Santa Teresa di Riva
4 NOVEMBRE: “SIAM PRONTI ALLA MORTE, L’ITALIA CHIAMO’” (VIDEO)
SANTA TERESA DI RIVA (Messina) – Chiesa Madonna del Carmelo, ore 10:30. Stracolma. Questa mattina, la concomitanza della domenica e del giorno in cui vengono commemorati i Caduti di tutte le guerre, è stato colto al volo dall’amministrazione De Luca, così che padre Gerry Currò ha celebrato una messa in loro suffragio. Il parroco, nella sua omelia, ha ricordato ai bambini (seduti di fronte all’altare) ma soprattutto ai più grandi, che “mai la guerra è stata o sarà un modo per raggiungere la pace fra popoli”.
Presente il sindaco Cateno De Luca e vari componenti della sua maggioranza ma anche dell’opposizione, presenti autorità militari del corpo dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Dopo la Messa, uscito dalla chiesa il corteo con in testa gli stendardi delle varie comunità religiose, vedeva il tricolore in testa e subito dopo il gonfalone del Comune, portato orgogliosamente da due rappresentanti della Polizia Municipale. Accanto a padre Gerry don Roberto Romeo (parroco della parrocchia della Madonna di Porto Salvo), percorrevano il lungomare seguiti dalla banda musicale “G. Verdi” sino a raggiungere la “piazza Bianca” dove, davanti ai tanti presenti, dopo l’inno nazionale e “Il Silenzio”, hanno parlato: prima del sindaco (che ha elencato tutti i santateresini caduti in guerra), ed infine (con benedizione della corona d’alloro posta davanti al monumento dei Caduti, il Padre Nostro ed Eterno Riposo), di padre Gerry, recitati insieme a tutti i presenti.
“STRINGIAMCI A COORTE, SIAM PRONTI ALLA MORTE, SIAM PRONTI ALLA MORTE, L’ITALIA CHIAMO’”
Queste le parole dell’inno di Goffredo Mameli, che sembra abbiano colpito anche il primo cittadino. Egli, infatti le ha ripetute per ben due volte nel suo breve discorso. Il coraggio ed il senso della Madre Patria che “chiamò” i nostri cari, caduti in guerra, essi, che risposero “presente” alla chiamata della Nazione pur sapendo di dover lasciare le proprie famiglie ed i loro affetti, fin poi cadere “sotto il piombo nemico”, ci fa ancora riflettere nel profondo e versare qualche lacrima nel silenzio.
Il quattro Novembre, ricordandoci (come detto da padre Gerry) che mai le guerre devono essere usate per raggiungere la pace e tanto meno per sottomettere altri popoli, rendiamo onore al sacrificio di chi in esse ha immolato la propria vita con onore.
04 Novembre 2012
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