Cronaca, News Brevi
A Messina il funerale del boss. I parenti sui social: “giornalisti di merda”
Il Presidente della Commissione Regionale Antimafia Claudio Fava, commentando la notizia dei funerali “pubblici” ed apparentemente molto affollati del fratello di Luigi Sparacio, boss di Giostra, afferma: “Mentre in Italia non si celebrano pubblicamente funerali né matrimoni, com’è stato possibile che a Messina in cento abbiano accompagnato al cimitero il feretro del fratello di un capomafia? Dietro la bara di Rosario Sparacio, fratello del boss Luigi, sabato pomeriggio c’erano auto, moto, amici. Dal sindaco Cateno De Luca sempre pronto a rumoreggiare con la fascia tricolore al petto – conclude Fava – stavolta è venuto solo il silenzio.”
La polemica, riportata dalla Gazzetta del sud, ha suscitato l’ira dei familiari: “Condividete tutti, per favore, perché mio nonno deve avere la sua eterna pace e questi giornalisti di merda lo devono lasciare stare nella sua santa pace”, scrive un nipote del defunto su facebook, riportando un altro post in cui, un’altra nipote inveisce contro i giornalisti, “Dovete lasciarci in pace nel nostro dolore, non abbiamo tolto niente a nessuno… siamo brave persone… se davvero fossimo quei boss che tanto proclamate non vi sareste permessi”.
In tempi di coronavirus, mentre moltissimi sono stati gli addii a distanza, senza possibilità di funerali pubblici, quel funerale per il fratello del boss (poi diventato collaboratre di giustizia) è diventato un caso. E non solo perché gli agenti della polizia hanno aperto un’indagine, per accertare l’identità dei presenti e sanzionare l’assembramento illegale.
Così risponde il sindaco di Messina (su facebook) al Presidente della Commissione Regionale Antimafia Fava:
“NON VOGLIO ESSERE RINGRAZIATO DALLA FAMIGLIA SPARACIO PER UNA VICENDA CHE HO APPRESO DALLA STAMPA E CHE OGGI HO AVUTO MODO DI APPROFONDIRE CON L’UFFICIO DI GABINETTO DEL QUESTORE CON PARTICOLARI CHE NON POSSO ASSOLUTAMENTE SVELARE!
Io sono stato sempre lontano dagli ambienti mafiosi ed ho sempre combattuto ogni forma di mafia.
Se avessi avuto contezza di questa vicenda avrei agito prontamente come sono solito fare.
La mafia mi ha sempre fatto schifo come ogni qualsiasi forma di sopruso!
Non ho altro da aggiungere anche perché non intendo alimentare gli ipocriti professionisti della finta antimafia.
La mafia si combatte con la buona e sana amministrazione e non con certi blasonati convegni o comunicati stampa utili a lavarsi la coscienza del non aver mai fatto nulla di concreto per sconfiggere il malaffare.
La città di Messina non merita di subire queste umiliazioni soprattutto oggi che ha dimostrato di essere stata compatta nel rispetto delle regole.”
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