Politica
SOPPRESSIONE INPDAP. FORTE PREOCCUPAZIONE DA PARTE DEGLI 800 LAVORATORI IN TUTTA ITALIA
Riorganizzazione INPS e soppressione INPDAP ASSEMBLEA SINDACALE FPCGIL i lavoratori hanno espresso forte preoccupazione per i recenti provvedimenti emanati dal Governo Monti. A partire dalla dichiarazione di esubero di 800 unità di personale in tutta Italia.
Si è tenuta presso i locali dell’IPDAP l’assemblea Sindacale dei lavoratori dell’INPS e dell’INPDAP organizzata dalla FP CGIL, presenti i coordinatori nazionali Oreste Ciarocchi e Marinella Perrino. Al centro del dibattito la soppressione dell’INPDAP e la confluenza di questo importante istituto previdenziale nell’INPS, prevista dal decreto “Salva Italia” e approvato dal Parlamento. Una scelta –dichiarano Clara Crocè Segretario Generale della FP CGIL e Giovanni Millimaggi responsabile del settore– frutto di scelte frettolose e assunta in assenza di confronto sindacale. I lavoratori hanno espresso forte preoccupazione per la dichiarazione di esubero di 800 unità di personale in tutta Italia.
E’ necessario definire –hanno dichiarato i coordinatori nazionali Ciarocchi e Perrini– un piano industriale, definendo da subito la rimozione dal confronto stesso, del ricatto della messa in esubero dei lavoratori soprannumerari. Le disposizioni di soppressione e di riordino degli Enti pubblici disposte con la recente manovra comporteranno inevitabilmente degli effetti negativi sulla situazione occupazione e sulla funzionalità dei servizi. La norma, infatti, non prevede un piano industriale, ma definisce solo i risparmi (170 milioni in tre anni) che dovranno derivare dalla riorganizzazione del nuovo INPS, affidando al solo Presidente la decisione sulle modalità e sulle scelte operative conseguenti.
Per la FP CGIL il nuovo processo organizzativo dovrà tenere conto del mantenimento e del miglioramento dei servizi e la reiternalizzazione di tutte quelle funzioni esternalizzate.
E’ indispensabile un confronto con le OO.SS. che garantisca la salvaguardia dell’occupazione, in particolare dei lavoratori soprannumerari che la nuova norma non trasferisce nel nuovo organico: sono circa 800 lavoratori inseriti nei processi produttivi degli Enti che contribuiscono allo svolgimento delle funzioni istituzionali.
E’, pertanto, impensabile l’applicazione della normativa (finanziaria di settembre 2011 approvata dal governo Berlusconi) che prevede che entro il 31 marzo 2012, l’obbligo per i Ministeri, degli Enti pubblici non economici e per le Agenzie Fiscali, un ulteriore taglio del 10% delle dotazioni organiche e delle risorse destinate ai lavoratori. Tali riduzioni vanno ad aggiungersi a quelle disposte dalle varie manovre finanziarie varate nel 2008-2009-2010, con conseguenti pesanti in tutti i settori già fortemente penalizzati per la cronica carenza di personale in organico.
Per la FP CGIL è necessario procedere a un riordino della pubblica amministrazione –concludono Crocè e Millimaggi- a partire dall’abolizione l delle norme fallimentari della c.d. Legge Brunetta.
Chiediamo la garanzia dell’occupazione, il riavvio di un processo di stabilizzazione dei precari, la ripresa di un percorso di assunzione qualificata di giovani. Regole e tutele per i dipendenti pubblici a fronte dei processi di riorganizzazione della P.A.
29 Gennaio 2012
Invia un Commento