Roccalumera, Territorio
Il maestro Carmelo Calabrò, da osservatore ci ha scritto che…
Qualche giorno fa, avevamo chiesto al Maestro Carmelo Calabrò, (in occasione della sua visita in redazione, durante la quale ci aveva dato utili informazioni sui nuovi “Opuscoli Roccalumeresi” da lui curati e relativi a Salvatore Quasimodo, poeta di fama mondiale che fu suo intimo amico), cosa ne pensasse della Roccalumera odierna, lui che ne ha condiviso tappe importanti in tanti anni di vita vissuta. Come risaputo, Calabrò è sempre stato (oltre che uomo di Cultura), anche un attento osservatore delle tematiche del proprio paese di residenza. Quanto leggerete di seguito, infatti, è la sua serena osservazione di cittadino.
LA LETTERA:
Quanto ti dirò ora avrei potuto dirlo personalmente al nostro Sindaco il quale, sicuramente, è già al corrente dei problemi che riguardano il nostro paese. Se non li ha ancora realizzati si può intuire che al Comune ci siano problemi di cassa. Ma poichè tu, quale mio vecchio alunno, desideri che io risponda alla tua richiesta non posso non accontentarti. Quindi dirò:
1) Il manto stradale del nostro lungomare avrebbe bisogno di un energico rifacimento e, sicuramente, il problema sarà risolto quando l’ANAS si deciderà ad eseguire i lavori. Subito, però, si potrebbe intervenire sui dossi che non sono più visibili.
2) Approfittando che per ora le piante che ci sono sul lungomare non sono in vegetazione, si potrebbero interrare quelle mancati ed eventualmente intervenire su alcune palme che, credo, non stiano molto bene in salute; e anche quì, penso, possa esserci un problema di cassa.
3) Sarebbe opportuno vietare il parcheggio di barche e quant’altro nelle aiuole del lungomare invitando i proprietari a metterle sui marciapiedi là dove ci sarà più spazio in modo che i pedoni possano liberamente transitare. Le barche, eventualmente, potrebbero essere anche parcheggiate nello spazio libero che c’è accanto alle aiuole.
4) Sulla nostra Via Umberto I°, lungo il dosso che va dalla chiesa della Madonna della Catena al vecchio stabilimento, le macchine vengono parcheggiate sul marciapiedi, lato mare, (in disprezzo al tracciato zebrato lì apposto), addossate ai muri delle case e, spesso, non lasciando tra il muro e le auto lo spazio necessario per permettere il passaggio alle persone, tra cui vecchi e bambini, obbligandoli così a scendere sulla strada a loro rischio e pericolo.
5) Sul marciapiedi che c’è di fronte al negozio del sig. Gino Santoro spesso sostano automezzi occupandolo completamente. Anche quì i vecchi, i bambini e le eventuali carrozzelle con i neonati sono costretti a immettersi sulla strada sempre a loro rischio e pericolo.
A proposito debbo dire di aver assistito, l’anno scorso, a un fatto avvenuto di fronte all’ambulatorio del Dott. Argiroffi, là dove il dosso stradale, finita la salita, comincia la discesa. Una vecchietta e una bambina di tre o quattro anni, come ho già detto, non potendo continuare a camminare sul marciapiedi, perchè impediti, sono stati obbligati a immettersi sulla strada. Proprio in quel momento e in quel punto, là dove finita la salita comincia la discesa, due macchine, che andavano a velocità sostenuta, si sono incrociate.
Una frenata energica e improvvisa ha evitato il peggio.
P.S. A proposito, ti dirò, io non ho fatto appositamente il giro per le nostre strade per verificare l’esistenza o meno di altri problemi e ho potuto sottolineare quanto mi è venuto in mente. Sicuramente di piccoli problemi ce ne saranno ancora. Proprio in questo momento, mentre scrivo, mi sono ricordato che ci sono in giro alcuni cassonetti per la spazzatura senza i relativi coperchi per cui il fedore la fa da padrone.
07 Marzo 2011
Carmelo Calabrò
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