Politica
Messina. PD a De Luca: Farlocche le sue proposte
Un “manifesto” sui social per smontare, punto per punto, le tesi di De Luca: “Cose assolutamente irrealizzabili”.
Messina. Finora era stato Cateno De Luca a decidere – afferma la giornalista sulla gazzetta del Sud di oggi – più o meno “scientificamente”, i bersagli da colpire in questa rovente campagna elettorale. Ora è lui a finire nel mirino del durissimo affondo rilanciato, tramite social network, degli esponenti più influenti del Centrosinistra messinese, dal deputato nazionale del Pd Pietro Navarra a Beppe Picciolo, con una sorta di manifesto intitolato “Il Bugiardino di Cateno: tra giochi e menzogne”.
Sono 5 i “capi d’accusa”. “Riduzione dei costi: al punto 2 del programma si parla di riduzione dei costi per 10 milioni l’anno senza però dire come. Candidato De Luca ma come si fa? Oggi i costi sono già ridotti al’osso, gli acquisti avvengono per legge in modo informatizzato con la piattaforma Mepa. Personale: al punto 5 si parla di assorbire il personale delle partecipate nell’organico del Comune. Cioè 110 lavoratori in più, con un costo di almeno 40 milioni annui per la città. Candidato De Luca, ma lei sa quello che dice: la legge vieta il passaggio del personale dalle partecipate al Comune e consente il transito solo da partecipata a partecipata. La legge ha bloccato per anni le assunzioni, adesso è possibile solo rimpiazzare i pensionamenti. Raccolta rifiuti: prevede l’affidamento del servizio ai privanti. Oltre al costo del personale, quindi, il Comune dovrebbe pagare ai privati la raccolta dei rifiuti. Candidato De Luca, ma cosa dice? Fisco: parla di recuperare 250 milioni su 400 di evasione. Candidato De Luca, da i numeri? In conclusione, le proposte di De Luca sono farlocche, non sa cosa dice oppure prende in giro i messinesi?”.
De Luca, al momento, non replica. E nel suo tour tra villaggi e zone del centro urbano, rilancia uno dei suoi punti programmatici considerati prioritari: “L’istituzione di un fondo d’investimento a sostegno delle attività produttive, che favorirà condizioni di accesso al credito e il reperimento di nuove risorse finanziarie”. “In tale fondo possono confluire in modo sistematico tutte le risorse comunali, pubbliche e private, destinate agli investimenti delle attività produttive”. E De Luca da il nome di Colapesce al Fondo immobiliare “a cui trasferire il patrimonio immobiliare non strumentale”. Si tratta di una nuova entità, che si apparterebbe al Comune ed ai cittadini che volessero investire in un’opportunità di sviluppo per la città, che si incaricherebbe di valorizzare, alienare, mettere a reddito il patrimonio immobiliare che in atto rappresenta una passività per il Comune di Messina”.
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