Visita al parco (Quasimodo). E poi?

Roccalumera. Ci chiamano turisti “mordi è fuggi”. Turisti balneari, turisti del weekend o addirittura “della domenica”. Le chiamano città della “Bandiera Blu”: Noi ci crediamo. Lo chiamano “Calendario delle manifestazioni estive”: tutto solo in Agosto. E giugno? luglio, settembre, ottobre…? La chiamano “Cultura”, qualcuno azzarda addirittura il termine “orgoglio siciliano delle antichissime tradizioni”. Li chiamano grandi Poeti: fra questi uno e “roba nostra”, ha vissuto a Roccalumera. Stiamo parlando del grande Salvatore Quasimodo, Premio Nobel per la letteratura 1959.

Vengo e mi spiego. Almeno, ci provo. Avevamo una situazione economica dalle fortune altalenanti nei paesi jonici che certo non ha tratto beneficio dalle conseguenze disastrose del Covid-19. Oggi, paesini già in difficoltà se non nel mese di agosto (si spera), cercano il riscatto augurandosi di racimolare quei fondi che permetteranno loro di sopravvivere durante l’inverno. Questo mi dicono. E, come formichine, cercheranno di mettere un po’ di grano …in cascina.  Ma non sarà  facile. Anche a Taormina, la “Perla dello Jonio”, non tutte le attività hanno riaperto dopo lo stop imposto dalle norme del presidente del consiglio dei ministri.

Ma perché in premessa ho parlato di Quasimodo? Perché, andando ieri sera a visitare dall’interno prima la storica Torre (detta) saracena e dopo la vecchia stazione ferroviaria e ancora i vagoni merci-arredati del Parco Letterario Salvatore Quasimodo, ho potuto (come tutti) constatare la difficoltà che il mondo della Cultura incontra nel: recepire fondi necessari; attirare masse di turisti tali da incrementare l’interesse per un servizio globale che vada oltre il semplice bagno in mare; concretizzare una connessione fattiva (come si augurò lo stesso Carmelo Duro), grazie alla quale soprattutto in un momento di crisi ed incertezza nel futuro potrebbe certamente offrire nuove risorse e profitti condivisi sul territorio e ben oltre il periodo estivo.

L’avvocato Carlo Mastroeni, valentemente coadiuvato dal figlio, ha offerto ieri una “visita culturale” che raramente è riscontrabile nei “Calendari Estivi” delle vacanze nostrane. Luoghi e storia e vita di un grande personaggio siciliano. Financo oggetti e mobilio appartenuti al poeta, hanno letteralmente incantato i presenti. Le sue poesie tradotte in molte lingue nel mondo. Eppure, il premio Nobel Quasimodo, ebbe le sue belle difficoltà anch’esso da giovane. Ce lo hanno raccontato assieme alla storia del padre Capostazione, assieme agli amori e alle contraddizioni di una vita vissuta sempre all’insegna della Cultura ma anche della mondanità. Quasimodo, un orgoglio per Roccalumera.

In sintesi, Roccalumera e la propria Torre non è che un tassello di un mosaico che, composto nelle sue tessere, potrebbe offrire (unitamente a Santa Teresa di Riva, Furci, Nizza, Sant’Alessio, Savoca, Casalvecchio, ecc. e perché no Taormina),  un prodotto servizio mille volte più interessante ed appetibile al turista internazionale. Lo sanno quelli del Parco Quasimodo e lo sappiamo noi che scriviamo, che di Quasimodo abbiamo letto storia e indiscrezioni e che certamente preoccupandoci ancor più dell’imminente (pare) nuovo allarme lockdown, vorremmo avere le idee più chiare su come superare un “sistema bloccato già da moltissimi anni” che potrebbe non poter reagire ad un ulteriore serrata delle attività commerciali.

Un saluto dunque alla politica regionale cieca e sorda. Un in bocca al lupo invece ai titolari di realtà commerciali e turistiche che pure abbiamo visitato in questi ultimi mesi. Un in bocca al lupo a noi, si a noi che nonostante tutto amiamo la nostra Terra e ci disperiamo quando qualcuno la offende, sia in politica che nelle dichiarazioni di nazioni che non posseggono neanche minimamente una briciola del nostro immenso patrimonio storico e culturale.

Bastian Contario