Furci Siculo
FURCI SICULO. Ai tempi di Sinitò, le offerte dei fedeli sarebbero state investite in Bond irlandesi
FURCI SICULO. Le offerte dei fedeli dovevano essere utilizzate per sostenere il centro per anziani parrocchiale e le attività della comunità, ma in realtà, parte delle somme, sarebbero state investite nell’acquisto di “bond irlandesi”. A scoprirlo è stato monsignore Giacinto Tavilla, nuovo parroco della Parrocchia di Santa Maria del Rosario di Furci Siculo che in pochi mesi ha portato ordine e rigore in parrocchia. «La chiesa non è un’azienda, ma un luogo di preghiera» ammonisce. Il parroco ha già istituito due commissioni di controllo sull’Oasi Sant’Antonio, il centro per anziani, e nominato il nuovo direttivo.
LA SCOPERTA: «Credevo fosse una pubblicità come tante, giunta in sacrestia – spiega incredulo – e invece in quella lettera ho trovato l’estratto conto deposito titoli irlandesi. «L’importo? A tanti zeri. Tanti quanti sono i dubbi da svelare – dice sorridendo». Sarebbero ben 90 mila euro i soldi che figurano nell’investimento irlandese effettuato presso la Banca Nuova di Santa Teresa di Riva. Una storia lunga quasi tre anni, portata alla luce solo qualche mese fa, grazie ad una lettera dell’istituto di credito. Peccato che questa volta in sacrestia non si trovasse più padre Salvatore Sinitò, trasferito a Taormina, ma il nuovo sacerdote che si è subito recato allo sportello bancario per mettere in salvo quel bel gruzzoletto e far tornare i soldi nelle casse “sicure” della parrocchia. … l’articolo segue su Centonove di oggi…
COMMENTO: Durante gli anni in cui padre Salvatore Sinitò ha operato presso la Parrocchia di Santa Maria del Rosario nonchè presso la chiesetta di Grotte intitolata alla Madonna di Lourdes, effettivamente si sono sprecate le accuse di ogni genere mossegli da più parti in relazione alla gestione del denaro pubblico. Qualche volta, a nostro avviso perfino in modo esagerato considerate questioni di poco conto. Con ogni probabilità, però, a portare il parroco nell’occhio del ciclone è stata la gestione dell’Oasi S. Antonio di cui Sinitò si è reso pienamente persona attiva. Girarono persino le foto dello stesso parroco mentre impastava il cemento, mentre lavorava per la realizzazione dell’edificio che ormai da diversi anni era stato abbandonata a se stessa. Al degrado totale.
A quanto si sa, i fedeli ci hanno creduto sin dall’inizio, anche i vecchietti ci hanno messo quel poco che potevano della loro misera pensione. Si trattava del sogno, del grande sogno di un Grande Parroco… ma stiamo parlando del defunto Padre Donsì stavolta. Suo fu il grande coraggio, sue furono le innumerevoli battaglie contro illazioni e controversie di ogni genere. Padre Donsì sognò infatti una “Casa” per tutti gli anziani di ogni ceto sociale. Cosa molto difficile mettere in questa società i poveri allo stesso livello dei ricchi… ma il Grande parroco fu coriaceo fino alla morte.
All’inaugurazione di qualche anno fa dell’Oasi S. Antonio, allo scoperchiamento del mezzobusto dedicato appunto a Padre Donsì, erano presenti in tanti oltre all’Arcivescovo di Messina, Mons. Calogero la Piana c’era anche l’attuale sindaco, c’era il Presidente della Cooperativa “Comunità e Servizio” Santino Mascena, che ha preso ufficialmente le redini dell’Oasi, c’erano molti fedeli, c’era Padre Sinitò ufficialmente ringraziato da più parti per il raggiungimento di quel… sogno di Padre Donsì.
Certo che, nel rispetto dei tanti che hanno lavorato di fatica per realizzare quella “Casa”, sarebbe ben grave scoprire che le ombre sul pieno rispetto della legalità se non nella Legge di Dio erano fondate. Proprio alla vigilia di una Santa Pasqua, vorremmo scoprire belle notizie, e se invece (come accade) queste non sono per niente belle, vorremmo che qualcuno vergognandosene riparasse al maltolto, se maltolto c’è stato. Buona Pasqua!
Venerdì (Santo) 22 Aprile 2011
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