Bastian Contrario
Barriere architettoniche: parliamone
Innanzitutto, vorrei porgere un saluto ai miei lettori, i quali per motivi personali ho forzatamente dovuto a lungo trascurare. L’argomento che voglio trattare oggi è “barriere architettoniche”: la legge 13/1989 prevedeva e definiva i contributi ai quali poteva accedere chiunque volesse intraprendere un’opera di abbattimento delle barriere architettoniche in caso di presenza di persone con disabilità motoria e per i non vedenti.
Ma veniamo al presente: nuove norme sono via via state introdotte, ultima, la legge n. 234/2021 (legge di bilancio 2022) per la realizzazione di interventi finalizzati al superamento e all’eliminazione delle barriere architettoniche in edifici già esistenti.
Adesso, allarghiamo il panorama all’intera città, ai percorsi ed alle zone di incontro quotidiano, quali piazze, strutture sportive ecc. intanto, qualora qualcuno non ricordasse, ricordiamo che sono rappresentate da tutti gli ostacoli (scalini, porte strette, spazi ridotti, ecc.) che impedisco alle persone portatrici di handicap di vivere una vita perlomeno accettabile.
Infatti, ciò che può apparire semplice al normodotato, può diventare un problema se non addirittura un incubo per l’anziano in sedia a rotelle ad anche al convalescente che ha necessità di spostarsi per svolgere le normali mansioni di ogni giorno come fare la spesa, andare nei pubblichi uffici o più banalmente fare due passi sui marciapiedi della sua città.
In qualità di tecnico ma ancor più di persona coinvolta nel problema, mi sento molto sensibile alle difficoltà che, anche un semplice gradino (o più gradini) al posto di una scivola o il coperchio di un pozzetto-caditoia smosso o inesistente, possono rappresentare per chi abbia dei problemi come sopra indicati. Anche una panchina mal fissata (o non fissata) al marciapiedi può rappresentare un pericolo per l’anziano o il portatore di handicap e così una panca in pessime condizioni posta nella sala d’aspetto di un ospedale o di un ufficio, ecc. ecc. …
Ebbene, se è pur vero che in questi anni sono stati fatti dei progressi, sia in campo domestico che all’esterno, ritengo che molto debba ancora essere fatto, ne sono la prova le numerose azioni in Tribunale contro le discriminazioni nei confronti delle persone con disabilità.
Bastian Contrario
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