Politica
ROCCALUMERA. MIASI: “NUCLEARE, NON NEL SALOTTO DI CASA MIA”
Caro Direttore,
il disastroso terremoto verificatosi pochi giorni orsono in Giappone , accanto alle terribili devastazioni causate, soprattutto, dallo tsunami, ci pone il problema, se possibile più grave ancora, delle centrali nucleari e della opportunità di installarle anche in Italia.
Io sono decisamente contrario e non accetto i ragionamenti di coloro che dicono “ ma tanto ci sono in tutta l’Europa; se dovesse scoppiarne qualcuna, le conseguenze le pagheremmo anche noi”.
Le centrali nucleari preferisco che stiano altrove e non nel salotto di casa mia, né in Sicilia nè in qualunque altra parte d’Italia.
Siccome chi ha interesse a realizzare le centrali nucleari attende che passi il momento emotivo per tornare alla carica credo che sia interesse di tutti partecipare al referendum e votare contro qualsiasi ipotesi di realizzazione di centrali nucleari.
Solo così potremo essere al sicuro da eventualità tragiche: noi, i nostri figli ed i figli dei nostri figli.
Le energie alternative possono supplire benissimo alla esigenza di maggiore energia basta volerlo e non togliere gli incentivi come il nostro governo sta tentando di fare per rendere meno conveniente il ricorso al fotovoltaico ( o altra forma di energia alternativa) e così potere dire che non c’è alternativa al nucleare.
Questa follia la possiamo fermare solo con le armi delle democrazia: andando a votare al referendum in modo massiccio ed esprimendo la nostra volontà contraria al nucleare.
Piuttosto il governo dovrebbe fare una cosa saggia; aumentare gli incentivi per gli enti pubblici e per i privati, almeno per coloro che non vogliono speculare, favorendo così la diffusione delle energie alternative.
Io, a casa mia, ho optato per questa soluzione: non ho sborsato un euro, ho un impianto fotovoltaico di sei chilowatt ,la energia elettrica non la pago, ed i costi dell’impianto li pago in dieci anni con l’incentivo che mi da lo Stato.
Per me è un bel sollievo vedere ogni due mesi la bolletta segnare zero o pochi euro.
Se tanti conoscessero tali opportunità ( che io sconoscevo fino a sei mesi orsono) sono certo che ricorrerebbero ad esse e contribuirebbero ai loro bilanci ed a quello generale energetico.
Una ultima notazione che nulla ha a che fare con le centrali atomiche.
Ma è possibile che anche dinnanzi ai fatti di Libia facciamo, come Nazione Italiana, la figura dei levantini ed inaffidabili per vedere prima come si mette , cioè se Gheddafi cade o no, e poi, quando siamo sicuri che oramai lui perde , ci schieriamo dalla parte dei vincitori ?
Io me ne vergogno assai.
Gli Stati Uniti, l’Inghilterra e la Francia, paesi dove, da sempre vige la democrazia, non hanno esitato, dopo che l’ONU ha dato il via libera,a fare decollare i loro arerei e a bombardare uno dei tiranni più sanguinosi mai esistiti.
D’altro canto chi sta in alto e ci rappresenta come governo, fino a qualche mese orsono baciava la mano a Gheddafi.
Cosa ci sarebbe da attendersi di diverso.?
Fortuna che c’è il Presidente Napolitano.
Da un lato celebriamo, con onore, dignità ed orgoglio, i 150 anni di unità, e dall’altra assistiamo allo spettacolo del nostro governo che fa le contorsioni attendendo di essere chiamato, come un maggiordomo, dagli alleati, per schierare qualche aereo.
Prima o poi ci chiameranno ma, in realtà,come ci considerano?
Come delle appendici inutili.
E,per la verità, la nostra amata Italia non se lo merita.
Cordiali saluti.
Gianni MIASI SINDACO DI ROCCALUMERA
Lunedì 21 Marzo 2011
RIFLESSIONI DI FOGLIODISICILIA.IT
Questo è il quesito sul nucleare: “Volete voi che sia abrogato il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni successive, recante Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, limitatamente alle seguenti parti: art. 7, comma 1, lettera d: realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare”.
In altre parole: Ai referendum del 12 giugno per dire NO devi segnare Sì.
Vuoi eliminare il ricorso all’energia nucleare? Sì. Vuoi cancellare la privatizzazione dell’acqua? Sì. Vuoi sbarazzarti del legittimo impedimento? Sì.
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