Storie di Sicilia
Naxos (Giardini Naxos in pillole)
Wolfgang Goete, un grande poeta tedesco che amava molto la Sicilia e perciò vi soggiornò a lungo, ha scritto che in questa Isola “basta scavare con l’unghia per trovare cose antiche”. Questo è ciò che avviene anche a Naxos. Quì, infatti, gli ARCHEOLOGI che nel corso degli anni vi hanno condotto degli scavi, hanno visto che, in gran parte del suo territorio, c’è un piccolo strato medievale al di sotto del quale, a soli cinquanta centimetri di profondità, è lo strato della città di V secolo a.C.: soltanto un piccolo salto, quindi, e sei ben venticinque secoli indietro nel tempo!
Naxos. C’era una volta… poco meno di 2800 anni fa, nel 734 a.C., alcuni Greci sbarcarono nella baia e fondarono una città che chiamarono Naxos, la prima colonia di Sicilia. I coloni, guidati da Teocle, venivano da due isole dell’Egeo: Calcide, importante città dell’isola Eburnea, e Naxos, più grande isola delle Cicladi. Essi occuparono i terreni della penisola di Schisò e, vicino alla baia, costruirono case in pietra e mattoni crudi, stracciarono strade e innalzarono in riva al mare un altare per ringraziare Apollo che li aveva guidati.
L’Antico abitato di Naxos, occupa la piattaforma lavica della penisoletta di Schisò e i terreni subito a nord di questa per una superficie complessiva di 40 ettari. A sud-est è il torrente S. Venera che scorre a pochi metri dalle mura; a nord-est la baia. Quest’insenatura, compresa tra Capo Taormina e Capo schisò, fu scalo naturale per le navi sospinte dalle correnti da Capo Spartivento o da Capo dell’Armi in Calabria: le prime navi greche seguirono questa rotta, che in linea d’aria non supera i 40 chilometri.
Il museo Archeologico di Naxos. È ospitato in un moderno edificio che sorge un luogo ove testimonianze di epoche lontane e diverse s’intrecciano e si fondono. Nel giardino sono visibili i resti dell’antica cinta muraria di Naxos, costruita con blocchi lavici nel VI secolo a.C. Più recenti, del XVIII secolo, sono le mura che circondano il giardino, appartenenti a un forte borbonico. Nel torrione angolare, cinquecentesco, sono custoditi reperti archeologici subacquei; nel Museo, quelli degli scavi condotti nell’area dell’antica Naxos.
La ricostruzione della città, avvenuta agli inizi del V secolo a.C., comportò la distruzione della precedente di età arcaica (secoli VII e VI a.C.). in questa zona la sovrapposizione delle due città è particolarmente chiara. L’impianto urbano, di V secolo a.C., crea grandi isolati rettangolari. Le case sono quindi a pianta quadrangolare e le camere si dispongono intorno ad una corte coperta, che ha spesso, al centro, una cisterna per la raccolta delle acque piovane. I materiali trovati indicano le funzioni dei vari ambienti: dalle cucine, pentole, tegami e grandi fornelli di terracotta. Dal “gineceo”, provengono invece grandi quantità di pesi da telaio. Pensa che gli archeologi hanno trovato a Naxos persino una vasca da bagno.
Continua…
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