Santa Teresa di Riva
SANTA TERESA DI RIVA. CONSIGLIO COMUNALE DI INSEDIAMENTO: E’ ANDATA COSI’
SANTA TERESA DI RIVA (24 Maggio 2012) – Aula consiliare affollatissima di pubblico stipato come sardine in scatola, mentre giornalisti di ogni dove si incuneavano per ritagliarsi uno spazio. Tanto il popolo anche in piazza Municipio a seguire attentamente su maxischermo le fasi dell’insediamento di consiglieri e sindaco. Il nuovo sindaco eletto Cateno De Luca. Dieci voti a favore e cinque schede bianche (quelle, verosimilmente della minoranza) per il nuovo Presidente del Consiglio Danilo Lo Giudice.
Come promesso loro nell’immediato dopo elezioni, De Luca ha mantenuto il gesto di mano tesa per una auspicabile fattiva collaborazione con la minoranza. Minoranza che ha accettato di eleggere Vice Presidente del Consiglio un suo esponente ed ha scelto Veri Santi. Dallo spoglio, quattordici voti a favore e una scheda bianca. Discorso già in mano, Santi Veri ringraziava per “l’unanimità” di preferenze e poi, promettendo una pur ferma opposizione nei prossimi cinque anni ribadiva che non sarà una opposizione improntata al NO precostituito o a prescindere ma che agirà per il bene del paese.
Un gesto di galanteria, spezzava il tecnicismo delle operazioni con il beau geste del Sindaco De Luca, il quale, offriva per mano dei suoi collaboratori, dei mazzi di fiori alle esponenti del gentil sesso facenti parte dello stesso Consiglio. Un segno di ruffianeria era indirizzato alla minoranza dal Deputato di “Sicilia VERA”, con il dono di cravatte rosse con il logo del suo partito. In effetti, chiarva De Luca: “noi indossiamo il rosso, voi il verde, ma per una sera, simbolicamente, anche voi lo indosserete”.
Momento clou, il settimo punto all’O.d.G. (il giuramento del sindaco). Immediatamente dopo aver indossato la fascia tricolore che fu di Alberto Morabito ma anche di Carlo Lo Schiavo e di Nino Bartolotta…, De Luca inizia il suo discorso ricordando, nel giorno del ventennio dal morte del Giudice Giovanni Falcone, barbaramente trucidato a Capaci insieme alla moglie ed alla sua scorta, (Sabato 23 Maggio 1992 alle ore 17:58), con due frasi pronunciate dal magistrato. Una di esse è questa: “l’uomo coraggioso, muore una volta sola, mentre l’uomo codardo muore cento volte al giorno”, l’altra ricorda che la mafia avrà come ogni cosa, una fine.
Il neo sindaco, ringrazia i 30, ma Lo Giudice lo corregge: “sono 70”, imprenditori, che, gratuitamente, hanno prestato il loro servizio per la pulitura della Piazza Mercato sistemando il verde pubblico e che stanno sistemando, apponendo anche l’erba sintetica nelle aiole, la Piazza V° Reggimento Aosta, già Piazza Municipio, mentre ancora non si sa quali fondi ci saranno e quale bilancio bisognerà approvare. Scroscianti applausi tuonano in aula, quando -in evidente commozione- De Luca ringrazia i cittadini per averlo (ri)lanciato da straniero che era a cittadino di Santa Teresa di Riva, dopo un lungo momento di difficoltà e prosegue: “il 14 Giugno, sarò davanti ai giudici, ma non abbiate paura. Questa questione sarà aimè lunga come in Italia lo è la giustizia”. Aggiunge: “farò di tutto per ripagare la fiducia che avete riposto in me”.
INTANTO, si vede arrivare fra il pubblico il neo sindaco di Fiumedinisi, avv. Alessandro Rasconà, la cui cerimonia di insediamento era avvenuta circa un’ora prima nel suo paese.
De Luca, infine, legge tre lettere fra le tantissime (compresi i telegrammi), che gli sarebbero pervenute nei giorni seguenti la sua elezione. La prima, con tanto di nome e cognome che pronuncia, (lo scrivente è fra il pubblico), proviene da un sostenitore di Morabito che però ha parole di speranza e fiducia per De Luca sindaco come nella Fede cristiana quale comune denominatore fra i due. La seconda, è sostanzialmente un in bocca al lupo proveniente dal sindaco di Antillo, Davide Paratore. La terza… è… un cupo biglietto anonino. De Luca dice, come tanti gliene sarebbero pervenuti in questi anni. Recita pressappoco: “stia attento, signor De Luca, che il puparo, prima o poi si farà vivo è le chiederà il conto”. Un messaggio, si direbbe, di stampo pseudo mafioso, ma al quale il neo sindaco risponde con: “credo di essere un uomo coraggioso, saprò rispondere ad eventuali pupari che verranno”.
Ma è già tempo di saluti, di abbracci, mentre giù in piazza dal maxischermo i tanti che hanno assistito attendono, lo attendono, attendono i neo consiglieri tutti, per un brindisi augurale. Una nuova, difficile ma ambiziosa avventura è iniziata a Santa Teresa.
24 Maggio 2012
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