Messina, Territorio
Dopo la protesta, lo sfogo amaro e l’orgoglio di Francesco Puglisi
Obiettivo raggiunto – scrive Francesco Puglisi nella sua pagina social – ringraziamo a nome del comitato “maxi protesta“ e di tutti i presenti (pochi ma buoni) il sindaco della città metropolitana di Messina Cateno De Luca per il sostegno nella speranza di risultati nel più breve tempo possibile
Messina. “Maxi protesta A18 A20. Il commerciante Francesco Puglisi si sfoga sul suo profilo social: (…) “Mi sono spostato a Messina dove c’era una manifestazione organizzata dal comitato del gruppo “Maxi protesta A18 A20, di cui faccio parte, ho dedicato tempo e soldi perche’ penso che la nostra vita ha un valore inestimabile e va tutelata e non accetto che altre persone mettano a repentaglio la mia vita. Sono sceso in piazza assieme ad un gruppo di persone (i leoni da tastiera non son potuti venire lavoravano tutti, non capisco come è possibile che il tasso di disoccupazione è cosi alto, mah!!!). Meritate questo stato di cose, si meritate questo stato di cose, si perche’ io non ci sto e mi ribello e mi ribellero’ sempre, soprattutto perche’ non sono un leone da tastiera, sono una persona che vuole vedere i suoi figli la sera quando torna a casa e non voglio tornare chiuso dentro 4 tavole di legno per colpa di negligenza altrui, io mi batto anche contro la vostra apatia la vostra impotenza,la vostra mentalita’ remissiva.”
Ma la sua conclusione è positiva e recita queste parole: “Malgrado la scarsa partecipazione abbiamo portato a termine il nostro obiettivo consegnare un documento al prefetto e al sindaco della citta’ metropolitana Cateno De Luca.”
Chi è Francesco Puglisi? È un commerciante che viaggia ogni giorno per lavoro percorrendo anche e soprattutto l’autostrada. Rischiando la vita se necessario. È un uomo schietto è terribilmente diretto si dice in giro. È uno che lotta per le cose in cui crede e ama la propria Terra. C’è però da augurarsi che si sbagli – nonostante i “numeri” gli diano ragione – quando parla di “mentalita’ remissiva” contrapposta a “leoni da tastiera”. Decisamente, il Puglisi sembra convinto che per ottenere un risultato bisogna lottare duro e metterci la faccia se necessario. Ma forse hanno ragione coloro che si fermano al messaggio dei tasti del pc? Forse lo stato di cose è tale che è meglio non farsi mettere “sul naso” da chi tiene i fili del potere? La nostra storia insegna. Non dimentichiamoci però, che la nostra cara Sicilia è stata vissuta anche da persone come il Magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che sapevano di rischiare addirittura la vita combattendo “cosa nostra” e non si sono fermati né dopo gli avvertimenti di pericolo né dopo le minacce ricevute. È vero, sono stati assassinati ma sono morti lottando è il mondo intero li onorerà per sempre. Esistono dunque siciliani che pensano di poter “cambiare in meglio le cose”. È rischioso, è sicuramente difficile, ma non lamentiamoci poi se tutto rimane così com’era se noi siamo …quello che siamo.
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