casalvecchio Siculo, che già sta intervenendo da anni in molte altre parti del paese, restaurando e valorizzando, ha la concreta speranza di frenare l’emigrazione dei giovani. Ma, non è l’unica realtà interessantissima della zona jonica mare-entroterra.
La chiesa di Furci Siculo e la piazza antistante, ad esempio, come la antica torre (detta) Saracena e l’antica filanda di Roccalumera e ancora il Castello di Bauso di Villafranca Tirrena, a mio modesto avviso, si completano con le mie figure sacre fra di cui san Pio da Pietrelcina e sant’Onofrio Anacoreta, oltre alla Sacra Famiglia. Fiumedinisi, mi vide esprimermi in una composizione pittorica che volle racchiudere in se momenti molto particolari: l’antichissima festa della Vara, gli antichi mestieri e, ancora, la chiesa dell’Annunziata.
Quando, tuttavia mi capita di scrivere una poesia o di recensire un libro e con esso spesso la stessa storia di Sicilia e personaggi, non credo di allontanarmi molto dal mio modo di esprimere profondo rispetto per l’arte e per quanti hanno negli anni lavorato duramente affinchè il proprio paese potesse crescere e prosperare anche e soprattutto all’interno delle comunità religiose.
In conclusione, mi auguro fortemente, di poter vivere ancora nella mia terra senza considerare altri lidi, anche se, il presente non è per nulla facile. In ogni caso, servire la comunità in tutti i modi consentiti dal proprio talento, credo sia una volontà che molti, giovani e meno giovani, hanno ancora oggi. Nuovamente Auguri al “nostro” padre Murolo.
GIOVANNI BONARRIGO – Mail: info@fogliodisicilia.it
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