Nizza di Sicilia, Politica, Territorio
Nizza di Sicilia. Giuseppe Di Tommaso a cuore aperto
Nizza di Sicilia (Messina). Giuseppe Di Tommaso, aveva appena 33 anni quando prese le redini del suo paese per la prima volta, era il lontano 1978 e da quel momento è stato un crescendo. Due sole volte ha ceduto il testimone a due suoi pupilli (non potendosi ricandidare avendo superato il secondo mandato), la prima volta all’ing. Carmelo Rasconà e la seconda volta all’avv. Piero Briguglio. Adesso, a 77 anni di età ha deciso di ritornare sulla scena politica. La lista che lo sostiene si chiama “Pace e futuro” ed è composta da: Alessia Coledi, Agatino Di Blasi, Alessandro Interdonato, Concita Isaja, Nino Leone, Valeria Lombardo, Elisea Malino, Carmelo Miceli, Rosita Naclì, Angelo Parisi, Martino Parisi e Francesco Riggio.
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Dottore Di Tommaso, in tutti questi anni alla guida del suo storico paese è stato considerato più che un primo cittadino un “padre carismatico” a cui riferirsi nelle più svariate occasioni. La gente le ha chiesto a gran voce di candidarsi: non crede sia una sfida abbastanza difficile, dovendo ripartire tantopiù dopo una pandemia ed in mezzo alle conseguenze di una guerra ancora in corso?
Si, però lei non creda di spaventarmi, – lo dice con un sorriso – con questo scenario. In verità io so perfettamente che l’amministrare un Comune, oggi è diventato veramente difficile. È difficile, perché non c’è quella disponibilità finanziaria che una volta veniva definita “il periodo delle Vacche Grasse” e soprattutto c’è una serie di diciamo difficoltà, vorrei dire burocratiche, che in tempi di carenza diventano ancora più esasperanti. Poi c’è un’altra condizione che conosce chi ha visto modificarsi, giorno dopo giorno, le regole del governo locale: mentre una volta c’era il finanziamento statale, regionale, c’erano fondi che venivano elargiti ai Comuni i quali erano un Centro di Spesa, oggi invece non è più così, perché il Comune oramai ha obblighi di bilancio nel senso che, deve avere tante entrate e tante uscite. Le entrate provenienti dallo Stato e Regione, come è chiaro, sono diminuite, (e menomale che ci sono i Fondi Europei) e invece sono aumentate quelle locali, ossia le tasse sono diventate consistenti. Inoltre, mentre prima l’amministratore poteva essere flessibile, se una persona ritardava i pagamenti, se aveva difficoltà, oggi questo non è più possibile.
A questo punto, visto l’aumento della tassazione, la gente che paga di più pretende una spesa oculata e mirata alla cura del proprio paese. Ciò, in taluni casi ha provocato arretratezza dell’Ente Comune. Nell’ultimo periodo, con l’attività della raccolta dei rifiuti che ora e quasi ad un buon punto di differenziazione, la situazione è migliorata rispetto a prima, ma non è migliorata rispetto ad altre realtà del Nord dell’Italia, che è quella più efficiente più ricca e più bella dal punto di vista esteriore. Paesi della Toscana o dell’Adriatico, offrono dei servizi e delle attività che li rendono veramente gradevoli.
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“Pace e futuro per Nizza”, è una squadra che crede in lei. Nizza però è rimasta un tantino indietro se pensiamo al percorso “turistico-balneare” intrapreso dai Comuni limitrofi ora detentori della Bandiera Blu. È una strada valida secondo lei? C’è un progetto nel vostro programma che preveda una “Riviera Blu”? Ci sono altri progetti?
In verità, la Bandiera Blu fu ottenuta per prima da Santa Teresa di Riva, che indubbiamente rispetto agli altri paesi era un pochino avanti, ma Santa Teresa è un paese più ricco, dotato dal punto di vista delle attività economiche, è ricco di tutto ciò che è provenuto dai paesi della collina, poi è stata amministrata con grande attenzione e si capisce che i risulti sono evidenti. Nizza non ha ottenuto la Bandiera Blu, non so nemmeno se l’ha richiesta: ci sono dei parametri, c’è tutta una valutazione. Ma intanto c’è la Bandiera Blu ad Alì Terme, a Roccalumera e in ultimo anche a Furci. Ora, io non credo che ci possa essere una grande differenza oggettiva. Quello che conta è l’ospitalità, l’adeguatezza delle strutture ai tempi moderni e la validità della recettività di ogni singolo paese. Ebbe, Nizza possiede, oltre alla collina, al nostro bosco sui Peloritani che deve pure essere valorizzato, quelle strutture che offrono il “rapporto col mare” capace di generare questo titolo, comunque, spero che la Bandiera Blu venga ottenuta da Nizza al più presto possibile anche perché ormai viene considerata una carenza.
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Un po’ di storia, ieri e oggi: la sua lunga esperienza sarà maturata attraverso il superamento di difficoltà e contrapposizioni poiché, sia da sindaco che da medico ha ricoperto un ruolo unico rappresentando un “ponte” fra epoche differenti. Pesa tutto questo sulla sua persona o è tutto positivo, soprattutto in prospettiva?
Io sono convinto che è tutto positivo. Non c’è nessun aspetto negativo nella mia vita: io sono fortunato. Ho lavorato con grande impegno, grande soddisfazione, sia nell’attività mia professionale nell’amministrare il paese. Debbo dirlo: sono stato eletto sindaco sette volte. Qualche cosa deve esserci stata per la quale io ho meritato il consenso. Come vedo gli avversari attuali? Li vedo più agguerriti del passato. Ma nel passato ci sono state occasioni in cui il fronte degli “altri”, si è diviso e ciò ha rappresentato una attenuazione della Campagna stessa, perché in questi casi sono gli “altri” che si dividono. In questo caso a Nizza si verifica una situazione unica: non c’è il candidato uscente. Ci sono due liste, di cui una, la mia è la lista “storica” del passato vista la mia presenza “pesante”, l’altra lista invece rappresenta una novità perché guidata da una validissima persona molto più giovane di me e quindi questa volta la competizione elettorale viene deviata un po’ verso l’aspetto generazionale e non verso la valutazione dell’attività svolta. Il cambiamento è una valenza importante al giorno d’oggi, ma in Italia, alla fine, si è dovuto ricorrere al richiamo sia di un uomo che ha superato gli ottant’anni come il presidente della Repubblica, sia di Draghi che è un altro anziano che nella Pubblica Amministrazione sarebbe stato messo in pensione ma al quale si è dovuto ricorrere per la sua competenza e prestigio.
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Dottore, sebbene lei sia stato sempre considerato un vincente, adesso, con l’umiltà che la contraddistingue, ci parli degli errori commessi, sia che Le siano stati rimproverati o meno.
Ci saranno stati dei momenti durante la legislatura, ma oggi nell’immediatezza della Campagna elettorale, ogni confessione umana è doverosa ma può essere interpretata come una debolezza. Gli errori di un pubblico amministratore a livello locale bisogna distinguerli: ci sono errori nei confronti dei componenti della comunità ed errori nella amministrazione vera e propria, scelte fatte per il paese che ne determinano il destino. Per esempio: io, ad un certo punto ho scelto di fare la piscina, poteva essere la scelta buona o sbagliata. Se parliamo di scelte, qualche volta ho sbagliato con qualcuno ma in assoluta buona fede. So però, amministrando nel tempo, che nel momento in cui tu fai una scelta locale, singola, quella può essere una scelta utile per un gruppo di persone ma per un altro gruppo può essere negativa. L’altro aspetto riguarda le scelte Strutturali: perché si è fatto il senso unico, per esempio? Menomale! La scelta di fare quella strada che collega il lungomare a quella di Fiumedinisi, invece di lasciarlo come uno spazio pubblico: però, se non c’era, a questo punto chi veniva da Fiumedinisi e doveva andare ad Alì Terme? Poi ci sarebbe una contestazione pregiudiziale, la “Fiera del Mare”: una cosa bella, utile, che ha dato lustro al paese. Quante di quelle persone che venivano in quella fiera poi gli è piaciuto il paese ed hanno comprato casa a Nizza. Certo, c’è stato anche del disordine collaterale…
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In ultimo, le sue, le aspettative della sua squadra di governo: Turismo, Agrumi, Commercio, Pesca, Edilizia, Accoglienza, Viabilità, Cultura. Insomma, perché vincerete?
Noi proponiamo, prospettiamo e stiamo operando per farlo, che il nostro paese diventi un punto di riferimento, di frequenza, di visite da parte di tante persone. Alla fine, il futuro sarà che nel nostro paese vengano tante persone per vedere le cose che ci sono, per spendere, per godere delle attrezzature che noi abbiamo realizzato. Il tutto, in uno scenario ordinato nel quale la vivibilità viene mantenuta. Non possiamo realizzare una filiale della Fiat. Noi, dobbiamo dare dei servizi di alto livello affinchè, fra le altre realtà, qualcuno cominci a preferire Nizza rispetto ad altri posti. In più, la parola Pace, che abbiamo messo nei contrassegni elettorali è perché nel nostro passato è stato diviso da una diversità ideologica e culturale che si è trasferita sul personale. Posso affermare serenamente che quella contrapposizione ideologica è scomparsa grazie alla mia opera riappacificativa quotidiana.
GIOVANNI BONARRIGO – Mail: info@fogliodisicilia.it
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