Roccalumera, Spiritualità
L’abbraccio affettuoso di Roccalumera a padre Giovanni Sturiale
Sabato 22 aprile 2017, il gran giorno in cui l’arcivescovo lo ha ordinato sacerdote in Cattedrale a Messina. Ieri, ventiquattrore dopo, la prima messa celebrata da padre Giovanni Sturiale, ha visto presente una tale marea di fedeli, compaesani ed amici, da far diventare tutto d’un colpo, la chiesa della Madonna del Carmelo di Roccalumera, così piccola da costringere molti a seguire quella che verrà tramandata agli annali del paese come una giornata storica, dal piazzale antistante. La porta, infatti rimarrà aperta tutto il tempo.
SULLE COLONNE, IL BENVENUTO A PADRE GIOVANNI STURIALE
Ministranti, diaconi e parroci, in processione entravano in chiesa: fra i diaconi, Pippo Giannetto portava la Sacra Bibbia fra le mani. Fra i preti, don Santino Caminiti, parroco della chiesa Madonna della Catena sita nel quartiere Ficara appariva quasi nascosto, e poi lui, don Gaetano Murolo. Ma ecco infine Giovanni Sturiale in coda alla fila.
La schola cantorum, diretta da suor Graziella Pulitano, intonava il primo canto. Iniziava la messa.
Parroci e ministranti sull’altare a concelebrare. Seduti anche in prima e seconda fila a sinistra, parroci e ministranti insieme, mentre il sindaco dott. Gaetano Argiroffi e la consorte, erano appena dietro. Non portava la fascia Argiroffi, il quale appariva come assorto in meditazione personale. A destra, la prima fila vedeva i genitori e la sorella di lui, del neo sacerdote. Fra i fedeli in chiesa, avevano preso posto anche il sindaco di Sant’Alessio Siculo Rosanna Fichèra e l’Ing. Carmelo Rasconà, nonché presidente del Consiglio comunale di Nizza di Sicilia.
I doni venivano portati all’altare da papà, mamma e sorella di Giovanni. L’omelia di padre Sturiale, è colta, serena, coinvolgente. Interminabile è la fila di coloro che accoglievano il Corpo ed il Sangue di Cristo, dalle mani del neo sacerdote.
Come di rito: prendeva la parola il sindaco di Roccalumera, il quale faceva un quadro personale del brillante compaesano, nonché suo assistito, raccontando anche la maturità di una vocazione meditata, giunta dopo una riflessione e non invece in età giovanissima. Prendva la parola don Santino Caminiti, il quale, facendo violenza alla propria timidezza, snocciolava una storia di vocazioni roccalumeresi, di giovani e grandi parroci, di date fra cui la sua stessa ordinazione sacerdotale. Poche le parole pronunciate da Padre Gaetano Murolo, il padrone di casa: lui, anziano padre di una comunità, che probabilmente ieri ha vissuto un importantissimo ed ambito traguardo raggiunto. Vedere il proprio “figlio” spirituale, vestire l’abito con il quale si augura proseguirà il cammino da lui stesso intrapreso più di cinquant’anni fa al servizio di Dio.
Fra i doni ricevuti da padre Giovanni, una pianeta rossa e più di un caloroso abbraccio. La casula, veste liturgica con la quale ha celebrato il rito della messa di ieri, gli è stata regalata, per sua stessa ammissione, dai suoi genitori.
A sera, in piazza, ad accogliere la folla dei fedeli che abbracceranno Giovanni, oltre ai fuochi d’artificio a festa, un ricco buffett su una lunga tavola imbandita, magistralmente preparato del offerto dagli amici dell’Associazione di volontariato “Vivere Insieme” di Nizza di Sicilia. Fra di i volontari presenti, un personaggio di grande spessore umano e professionale, nonchè fondatore della stessa associazione: il Dott. Ulderigo Diana.
Giovanni Bonarrigo
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