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PNEUMATICI: DI MARCA, CINESI O RICOSTRUITI? QUALI COMPRARE?
Dalle ricostruite alle cinesi, magari comprate su internet, le gomme più convenienti di quelle di marca non mancano. Ma per la sicurezza va speso qualcosa di più.
La sostituzione dei pneumatici – scrive il periodico quattro ruote, n° 686 edizione straordinaria a pag. 34 – è da sempre una spesa importante, lievita negli anni per il progressivo aumento delle dimensioni delle gomme. Naturale, quindi, che si cerchi di risparmiare e le opportunità per spendere meno rispetto al passato si sono moltiplicate: accanto ai prodotti delle aziende più note, oggi sono sono disponibili moltissimi pneumatici di marchi e provenienza sconosciuti ai più. E con pochi clic del mouse nei siti di commercio online è possibile visualizzarne il prezzo, che può essere anche una frazione di quello delle gomme di qualità. Non va neppure dimenticata l’alternativa dei pneumatici ricostruiti, sempre con prezzi molto seducenti.
Le gomme, però, sono l’unico punto di contatto della vettura con la strada, e il risparmio a tutti i costi non è un buon affare. L’integrità strutturale non è in discussione, nemmeno per le ricoperte, ma l’aderenza, soprattutto sul bagnato, con le gomme low cost può essere inadeguata.
SOTTOMARCHE DOC –E’ quindi impossibile risparmiare sul cambio gomme? No, c’è un’alternativa più conveniente ai pneumatici di marca, ma comunque affidabile: si tratta dei prodotti delle sottomarche di grandi Case, che pertanto beneficiano delle loro potenzialità tecniche e per questo hanno prestazioni di buon livello.
RICICLAGGIO PNEUMATICI: LO SMALTIMENTO E’ D’OBBLIGO, E SI PAGA
Dal 7 settembre 2011 il sistema di gestione dei pneumatici fuori uso (Pfu) è cambiato: prima di quella data, erano i gommisti a doverne sostenere , mentre da allora sono gli acquirenti delle gomme nuove a dover versare il contributo ambientale, fissato di anno in anno, che copre le spese per il corretto smaltimento dei pneumatici giunti alla fine della loro vita utile. Il sistema comprende la raccolta in tutto il territorio nazionale, il riutilizzo della materia prima (polverino di gomma impiegato per vari manufatti o in asfalti speciali) o il recupero per combustione in forni per la generazione di energia. Il contributo, che sullo scontrino o in fattura deve essere scorporato dal prezzo di vendita, viene girato dal venditore alla società che provvede alla raccolta. Attualmente sono due: la Ecopneus e la Ecotyre. Entrambe hanno come soci le aziende che producono e commercializzano le gomme in Italia. Per quelle da vettura l’importo da versare è rispettivamente di 3,39 e 3,78 euro a pezzo.
Quattroruote
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