Cronaca
MESSINA. MAXI TRUFFA DA 7,7 MLN ALL’INPS. 1759 DENUNCE NELLA ZONA DEI NEBRODI
L’indagine, che ha esaminato oltre 33 mila domande, si e’ conclusa con la segnalazione di numerose persone, titolari di partita Iva, che attestavano falsamente di non svolgere alcuna attivita’ autonoma, mentre di fatto esercitavano varie attivita’imprenditoriali, commerciali e professionali.
MESSINA, 16 Apr – La Guardia di Finanza di Messina ha scoperto una maxi truffa ai danni dell’Inps che ha riguardato l’indebito percepimento di indennita’ di disoccupazione agricola con false attestazioni, quantificata in oltre 7,5 milioni di euro. L’indagine, che ha esaminato oltre 33 mila domande nella zona dei Nebrodi, si e’ conclusa con la segnalazione di 1759 persone all’autorita’ giudiziaria per i reati di falsita’ ideologica in atto pubblico e truffa aggravata.
L’indagine riguarda circa 33 mila domande presentate da soggetti residenti nella zona dei Nebrodi.
Una ingente maxi truffa nei confronti dell’Inps di Messina è stata scoperta dagli uomini della Guardia di Finanza. Grazie a false attestazioni, quasi 1.800 persone avrebbero percepito indebitamente indennità di disoccupazione agricola, per un ammontare di oltre 7,5 milioni di euro. Le persone denunciate sono agricoltori residenti nella zona dei Nebrodi in provincia di Messina.
Le Fiamme Gialle, tramite vari controlli incrociati, hanno scoperto numerose persone, titolari di partita Iva, che avrebbero dichiarato di non svolgere alcuna attività autonoma, mentre, di fatto, svolgevano attività professionali, commerciali ed imprenditoriali.
Queste false dichiarazioni, hanno indotto l’Ente di previdenza a liquidare una indennità di disoccupazione di gran lunga superiore, rispetto a quella prevista nel caso in cui l’agricoltore avrebbe svolto una attività autonoma.
I militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Capo d’Orlando hanno scoperto una maxi truffa perpetrata ai danni dell’Inps. L’attività ispettiva nel settore dell’agricoltura ha rivelato l’indebito percepimento di indennità di disoccupazione agricola a seguito di false attestazioni rilasciate da persone che percepivano l’indennità.
In particolare, l’indagine ha interessato le istanze di disoccupazione agricola, presentate presso le sedi dell’Inps di Patti e di S. Agata Militello, rispettivamente per i periodi 2005/2008 e 2005/2006.
L’attività, durata circa un anno, nel corso della quale sono state esaminate oltre 33.000 domande di disoccupazione agricola, si è conclusa con la segnalazione di 1.759 soggetti alla Procura della Repubblica di Patti per i reati previsti e puniti dagli artt. 76 del D.P.R. n. 445/2000 e 483 (falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico) e 640 bis (truffa aggravata) del c.p. L’indagine ha messo in evidenza le condotte illecite di soggetti titolari di partita Iva, i quali avevano indotto in errore l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, attestando falsamente di non svolgere alcuna attività autonoma, mentre di fatto esercitavano varie attività imprenditoriali, commerciali e professionali. Così facendo l’Ente Previdenziale liquidava indennità di disoccupazione nella misura massima prevista, mentre invero la liquidazione doveva avvenire per importi inferiori.
Tale condotta permetteva ad ogni singolo individuo il percepimento annuo di indennità variabili tra i 1.500,00 ed i 9.000,00 euro. L’indagine è stata condotta al fine di arginare parte dello sperpero di denaro pubblico, che nell’indennità di disoccupazione agricola versata dall’INPS, segna un considerevole importo, danneggiando in maniera incisiva le casse dello Stato.
La frode al bilancio nazionale è stata quantificata in oltre 7.478.000,00 euro, risultato sicuramente di notevole spessore se si considera la realtà socio-economica locale.
Sabato 16 Aprile 2011
Invia un Commento