Spettacolo e Cultura
Ciao Maurizio, Re del salotto in tv, cultura e Spettacolo
Sul palco del Teatro Parioli – Roma, in questi lunghi anni, invitati, si sono esibite stelle di primissima grandezza fra cui alcuni non sono più tra noi. Hanno dialogato, si sono persino insultati, bisticciati e nello stesso tempo negli anni sono nati personaggi oggi ultra famosi come Vittorio Sgarbi ed Enzino Iacchetti. A chiunque veniva data la parola per raccontare storie di uomini e di sentimenti anche tra il pubblico in sala. Un modo nuovo di fare televisione che ha fatto scuola.
Esattamente vent’anni fa, le parole commosse e poetiche di Gigi Proietti. Nel giorno in cui veniva tributato l’ultimo saluto all’immenso Alberto Sordi, esso stesso già ospite del più grande talk show assieme ad attori del calibro di Vittorio Gassmann, 24 febbraio 2023, all’età di ottantaquattro anni ci ha lasciato Maurizio Costanzo, giornalista e commediografo, conduttore e anche uomo coraggioso.
Già solo per il suo coraggio: denunciare ripetutamente i delitti della mafia gli costò un attentato (in via Fauro), che solo la fortuna od una coincidenza lo fecero scampare alla morte assieme a sua moglie Maria De Filippi, Maurizio meriterebbe un Oscar alla carriera. Settanta o cento chili di tritolo, in quel 14 maggio 1993, anno che rappresentò uno degli anni di piombo in cui già furono barbaramente trucidati non solo il giudice Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ma tanti esponenti di giustizia ed informazione. Emblematica la maglietta inneggiante la mafia, bruciata da Costanzo sul palco dell’Ariston alla presenza dello stesso Falcone.
Penso adesso al nostro conterraneo di Ramacca, il variopinto Cristiano Malgioglio che ha dichiarato: “ho il cuore spezzato e ho pianto”, penso al ragionamento di ieri sera espresso da Sgarbi, il quale meriterebbe di essere ascoltato e riascoltato per settimane e rifletterci per sempre. Penso a Platinette, che parlando del re del talk show afferma oggi: ”mi ha importo di cambiare e tornare a essere Mauro”. Chi è stato Maurizio Costanzo, uomo generoso quanto visionario e avanti nei tempi della televisione. Cosa direbbe Piero Angela se fosse ancora tra noi? Cosa direbbe l’indimenticabile Corrado Mantoni? Mentre il catanese Pippo Baudo lo ha fatto perché ancora in vita: “eravamo rimasti io e lui”.
Maria De Filippi, sua moglie da 33 anni, lo veniva a trovare in ospedale mattina e sera mentre sta registrando Amici. Insieme avevano un figlio adottivo, Gabriele oggi trentenne. Maurizio era stato ricoverato per un piccolo intervento “un problemino fastidioso ma non grave” e non vi erano avvisaglie che potesse morire.
La bulimia professionale, l’ironia e la cultura di Maurizio. Ricordiamo “Se telefonando” che fu brano 45 giri di successo che scrisse lui stesso e che fu cantata dall’immensa Mina nel 1966, musica e arrangiamento di un altro grandissimo scomparso, Ennio Morricone.
Intervistò il controverso Carmelo Bene e l’ignorante o l’analfabeta di turno con uguale rispetto ed umiltà. Da Umberto eco ad Eva Robins a Giobbe Covatta alla sora Lella… e poi la sua grande passione per il teatro che volle far amare da tutti. Enrico Brignano, esponente del teatro e della comicità allievo dell’immenso Proietti è un mio coetaneo che lo ricorda, poi Paola Barale, e potrei continuare per ore.
Costanzo, ricordava a sé stesso una cosa importante: “io, senza queste telecamere non sarei nessuno”. Di sicuro ha interpretato il cambiamento dei tempi e, non è rimasto indietro neanche nell’era social moderna.
Anni fa, sul palco del Parioli fu ospitato un uomo in carrozzina di cui ricordo nome e cognome, questi aveva salvato un vita umana rimanendo invalido ed abbandonato dalle istituzioni. Fui fra coloro che contattarono quest’uomo sfortunato ma grintoso privatamente: ci sentimmo telefonicamente e seguii gli sviluppi di un dramma che oggi meglio di allora mi fa venire la pelle d’oca al solo ricordo.
In conclusione, mi permetto di fare un parallelismo a distanza: immaginiamo di voler emulare il grande maestro Costanzo o di individuarne in una delle sue tantissime sfaccettature creative una realtà contemporanea sul territorio jonico siciliano. Forse penseremmo immediatamente agli alti circoli della cultura ma sarebbe errato. Ricordando con affetto e profonda stima amici come Carmelo Duro e il prof. Giuseppe Cavarra che ci hanno lasciato, nella loro poliedricità si evidenziò quel coinvolgimento nella storia degli uomini e delle donne semplici di paese che oggi trovano l’abbraccio sincero negli appuntamenti del Caffè Riva d’Arte di Melina Patanè. Ricordo quando la Patanè premiò alla carriera Amelia Casablanca, imprenditrice straordinaria. Quando il pescatore e commerciante Miano fu premiato alla memoria nelle mani dei suoi parenti e io mi sono commosso come tanti in sala. Scrissi, come di mia abitudine qualche riga, che qualcuno apprezzò. Ebbene, stiamo parlando di Santa Teresa di Riva, un paese di circa diecimila abitanti e non di Roma, tuttavia, lo spirito, secondo me, è quello che ci riallaccia al modo di pensare di Costanzo.
Sapendo bene di aver omesso tantissimo su Maurizio, mi inchino alla sua lunga e ineguagliabile storia, della quale ho avuto l’onore di seguire dal piccolo schermo, da casa, un modo di essere. Grazie, ciao Maurizio. Sipario!
Nb. La foto in alto è stata presa dal web
Giovanni Bonarrigo
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