Bastian Contrario, Politica Roccalumera, Roccalumera
Roccalumera Ok. Se bastasse la Bandiera Blu…
Dopo Santa Teresa di Riva per il quinto anno consecutivo, Alì Terme per il secondo… new entry è Roccalumera. L’importante riconoscimento assegnato dalla Fee (Fondazione per l’educazione ambientale) ai luoghi che rispettano criteri relativi alla gestione sostenibile del territorio, sventolerà per la prima volta sul lungomare del paese jonico.
Indiscutibilmente, la imprenditorialità unanimemente riconosciuta al sindaco di Alì Terme Carlo Giaquinta come la perseveranza dell’amministrazione roccalumerese, (per ben due anni, pur candidata ma esclusa), hanno colto risultati perlomeno di immagine fino a qualche lustro fa impensabili.
Tanto più oggi, a fronte di un dramma pandemico a livello planetario, dramma che ha messo in ginocchio sicuramente l’intera Sicilia e non è finita, se non altro la voglia di ripartire sembra abbracciare nel “colore Blu” la riviera jonica messinese all’insegna del Turismo, del mare pulito, del relax e perché no della apertura di nuove attività e da ciò crescente benessere.
Bandiera Blu, che i maligni dicono essere stata voluta per le invidie di una conquista “Santateresina” ma, anche se fosse, ciò che conta che sia effettivamente rispondente alle aspettative concrete opportunità e non solo un pezzo di stoffa al vento.
“Fare rete” è chiaramente indispensabile, viste ad esempio le strutture termali di Alì Terme che mancano a Roccalumera e Santa Teresa ed il Parco Quasimodo che manca alle due realtà joniche. Il discorso sarebbe molto più complesso di così: la costa jonica ha gravi carenze che tutti conoscono e se la “Bandiera Blu” è certamente una “medaglia” che può aggiungere lustro all’immagine di una cittadina a vocazione turistica, è altrettanto vero che l’offerta europea, tanto più post Coronavirus, sarà mille volte più aggressiva e competitiva.
Internet oramai lo sanno usare quasi tutti e, il turista esigente e colto vuole un servizio “tutto incluso” che la Sicilia può dare ma, ricordiamo la vastità dell’isola e delle sue bellezze storico architettoniche, ricettive e culinarie presenti altrove. Se Taormina è vicina, bisogna saperla “corteggiare”, includere in un programma pubblico. Che dire poi di Savoca città collinare arcifamosa, di Castelmola, di Forza d’Agro e potrei continuare a lungo. Non sottovalutiamo neanche la costa calabra, non è distante ed offre tantissimo.
Fare rete, dicevo, è una necessità assoluta nell’interesse di tutti. Da soli, lo sanno ramai imprenditori e amministratori, non si va molto lontano. In bocca al lupo, Roccalumera!
Bastian Contrario
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