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DA FACEBOOK: PER IL 150°, TRISCELE A MEZZ’ASTA COL FIOCCO NERO
RICEVIAMO DA FACEBOOK – L’evento si svolgerà in Sicilia e in ogni contrada del mondo, ovunque ci sia un siciliano: IL TRISCELE DI SICILIA A MEZZ’ASTA COL FIOCCO NERO sarà issato nei balconi, sarà messo alle finestre, nei cortili e ED IN QUEL GIORNO SARA’ SCOLPITO NELL’ANIMA D’OGNI SICILIANO !
COMMENTO: Personalmente, nonostante ci siamo documentati a più riprese sugli orribili crimini e razzie perpetrati in occasione della discesa di Garibaldi in Sicilia, consci dell’importanza dell’Unione del nostro popolo (fortemente osteggiata dalla Lega Nord), a Roccalumera come a Nizza di Sicilia come a Santa Teresa di Riva ed in molti paesi del comprensorio jonico, esponiamo con orgoglio il tricolore sui nostri balconi come sulle facciate dei municipi. Tuttavia, comprendiamo il sentimento dei siciliani che amareggiati od arrabbiati per il male subito, per le ingiustizie, per i furti ai nostri beni culturali e perfino per la grave disattenzione verso lo Statuto Siciliano, che fu promulgato prima della Costituzione stessa.
Lo sapevi che lo Statuto Speciale Siciliano…
Ti consentirebbe di pagare meno tasse, di avere stipendi e pensioni più pesanti, di pagare meno carburanti ed energia? (art. 36)
Attribuirebbe alla Sicilia tutti i tributi che maturano nel nostro territorio, e quindi darebbe alla Regione più risorse per dare ai cittadini servizi degni di un paese civile? (art. 37)
Vieterebbe allo Stato di possedere nulla oltre alle caserme e tutto il resto sarebbe della Regione che potrebbe utilizzarlo per dare servizi ai cittadini? (artt. 32-35)
Consentirebbe alla Sicilia di dotarsi di aeroporti, ferrovie, strade, porti, metropolitane, scuole, aree industriali e tutte le infrastrutture che le servono per il suo sviluppo? (art. 38)
Ridurrebbe i dazi sulle importazioni di macchinari che servono per l’agricoltura e per le imprese agro-alimentari? (art. 39)
Darebbe alla Sicilia una sua Banca centrale che “stampa euro” e, se i redditi monetari e le riserve valutarie sono in eccesso rispetto a ciò che serve per la politica monetaria, può restituirli o alla Regione o ai cittadini sotto forma di “reddito di cittadinanza”? (art. 40)
Consentirebbe alla Sicilia di farsi leggi proprie, come uno stato indipendente, in quasi ogni settore dell’economia (agricoltura, industria, commercio), oppure per difendere il proprio territorio e i propri beni culturali, oppure ancora per i servizi d’interesse generale (acqua, luce, gas,…) o, ancora, per le associazioni, onlus, cooperative,….? (art. 14)
Consentirebbe alla Sicilia di farsi una propria Scuola e una propria Università, dove si insegna la storia, la lingua, la letteratura, l’arte siciliana e lo stesso Statuto speciale che invece oggi i cittadini sconoscono? (artt. 14 e 17)
Consentirebbe alla Sicilia di farsi una propria sanità e proprie leggi e contratti di lavoro che possano ridurre la nostra disoccupazione? (art. 17)
Consentirebbe alla Sicilia di dar vita ad un proprio sistema di banche e assicurazioni, persino una propria “Borsa valori”, senza sottomettersi al potere usuraio delle imprese del Continente? (artt. 17 e 41)
Prevederebbe la soppressione delle province, enti inutili, e la loro sostituzione con liberi consorzi di comuni? (art. 15)
Tutta l’amministrazione statale in Sicilia dovrebbe essere regionalizzata e che il “nostro” Presidente potrebbe sedere nel Consiglio dei Ministri italiani in permanenza a rappresentare gli interessi della Sicilia come se fosse uno Stato quasi indipendente? (artt. 20 e 21)
Le tariffe ferroviarie, aeree, navali non si potrebbero stabilire senza il nostro parere? (art. 22)
Nei processi dovremmo trovare in Sicilia stessa il nostro giudice, fino alla Corte di Cassazione? (art. 23)
Avremmo persino una piccola Corte Costituzionale, l’“Alta Corte per la Regione Siciliana”, che è l’unica che può giudicare se le leggi regionali sono costituzionali o no e che lo Stato non potrebbe impugnare direttamente le leggi della Regione ma solo attraverso un Commissario dello Stato che è una figura terza di garanzia? (artt. 24-40)
Potremmo trascinare penalmente davanti a questa Alta Corte tutti i Presidenti e gli Assessori regionali che hanno commesso “abuso d’ufficio” e altri reati connessi alle loro funzioni come una sorta di “Tribunale dei Ministri”? (art. 26)
Sarebbero abolite le prefetture, la polizia e i carabinieri e dovremmo avere una Polizia di stato siciliana, compresi i servizi segreti e una guardia di finanza nostra? (art. 15 e 31)
In pochi anni una Commissione mista “Stato-Regione” avrebbe dovuto dare nel 1946 le norme attuative per applicare lo Statuto? (art. 43)
E invece…
Lo Stato italiano impedisce dal 1946 che lo Statuto Siciliano venga attuato e ne boicotta ogni manifestazione o la concede in minima parte o la ritarda…
’Alta Corte è stata sciolta incostituzionalmente, senza modifica dello Statuto, già nel 1957, e da allora la Corte Costituzionale, che non ha competenza sulla Sicilia, ha provveduto e provvede ogni giorno a “castrare” la nostra Carta fondamentale a colpi di sentenze.
La Sicilia è stata tenuta volontariamente nel sottosviluppo, nel clientelismo e nell’illegalità con la complicità dei politici che l’hanno amministrata per conto dei partiti nazionali.
Ora possiamo ribellarci. Possiamo inviare una Petizione al Parlamento europeo in cui denunciamo lo Stato italiano al mondo intero per questa discriminazione.
Unisciti anche tu a noi e partecipa alla manifestazione di Catania del 30 Aprile!!
Lo Stato italiano da 65 impedisce che la Sicilia attui il proprio Statuto speciale che è parte integrante della Costituzione.
Senza l’applicazione dello Statuto la Sicilia continua a svenarsi per finanziare il Continente.
Senza l’applicazione dello Statuto in Sicilia a poco a poco chiude tutto per riaprire poi al Nord.
Senza l’applicazione dello Statuto per noi c’è solo mafia, rifiuti e clientele pubbliche.
Con lo Statuto la Sicilia può avere meno tasse, più occupazione e più servizi pubblici.
Con lo Statuto i Siciliani non hanno bisogno di fare anticamera nella segreteria dei politici per un miserabile posto di precario.
Con lo Statuto la Sicilia torna ad essere quello che dovrebbe: il Centro del Mediterraneo, decidendo del proprio destino, camminando sulle proprie gambe e soprattutto riacquistando la propria dignità.
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