Bastian Contrario
Un compleanno condiviso e gradito
Ieri, un giorno speciale per me. Sto parlando del giorno che ogni anno scandisce lo scorrere stesso della vita. Per chi è credente è un momento non solo di condivisione di gioia, ma di Lode al Signore.
“Finche ci sarà una sola persona che ci dirà ti voglio bene, saremo i più fortunati del mondo”. Ieri, intorno alle 19:00 ho spento il computer per dedicarmi alla mia famiglia, ricevendo qualche telefonata, parlando del più e del meno. Riaccendendo il pc stamattina, scopro che altri amici ed amiche in serata hanno aggiunto il loro “buon compleanno, Giovanni”.
Capita però, mentre ricevi tantissimi messaggi di auguri su “faccia libro”, di fare anche un circostanziato bilancio di tanti o pochi anni trascorsi e vissuti. Ebbene, se da blogger ho voluto sin dal 2007 condividere più che l’informazione il dialogo fra punti di vista, lo scopo era ed è ancora di realizzare un sogno. Costruire il futuro del mio territorio. Un tema demandato negli annali alla politica, talvolta a sparuti gruppi di uomini della cultura locale.
Beh! Se dicessi che l’ultimo quinquennio sia stato positivo per il sottoscritto, direi una menzogna. Senza per forza cercare colpevoli fra i politici, il metodo con il quale l’ambiente politico istituzionale paesano si è plasmato attorno a determinati nuovi (o redivivi) schemi, mi ha trovato quantomeno spiazzato. Inefficace se non anche ignorato nel ruolo che nel decennio precedente mi aveva visto sempre presente ad ogni genere di evento politico e/o culturale.
Ebbene, se guardando al recente passato, un saluto sento di doverlo all’avvocato Miasi, che pretendeva innanzitutto un reale coinvolgimento di tutta la gente e non solo roccalumerese ma addirittura comprensoriale ad ogni pur piccolo evento, manco a dirlo telefonandomi ed informandomi (anche a mezzo e-mail) come era suo costume fare con tutti gli organi di informazione ufficiali, al presente che si appresta oramai alla campagna elettorale riservo una inquietante preoccupazione che non credo sia solo mia. Regna il caos in quella che dovrebbe essere la alternativa politica all’attuale amministratore. Da ciò due cose: o la triade argirofficacciolasaitta ha operato talmente bene da non esserci nemmeno bisogno di quella formalità denominata elezioni amministrative, oppure… l’alternativa odierna è in realtà un guazzabuglio di gente che tira la barca da tutte le parti ed è divisa su tutto. Una manica di incapaci, – non me ne vogliano gli interessati -, insomma! Tutto questo, “pesa” gravemente sulle speranze dell’uomo della strada, di quello che ancora telefona a Teresa Brancato per avere aiuto, un paio di scarpe usate, un paio di pantaloni, una passeggino. Per non parlare di coloro che, anche a Furci, scavano nei cassonetti in carca di abbigliamento per vestirsi. Non sono FARFANTERIE come direbbe il commissario Montalbano, queste, ma è storia del 2018.
Si è sperato che il CARRO di Sicilia Vera rappresentasse un salto di qualità che il pur mediocre presente non potrebbe mai fare vista la limitatezza di mezzi e di idee. L’età pesa purtroppo. Ma, ancorchè osteggiato nell’ideologia – giusta o sbagliata che sia – di Carmelo Stracuzzi, (recentemente eroicamente sopravvissuto ad una disavventura che avrebbe potuto avere conseguenze per lui fatali), il quale non vede di buon occhio quella ”invasione politica del territorio” a suo dire perpetrata dall’onorevole De Luca, il cosiddetto “modello vincente santateresino” pare non avere speranze, perlomeno nel paese della torre saracena. E qui il discorso e lungo e complicato da farsi.
Che fare allora? È una bella domanda. O scappare a gambe levate o rimboccarsi le maniche e cercare urgentemente delle soluzioni che esulino dal metodo politico locale. Mi verrebbe da dire, ad avercelo un Matteo Francilia, giovane ed efficiente non solo per l’età, ma quello è un altro paese e certamente anche per la scalata di Matteo non sarà una passeggiata domenicale.
Non so se si è ben capito: sono molto molto preoccupato per il futuro del mio paese. L’ho detto nel mio studio a (in ogni caso) amici come l’ing. Francesco Santisi, l’ho ripetuto all’avvocato Giuseppe Melita e non solo a lui, e poi, incontrando in piazza Municipio il consigliere comunale Elio Cisca, mi dice: “il lavoro che possiamo dare è tanto per togliere disoccupati da mezzo la strada e mettere qualche soldo nelle loro tasche”. Anche per queste “sincere e annichilenti” affermazioni, sono molto preoccupato amici miei. Andrà bene un tale metodo per vincere le prossime elezioni, ma non per fare alzare la testa a noi che in questo paesello ci siamo nati e cresciuti. Ebbene, ringrazio ancora tutti voi che mi avete fatto gli auguri per il mio compleanno.
Bastian Contrario
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