Politica
CORSI E RICORSI STORICI: L’IMPORTANZA DELLA LIBERTA’ DI STAMPA
Quando nel 1802 concluse il trattato di Amiens con l’Inghilterra, volle che il Piemonte divenisse un dipartimento francese. Perciò fu presidente della Cisalpina, con Melzi suo vice. Ma per prepararsi la strada al potere assoluto Napoleone doveva asservire i media e dilatare il consenso. Egli non era certo un liberale tranne che nel diritto e cominciò con il mettere la museruola ai giornali o addirittura con il sopprimerli. Sotto il Direttorio c’erano stati 73 giornali. Erano corrotti, i loro proprietari e giornalisti si facevano comprare. Erano intollerabilmente litigiosi. Con Napoleone primo console ne rimasero solo tredici.
Quelli che erano sopravvissuti erano la voce del padrone: del governo e del primo console. Davano le notizie in modo distorto, così da far piacere all’esecutivo. Solo a questa condizione la stampa pseudo-indipendente veniva tollerata e lasciata vivere. Bastava sgarrare una volta ed era la chiusura del giornale. Fouchè badava con particolare efficienza a punire gli indisciplinati. “I giornali”, scriveva il ministro di Polizia, “sono sempre stati la campana a martello delle rivoluzioni. Essi le annunciano, le preparano e finiscono per renderle indispensabili. Essendo diminuito il numero dei giornali, saranno più facilmente sorvegliati e diretti più sicuramente verso l’affermazione del regime costituzionale”. I giacobini furono le principali vittime della soppressione della libertà di stampa.
Le loro tesi non trovarono non trovarono più strada verso il pubblico. Fino al 17 gennaio 1800 i giornali erano usciti liberi d ogni censura. Ma a questa data un decreto soppresse tutti i giornali pubblicati a Parigi meno tredici: “Le Moniteur”, “Le Journal des Dèbats”, “Le Journal de Paris”, “Le Bien Informè”, “La Publiciste”, “L’Ami de Lois”, “La Clef du Cabinet”, “Le Citoyen Francais”, “La Gazette de France”, “Le Journal des Homme libre”, “La Dècade philosophique”. Uscirono con riserva della soppressione immediata nel caso di opposizione al governo. La divulgazione di notizie fu rigidamente regolamentata. Ormai non restava agli oppositori che la circolazione clandestina dei pamphlet, come i samizdat durante lo stalinismo e il breznevismo. E questi fogli clandestini erano molto coraggiosi ed estremi.
Testo tratto dal libro “NAPOLEONE”. Secondo di due volumi, pubblicati nel 2001.
10 Gennaio 2015
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