Motori
DR: una storia italiana… in salsa cinese
Una DR, poco più di dieci anni fa la compravi al supermercato. Una rivoluzione che scardinò il mondo al qual eravamo abituati. Costava pochissimo, era cinese ma assemblata in Italia. Fondata da Massimo Di Risio a Macchia d’Isernia. Oggi le DR si comprano in concessionaria ma la ricetta rimane sempre la stessa: marchio italiano, meccanica cinese.
Dati Quattroruote: All’epoca, tante cose non erano andate per il verso giusto. Prestazioni scarse, qualità discutibile e affidabilità deludente. Ma oggi i cinesi hanno imparato a fare le auto?
Prendiamo un modello fra i tanti, DR6 (bifuel GPL), sotto la vecchia si nascondeva la Chery Tiggo, e anche sotto la nuova. La DR6 non è altro che l’attuale Tiggo 5. Un tempo la DR cambiava i paraurti e i fari, oggi invece il modello è pressoché identico al suo omologo, anche se la DR richiede ai cinesi tutta una serie di modifiche tecniche per rendere omologabili questi modelli nel vecchio Continente. La vecchia, all’inizio aveva un 1.600 aspirato e andava piuttosto piano. La nuova sfoggia un più modello 1.500 turbo benzina, “pronto in basso e quindi perfetto per muoversi in città”. Il motore è progettato (oggi come allora) dalla austriaca ABL ed è costruito in Cina, direttamente dalla Chery. I 10 km litro non sono eccezionali, colpa anche del coefficiente aerodinamico (CX) 0,41, superiore perfino ad un colosso come la Bentley Bentayga (0,33). Per fortuna che c’è il gpl. Interni robusti e, al contrario della vecchia versione, non rumorosi. Niente navigatore, tanto spazio per i passeggeri. La vecchia si rompeva in continuazione, la nuova? Due anni di garanzia.
In dieci anni i cinesi sembra abbiano imparato molto, ma parliamo del “nostro” Di Risio. Fondatore della DR automobili, ospite fra le altre di “Easy Driver” programma auto motive della RAI, vent’anni di DR ripercorsi in pochi minuti con sullo sfondo la geniale intuizione di credere per primo nei cinesi, “Cina che oggi è la numero uno su auto elettriche e batterie”.
Come già accennato, la DR Automobile è stata fondata nel 2006 a Macchia d’Isernia in Molise da Massimo Di Risio, proprietario di una importante concessionaria Fiat e già fondatore del marchio Katay, che si occupava di importare veicoli prodotti in Cina. Fondata la DR Motor Company, inizia a distribuire prodotti della Chery Automobile, rimarchiandoli DR, iniziali del cognome dell’imprenditore molisano. Primo prodotto lanciato, il SUV compatto la DR 5, versione riadattata della Chery Tiggo, lanciato sul mercato nel 2007 e rimasto in listino, con varie evoluzioni, sino al 2020.
Il Gruppo molisano entra in trattativa con la Bertone, per salvare il carrozziere piemontese dalla difficile situazione in cui versava, acquistandolo totalmente o partecipando ad una nuova società. Ma la dirigenza di Bertone deciderà di vendere al Gruppo Fiat il proprio stabilimento di Grugliasco.
La vendita automobili della DR, inizialmente avviene nei supermercati e ipermercati. In seguito si dota di una propria rete di vendite e officine. Possiede uno stabilimento produttivo per il montaggio di alcune componenti di provenienza cinese e impianti a gas, a regime previsto nel 2010 di cento autovetture al giorno a Macchia d’Isernia, appunto. Nel 2010 viene migliorata la rete di assistenza post vendita con a capo Enrico Romano (ex amministratore di Jaguar Italia ed ex consulente Ferrari).
Fonte Wikipedia: La DR, entrò in trattativa lo stabilimento FIAT di Termini Imerese (Palermo), dal quale l’azienda torinese si era disimpegnata dal 2012. Lunghe le trattative con gli enti locali, Governo e Sindacati, la DR aveva raggiunto l’accordo per assicurare la gestione dello stabilimento, insieme ad altre aziende, con un investimento complessivo di 341 milioni di euro per la riqualificazione della fabbrica. Nel 2013 la situazione era ancora in stallo prima di peggiorare: la necessità di sostenere e rinegoziare il debito con le banche, ha portato alla richiesta di un concordato preventivo effettuata dalla società a maggio e omologata dal tribunale di Isernia a dicembre 2013 che ha sancito l’avvio ufficiale della procedura concorsuale, sia pure in continuità produttiva. Superata tale crisi, nel 2016 la DR cerca di rilanciarsi stringendo una patnership con la cinese JAC Motors, che affianca a quella già in essere con Chery.
Nel 2020 il costruttore molisano decide di diversificare la sua offerta di prodotti: al marchio DR, ricollocato ad una fascia di mercato più alta (grazie alla commercializzazione di prodotti di qualità maggiore), si affianca l’inedito marchio EVO, con il quale il gruppo molisano intende mantenere dei prezzi bassi a fronte di dotazioni ricche.
Le recenti dichiarazioni del manager: “la nostra aspirazione è essere un brand di volume e non un brand do nicchia. Speriamo di continuare con questa crescita costante che stiamo avendo negli ultimi anni”.
Massimo Di Risio, nasce ad Isernia l’11 maggio 1960. Ex pilota automobilistico ed imprenditore, figlio del titolare di una concessionaria e di una maestra, nel 1979 inizia la sua carriera di pilota e contemporaneamente si iscrive alla facoltà di Economia dell’Università di Napoli. A partire da 1983 affianca alla carriera sportiva anche l’attività di imprenditore, prima affiancando il padre nella concessionaria a Macchia d’Isernia poi, insieme a due soci, dal 1993 con diverse operazioni commerciali sempre in ambito automobilistico.
GIOVANNI BONARRIGO – Mail: info@fogliodisicilia.it
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