Storie di Sicilia
Giovanni Bonarrigo a… Castelmola
Nella foto, sono a Castelmola (‘a Mola in siciliano) anzi, mi trovavo proprio di fronte all’ingresso del castello medievale (di cui restano i ruderi delle poderose mura normanne) del bellissimo centro collinare che fa parte del circuito dei “borghi più belli d’Italia”. Città turistica, estremamente vicina a Taormina
Taormina. La città nacque con il nome Tauromenium, nome che ancora conserva anche se trasformato in Taormina, che significa “abitazione sul tauro”, il monte su cui sorse. Lo storico Diodoro attribuisce l’assegnazione del nome della città sia ai Siculi che ai Greci. I Siculi, che abitavano nella pianura, dopo l’arrivo dei coloni greci, furono costretti a ritirarsi sui monti. La prova dell’esistenza dei Siculi sul Monte Tauro è data dalla necropoli di Cocolonazzo di Castelmola scoperta nel 1919.
Intensa è stata labattaglia delle truppe di Dionisio il Vecchio (432-367 a C.), tiranno di Siracusa, contro i Siculi, che presidiavano il Monte Tauro. Tuttavia, in forza di un trattato stipulato con i cartaginesi qualche tempo dopo, esattamente nel 392 a C., potè ottenere lo stesso il possesso del Monte. Andronaco, padre del famoso storico Timeo, che assunse il governo della città, è ritenuto il fondatore di Tauromenium.
Personalmente, ho sempre pensato che per conoscere veramente la storia di un determinato territorio, sia indispensabile fare anche un sopralluogo. È necessario “toccare con mano” i veri “documenti”, siano essi reperti archeologici, monumenti, antichi palazzi, chiese o altro.
A Taormina, ho naturalmente visitato il Teatro Greco, (una prova che il Teatro sia di origine greca è data dalla presenza, sotto la scena, di blocchi di pietra di Taormina (simili al marmo), che costituiscono il classico esempio del modo di costruire dei greci. Si pensa che i romani per ricostruirlo abbiano impiegato decine d’anni. Le misure attuali sono di 50 metri di larghezza, 120 di lunghezza, 20 di altezza), le Naumachie, (la sua costruzione risale al 1° secolo a.C., ha una lunghezza di 122 metri ed un’altezza di 5 metri), l’Odeon, Palazzo Corvaja e potrei continuare…
Dipingere e realizzare o restaurare oggetti antichi, è più che una passione, è un mio modo di esprimermi. Visitando i centri collinari ed immortalandone i tratti che raccontano la vita popolare di vecchie o antiche generazioni, mi dona una soddisfazione indicibile. Ogni pietra, ogni mattone, ogni legno “racconta” una storia di Storia.
PILLOLE DI STORIA: Il duomo di San Nicola di Bari è chiesa madre di rito cattolico, ubicato in piazza Duomo nel centro storico di Castelmola.
Il termine “barocco” è stato coniato nel corso del ‘700 per indicare lo stile delle “forme che volano” e per contrapporre l’enfasi, l’esagerazione del Seicento alla sobrietà razionale dell’Illuminismo settecentesco; assume infatti, sfumatura negativa per la probabile etimologia portoghese (barocco = perla irregolare), e perché richiama alla mente il nome di un sillogismo in cui la logica della figura non determina la chiarezza del contenuto. Nonostante il Barocco sia stato ampiamente rivalutato alla fine dell’Ottocento, attualmente il termine è ancora utilizzato in maniera spregiativa per indicare un’artificiosità esageratamente ricercata.
Le radici del barocco risalgono all’arte italiana del tardo XVI secolo. Come reazione al manierismo, caratterizzato dall’imitazione di temi e soggetti ripresi dalla tradizione e dall’inquieto tentativo del loro superamento attraverso l’enfatizzazione spesso bizzarra, del difforme, dell’asimmetrico e dei contrasti cromatici, molti artisti furono animati da un desiderio di ritorno al naturalismo.
GIOVANNI BONARRIGO – Mail: info@fogliodisicilia.it
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