Motori, Sport
Sergio Limone, il “papà” della Lancia Rally
Oggi vorrei raccontarvi, pur brevemente, di un grandissimo personaggio che ha contribuito a consegnare la storia della Lancia nei rally al mito. Stiamo parlando del vulcanico ingegnere Sergio Limone. Nato il 24 luglio 1948. Perito meccanico, si laurea in ingegneria al Politecnico di Torino con una tesi su una vettura Formula Monza; nel 1972 approda in Abarth, marchio appena entrato nell’orbita Gruppo Fiat. Ha lavorato sulla Fiat 131 Abarth Rally, impostata da Colucci per quanto riguarda il telaio. Del suo corposo apporto alle Gruppo B Lancia potete leggere di seguito, viene trasferito in blocco con gli altri ex rallisti Lancia in Alfa Corse nel 1991 e studia come rendere vincente un modello (l’Alfa Roma 155 GTA e poi 156), nei campionati: turismo, ETCC, WTCC.
In un’intervista rilasciata nel 2018, ha raccontato fra le tante bellissime storie di motorsport: “la Lancia Rally è stato il mio primo grosso lavoro, bisogna dire che nel fine 1978 c’è stata una rivoluzione, Colucci ha avuto uno scontro piuttosto vivace con il presidente che era l’Ing. Lampredi e ha dato le dimissioni, ed io mi sono trovato promosso sul campo, da assistente a responsabile della progettazione e sperimentazione veicoli. Tanto male non devo essere andato, perché sono rimasto lì fino al 2005.
La Lancia Rally: “si trattava di fare l’impostazione per il gruppo Fiat di una macchina vincente. C’erano diverse scuole di pensiero, l’idea che mi è sembrata più competitiva è stata di prendere una Montecarlo, prenderne la cellula e trasformarla in una vera e propria macchina da corsa sfruttando quello che sapevamo fare: l’Abarth era specializzata nella realizzazione di telai in traliccio di tubi, ho abbinato il motore 131 sovralimentato con compressore volumetrico, fortemente voluto dall’Ing. Lampredi che assolutamente non credeva al turbo. Un cambio preso sul mercato che era quello della De Tomaso Pantera, della GT 40… un cambio robustissimo, tirate la prime righe a luglio, girava alla vigilia di Natale, quindi ci siamo dati da fare molto. Ho fatto una macchina, un muletto di prova, prendendo una Montecarlo, rivestendola, allargandola, allungandola ed ho scoperto assolutamente (sorride), che non ero in grado assolutamente di fare lo stilista. M’è venuta una roba un po’ così”.
Continua l’Ing. Limone: “la macchina ha avuto delle vicissitudini, un ’82 terribile per problemi di affidabilità, c’è stato l’incidente di Bettega (Tour de Corse), è stato veramente un anno orribile. Seguito da un meraviglioso 1983, iniziato con la vittoria con Walter Rohrl a Montecarlo, fino a portare a Casa quello che è stato poi l’ultimo mondiale delle due ruote motrici.
Non è per niente una leggenda, quella che racconta di un Team Audi, talmente sospettoso ed indispettito della competitività su terra della Lancia Rally, (credendo che questa avesse una trazione supplementare sulle ruote anteriori), da far scendere di corsa da un elicottero una persona di nazionalità tedesca che, cacciatasi poi sotto la macchina durante un’assistenza, constatò com’era fatta sta macchina. Naturalmente non c’era nulla, solo una buona messa a punto.
La Lancia Delta S4: “l’S4 non è una macchina mia, – ha dichiarato l’Ing. Limone -, è una macchina concepita dall’Ing. Messori con delle idee completamente diverse dalla mia, siamo entrati in rotta di collisione, ha vinto lui e col senno di poi bisogna dire menomale che ha vinto lui. Io avrei fatto una macchina molto 037 con una presa di forza ed un po’ di trazione davanti”.
Cosa ha lasciato di negativo e di positivo l’S4? “fortunatamente è durata poco, perché è costata tante lacrime per la tragedia di Toivonen, è stato un brutto anno. Di positivo cosa ha lasciato l’S4, ha lasciato una grossa esperienza nel team, nella squadra. Quando abbiamo dovuto lascare l’S4 per passare alla 4WD, che fortunatamente la Lancia aveva pensato di fare senza pensare alle corse, ci siam trovati con una macchina con un’ottima base. Abbiamo unito un’ottima base alla nostra esperienza nelle macchine da corsa”.
GIOVANNI BONARRIGO – Mail: info@fogliodisicilia.it
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