Politica
IL DECOLLO DEL TURISMO E’ ANCORA POSSIBILE?
Ogni anno, in estate, puntualmente, nascono le polemiche sul turismo, mai decollato, nella zona jonica messinese. Tutti cercano di capirne le motivazioni e di proporre delle ricette, fatto sta, che ad oggi, il turismo vero, quello con la t maiuscola, non è mai decollato. Eppure, ciò sembra alquanto strano, visto che il nostro territorio, incastonato tra mare e monti, non ha nulla da invidiare a Taormina o ad altre località turistiche rinomate.
Una possibile risposta, a mio avviso, può essere ricercata nell’incapacità degli amministratori locali che si sono susseguiti in tutti questi anni, a ragionare in maniera unitaria, a non aver saputo unire le forze e le potenzialità peculiari di ogni zona per programmare per il futuro. Primo errore, quello dei piani regolatori, che non sono stati realizzati anche in funzione dello sviluppo turistico, ma solo in base ad interessi locali contingenti. In particolare mi riferisco, da nizzarda, a quello del mio Comune, che non ha previsto zone per la realizzazione di insediamenti turistico – ricettivi, soprattutto sul lungomare, dove invece si è dato libero sfogo ad una cementificazione selvaggia, senza un piano del verde o del colore, pensando di soddisfare gli interessi di pochi e tralasciando di programmare lo sviluppo di queste zone e quindi il futuro delle successive generazioni.
La nascita di strutture turistico – ricettive avrebbe costituito un vero e proprio volano per l’economia locale, garantendo lavoro anche ai settori tradizionalmente presenti sul territorio, pesca, agricoltura, pastorizia, artigianato, i cui prodotti avrebbero potuto essere utilizzati in tali strutture e proposti all’utenza soprattutto straniera. Infatti, girando per altre realtà siciliane, dove invece si fa del turismo il punto di forza dell’economia locale, nei ristoranti, sono esclusivamente utilizzati i prodotti tipici locali nel rispetto di quella tipicità di cui dovremmo andare tutti fieri, facendone un vero e proprio fiore all’occhiello delle nostre comunità.
Pertanto, la miopia degli amministratori e la conseguente mancanza di programmazione, ha portato alla situazione di oggi, assistiamo ad sviluppo anomalo dei nostri centri, rimasti uguali a se stessi, in tutti questi anni, e che quindi, da un lato sono incapaci di attrarre turisti e dall’altro hanno fatto fare le valige ai nostri giovani per la mancanza di lavoro.
Ed ecco come si presenta oggi, ad esempio a Nizza, il lungomare, che dovrebbe costituire il biglietto da visita per una cittadina di mare: disomogeneo, senza alcuno stile e decoro che attiri l’attenzione del visitatore occasionale o abituale; senza una balconata vista mare e con muretti in cemento, malridotti e sporchi; manto stradale deformato e carreggiata a ghirigori, fra allargamenti e restringimenti; desolato la sera.
Per non parlare dei depuratori consortili, mal funzionanti, spesso insufficienti e che in alcuni casi, scaricano a mare, con odori nauseabondi e rischi per l’igiene pubblica. Negli anni, infatti, gli amministratori non hanno adottato una strategia comune, mettendo insieme le risorse, per avere potere contrattuale più forte nella richiesta di finanziamenti finalizzati a realizzare, per esempio, un unico depuratore per più comuni, in zona idonea e con funzionalità adeguate. Ma come ormai siamo abituati a vedere, prevale sempre il campanilismo e la paura di perdere la propria identità, laddove si ragiona in maniera comprensoriale, come è successo per le Unioni dei Comuni.
Un altro aspetto che non ha facilitato lo sviluppo del turismo è stata sicuramente, anche la viabilità. I tempi interminabili, soprattutto in certi orari, per percorrere pochi chilometri, e le difficoltà di parcheggio, spesso fanno desistere coloro che andrebbero a fare shopping in uno dei comuni jonici, che pertanto preferiscono recarsi, ad esempio, in un centro commerciale del catanese. Negli anni passati si doveva pensare, dato lo sviluppo sulla costa di questi comuni, ad una via monte a scorrimento veloce che permettesse il collegamento fra i vari centri, che evitasse code e intasamenti di traffico. Ciò purtroppo, non è avvenuto, ed oggi, si dovrebbe prendere in seria considerazione l’opzione di sollecitare agli enti preposti il declassamento dell’A18, che potrebbe servire in tal senso, facilitando la circolazione, anche con la prospettiva dell’apertura di nuovi svincoli a Alì terme e Santa Teresa.
Credo che riflettere su alcune cause del mancato decollo del turismo nei nostri comuni, possa essere utile per cercare di rimediare, partendo da ciò che c’è e puntando su ciò che si può ancora realizzare. Però, non si può più aspettare che ciò venga fatto né dai politici, né dagli amministratori locali che ripropongono sempre la stessa aria fritta in occasione delle elezioni, e che hanno dimostrato di non essere capaci di farlo, rubando il futuro a tante generazioni con il disastro economico e ambientale creato nei nostri territori. La ripartenza deve avvenire, invece, dagli operatori del settore, che ben conoscono le esigenze e le difficoltà, nonché le richieste dell’utenza turistica, i quali dovrebbero unirsi, cercando di mettere insieme idee e soluzioni per sfruttare le risorse che il nostro territorio offre e mettere in moto un circuito virtuoso, che valorizzi i prodotti locali, l’artigianato, le singolari caratteristiche del nostro paesaggio incastonato fra mari e monti, e le competenze di tanti giovani, e perché no, le esperienze già consolidate di centri che hanno fatto del turismo la propria fonte di crescita e sviluppo, per far decollare finalmente il turismo con la t maiuscola, perché, ancora, nonostante tutto, a mio avviso, ci sono tutte le potenzialità per farlo.
Nizza di Sicilia, 15/07/2014
Mimma Brigandì
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