Politica
MIASI NOMINA LA GIUNTA DEI DIRIGENTI DELL’UNIONE DEI COMUNI JONICI
Il Presidente dell’Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani, Gianni MIASI, ha completato le procedure di insediamento provvedendo alla nomina della Giunta, dei dirigenti e della struttura organizzativa dell’Unione.
Della Giunta, che in obbedienza alle disposizioni degli art. 14 e 17 dello statuto dell’Unione e dell’’art. 133 dell’ordinamento degli Enti Locali, non può essere composta da più di sette assessori oltre al Presidente, fanno parte i seguenti Sindaci: Alberto Morabito Sindaco di Santa Teresa di Rica, Bruno Parisi, Sindaco di Furci, Giovanni FOTI, Sindaco di S. Alessio Siculo, Filippo Ricciardi, Sindaco di Limina, Fabio DI CARA, Sindaco di Forza d’Agrò, Nino Bartolotta, Sindaco di Savoca, Armando Carpo, Sindaco di Mandanici.
Con separata determina il Presidente Gianni MIASI ha conferito ai sindaco di Roccafiorita, Pippo Bartolotta, di Pagliara, Santino Di Bella e di Casalvecchio, Onofrio Rigano, degli incarichi ad hoc che, di fatto e senza violare le norme, consentono a ciascun Sindaco di svolgere e portare avanti un aspetto particolare della vita dell’Unione.
In particolare il sindaco di Roccafiorita, Pippo Bartolotta, ha ricevuto l’incarico di curare e portare a compimento il servizio di informatizzazione dello sportello unico che, servendo tutti e 12 i comuni dell’Unione, avrà sede a S. Teresa di Riva.
A brevissimo, sempre su incarico conferito al Sindaco Pippo Bartolotta, partirà il servizio paghe e stipendi dei dipendenti dei Comuni dell’Unione nonché del servizio personale.
Il sindaco di Pagliara, Santi DI BELLA, ha ricevuto l’incarico di curare i rapporti con le gestione liquidatoria dell’Agenzia di Sviluppo delle Valli Joniche, con i consorzi e le forme associative esistenti sul territorio.
Il sindaco di Casalvecchio, Onofrio Rigano, si occuperà del comparto agricolo, della viabilità rurale e della segnaletica dell’Unione.
Le deleghe ai singoli assessori verranno assegnate nel prossimi giorni.
Ho sempre ritenuto, ha dichiarato il Presidente Miasi, che va fatta distinzione tra l’aspetto formale, rappresentato dall’obbligo di limitare a sette, oltre al presidente, il numero di assessori, e la prassi consolidata da cinque anni di vita dell’unione, della partecipazione di tutti i sindaci alla vita ed alle decisione adottate.
Da qui l’esigenza di dare ai sindaci non formalmente in giunta, un incarico che, sostanzialmente, ha la medesima valenza di una delega assessoriale e che, nei fatti, equipara, così come del resto è sempre stato sinora, tutti i sindaci nella elaborazione dei progetti e dei programmi.
Con separate determine, adottate nelle settimane precedenti, il sindaco ha provveduto alla nomina dei dirigenti e degli impiegati dell’unione.
Un pensiero di tristezza e di dolore lo rivolgo, ha detto il presidente MIASI, all’amico e valoroso dirigente, recentemente scomparsa, Paolo SAGLIMBENE, per lungo tempo capo dei servizi finanziari dell’Unione che ha lasciato un vuoto profondissimo nella famiglia, negli amici e nelle istituzioni, avendo svolto in modo encomiabile il proprio lavoro all’Unione dei Comuni e negli stessi comuni di S. Alessio Siculo e Furci Siculo.
In sostituzione del rag. Saglimbene, è stata nominata la dott.ssa Rosa PULIATTI, in atto in servizio presso i comuni di Limina e di Casalvecchio in qualità di responsabile dei servizi finanziari.
Sono stati confermati nel ruolo ricoperto la dott.ssa Rosa GALLUZZO, segreteria dell’Unione, l’ing. Giovanni BRIGUGLIO, capo dell’area tecnica
Completano lo staff, la signora Piera STRACUZZI, responsabile dell’Ufficio di segreteria, e cinque contrattisti della cooperativa Isvil la quale ha stipulato,negli anni precedenti, un contratto di fornitura dei servizi.
Il Presidente Miasi ha dato lettura del programma dell’Unione sottoponendolo ai sindaci ed assessori i quali lo hanno condiviso .
La Giunta dell’Unione tornerà a riunirsi nella settimana entrante.
Prossimo appuntamento il consiglio dell’Unione, che si terrà lunedì 23 maggio,e nel corso del quale verrà presentata ufficialmente la giunta e lette le dichiarazioni programmatiche.
Il Presidente dell’Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani
Gianni MIASI
19 Maggio 2011
Cari Colleghi,
la crisi mondiale che già da alcuni anni ha messo in serie difficoltà le economie di tantissimi stati nazionali, ha avuto, ed ha, riflessi notevoli anche in Italia. La quota di trasferimenti assegnate alle autonomie regionali e locali si va riducendo anno dopo anno e lo scenario che si intravede sempre più nitidamente, incoraggiato da una legislazione nazionale che sempre di più va in questa direzione, è quella di “costringere” gli Enti Locali, sopratutto quelli medio piccoli come siamo quelli dell’Unione della Valli Joniche dei Peloritani, all’accorpamento ed alla razionalizzazione dei servizi, al congelamento di fatto delle assunzioni, al progressivo prosciugamento della piante organiche mediante il divieto di assunzioni del personale se non per unità irrisorie rispetto ai pensionamenti.
Se questo è lo scenario e se è pur vero che tale scenario diventerà ancor più stringente nei prossimi anni, balza immediatamente agli occhi che è compito di noi amministratori, quale che sia il periodo in cui resteremo ancora in carica, di pensare al dopo, agli amministratori che verranno e che si troveranno nella condizione di ben operare o meno a seconda delle scelte che, sin da ora, noi saremo in grado di fare e che determineranno il futuro prossimo. Il compito che ci attende, dunque, è impegnativo ma, al contempo, esaltante: disegnare, se ne saremo capaci, l’architettura a venire del territorio e dei servizi per il prossimo decennio. Le Unioni dei Comuni nascono con lo scopo, direi essenziale, di razionalizzare i servizi, centralizzarli in una ottica di risparmio globale e di miglioramento della efficienza. Durante l’anno di presidenza dell’Unione che verrà è mio intendimento, con il Vostro aiuto e condividendo con Voi le iniziative e le attività da porre in essere, portare avanti i seguenti aspetti:
SERVIZI
A) SPORTELLO UNICO DELLE ATTIVITA’ PRODUTTIVE
Uno degli strumenti più importanti per il rilancio delle attività produttive in Sicilia e nel nostro territorio passa attraverso lo snellimento delle procedure di rilascio delle autorizzazioni, dalle più semplici a quelle più complesse che coinvolgono una molteplicità di enti e di autorità, L’imprenditore considera il fattore tempo una componente essenziale e di grande valore nella propria attività ed allorquando incontra lungaggini, o peggio ancora ritardi inspiegabili, tende ad abbandonare l’iniziativa e a trasferirsi in altre zone più attrezzate ed in grado di dargli una risposta in tempi per lui accettabili.
I nostri comuni tranne, forse, S. Teresa di Riva e, in misura minore, Roccalumera, non sono nelle condizioni ottimali per potere svolgere un servizio di SUAP che possa soddisfare le aspettative di chi chiede il rilascio di autorizzazioni. Viceversa concentrare in un unico comune un servizio SUAP dotato di personale addestrato e preparato, tecnicamente idoneo a dare risposte veloci, efficienti ed in tempi più che ragionevoli, può rappresentare la risposta vincente a tale problema.
Il personale dei comuni, ancorché volenteroso e disponibile, non dispone, spesso, né del tempo né degli strumenti tecnici in grado di soddisfare la domanda che si dovesse presentare. Viceversa, come detto, se tutto si accentra in un comune, da scegliere in modo unitario e condiviso, saremo in grado di dare tali risposte. Il principio che d’ora in avanti dovrà passare, se anche questa è la Vostra opinione, è quello della compartecipazione finanziaria ai servizi centralizzati. L’architettura istituzionale e giuridica potrà essere rappresentata da una delibera di Giunta dell’Unione che stabilisce la Istituzione del SUAP in un comune , i suoi compiti, il personale e la contribuzione economica che ciascun comune aderente sosterrà. Va da se che l’Unione, non avendo, e non volendo avere, alcuna pretesa deliberativa sui singoli comuni e sulla loro autonomia,potrà proporre queste, ed altre, iniziate lasciando alla valutazione dei singoli comuni si aderire o no.
I risultati si vedranno,per che aderisce e per chi no, nei prossimi anni. La delibera di Giunta verrà approvata e fatta propria,o opportunamente emendata, dal consiglio dell’Unione e, una volta adottata, verrà inviata ai comuni i quali se vorranno aderire al SUAP, la proporranno, a loro volta, alla approvazione dei propri consigli comunali. Il tempo previsto per l’espletamento di tali procedure, può essere stimato in MESI SEI decorsi i quali il SUAP entrerà in funzione prestando i servizi ai comuni aderenti.
B) SERVIZIO PAGHE E STIPENDI E RILEVAZIONE DELLE PRESENZE NEI SINGOLI COMUNI IN MODO CENTRALIZZATO
Come ben sapete il numero di dipendenti comunali, compresi i precari già stabilizzati che operano all’Interno dei comuni dell’Unione, è abbondantemente al di sotto delle mille unità. In verità ho sempre ritenuto assurdo, ed ancora di più oggi lo ritengo alla luce degli strumenti telematici che ci assistono, che una azienda di meno di mille dipendenti, a questa possono essere paragonati i comuni dell’Unione quanto a numero di dipendenti, si consenta il lusso di avere 12 ragionieri impegnati per le paghe, i contributi, il calcolo delle pensioni,ed altrettanti, dipendenti se non di più, per la elaborazione dei fogli presenza, delle malattie (che, già da qualche tempo, vanno inviate dal medico per via telematica) e così via.
Voglio sgomberare il campo da facili suggestioni di natura demagogica: qui non si tratta di licenziare nessuno né di mettere a repentaglio i posti di lavoro, quanto piuttosto si avverte l’esigenze di creare nuove figure lavorative che possano adempiere ai nuovi compiti delle amministrazioni (penso ai vigili urbani per il controllo della viabilità e la repressione all’abusivismo, alle guardie ecologiche per il controllo e la tutele dei torrenti e delle coste, della fauna e dell’agricoltura, agli operatori sociali di cui siamo drammaticamente carenti) che, mano a mano che gli attuali ragionieri ed addetti al controllo presenze ed altro, andranno in pensione,potranno essere sostituiti con figure maggiormente coerenti con le mutate esigenze e richieste della società e delle amministrazioni In fondo, come detto, abbiamo l’ambizione, ed al contempo l’occasione, di disegnare il futuro prossimo.
Affronto subito le difficoltà che si possono frapporre e che non sono, in alcun modo, difficoltà. Mi riferisco ai diversi sistemi operativi in vigore nei diversi comuni dell’Unione. Per quanto a mia conoscenza i 12 comuni dell’Unione sono così suddivisi: 4 hanno il sistema Datanet, 7 il sistema Halley ed 1 Datagest. Per convenendo che la uniformazione in un unico sistema sarebbe l’ottimale è ben possibile, in una prima fase transitoria che possiamo stimare in cinque anni, i due sistemi possono benissimo convivere senza che il servizio che risenta. Lo schema giuridica da seguire è pressoché identico a quello del SUAP: delibera di Giunta dell’Unione, Delibera del Consiglio dell’Unione, delibera dei singoli consigli comunali ed avvio del sistema.
Per, almeno, un anno, dall’avvio, il sistema marcerà su di un c.d. “doppio canale” ossia nei singoli comuni verrà mantenuto il servizio paghe, stipendi e rilevazione presenza con l’obbligo, però, di inviare i dati comunali al servizio centralizzato; dopo un anno di rodaggio, si potrà partire senza intoppi, falle e disfunzioni.
C) SERVIZIO DI STATO CIVILE CENTRALIZZATO
Tale servizio, oggettivamente, non può partire in tempi brevi ma, da subito, va avviato uno studio in tale senso atteso che, prima a poi entrerà in vigore la carta di identità elettronica la quale fornirà al cittadino, ovviamente se lo vorrà, gli strumenti telematici per collegarsi da casa, mediante computer e l’addebito sulla carta di identità che fungerà, anche da bancomat, il certificato richiesto. I servizi in oggetto, mediante semplicissimi collegamenti di costo più che contenuto, possono essere svolti in tutta l’Unione con la conseguenza che, ad esempio, un cittadino di S. Teresa di Riva che si trova ad Antillo a Mandanici o in qualunque comune dell’Unione, collegandosi con la propria carta di identità elettronica ed anche carta di credito al computer potrà richiedere, in qualunque luogo dell’Unione si trovi, al proprio comune il rilascio del certificato di cui ha bisogno ed ottenerlo in tempo reale ed in quel luogo. Non stiamo parlando affatto del futuro remoto ma del presente attuale, di ciò che avviene in realtà italiane ed in altre unioni di comuni italiane.
D) UFFICIO TECNICO DELL’UNIONE E BANDI REGIONALI, NAZIONALI E COMUNITARI
Come tutti ben sappiamo tra qualche mese partirà, a valanga, l’emanazione dei bandi del POR Sicilia 2007-2013 e sulle risorse in essi contenute tutte le amministrazioni comunali facciamo affidamento in modo, direi, esclusivo essendo ben nota la drammatica assenza di progettazione per mancanza, non già di volontà, ma, più semplicemente, per mancanza di risorse per effettuare l’affidamento di incarichi.
L’Unione certamente non può affrontare, né in tutto né in parte, l’onere economico di anticipare le risorse finanziarie necessarie per la redazione dei progetti, sicché pressoché tutti, ci troviamo in una sorta di vicolo cieco. Da qui la necessità di dotarci al più presto di un parco progetti che risponda alle esigenze dei singoli comuni. Come saprete, soprattutto in sede comunitaria, qualsiasi progetto a valenza comunale che si presenti “sponsorizzato” da una Unione dei Comuni, ha una priorità rispetto ai singoli comuni. Lo strumento per giungere a tale risultato, velocemente è quello della manifestazione di interesse. L’unione richiede ai singoli comuni, in tempi brevissimi, l’invio di una scheda progetto sull’opera o sulle opere che il comune intende realizzare. Sulle schede progetto provenienti dai comuni, verrà effettuato da parte dell’Unione un bando rivolto a tutti i professionisti che sono intenzionati a presentare una manifestazione di interesse su uno o più progetti. Effettuata una selezione delle manifestazioni di interesse si passerà ad una contrattazione negoziata alla fine della quale il vincitore presenterà il progetto preliminare per il comune, validato dall’Unione, a fronte di un rimborso spese poco oneroso ( 3.000- 4.000 euro).
Se il progetto verrà ammesso a finanziamento lo stesso professionista riceverà l’incarico di redigere il progetto esecutivo e gli atti successivi ricevendo il pagamento del proprio onorario a tariffa piena a valere sull’importo del progetto finanziato. Ciascun comune dovrà sopportare un piccolo onere finanzio per la compartecipazione alla selezione del professionista da parte dell’Unione ( 2.500 EURO ?) ed il resto verrà corrisposto dall’unione. In tre mesi potremo avere i progetti preliminari e partecipare ai Bandi POR.
E) PIANIFICAZIONE TERRITORIALE DODICI MUNICIPI, DODICI REALTA’ ED AUTONOMIE: UN SOLO TERRITORIO
Le Unioni di Comuni sono, per definizione, realtà sovra comunali che, assieme ai servizi comuni, hanno il compito di immaginare e programmare la pianificazione urbanistica del territorio nelle sue linee portanti. Nessuno intende entrare nello specifico della pianificazione urbanistica comunale che è, e resta, di stretta competenza delle singole amministrazioni le quali hanno il diritto-dovere di programmare le scelte dimensionali, di ubicazione, cubatura, altezza, del patrimonio urbanistico esistente e da realizzare nel proprio territorio, ma è innegabile che si avverte l’esigenza di mettere in comune programmandolo sul territorio dell’unione, un sistema di assi portanti che rappresentino gli assi di sviluppo attorno ai quale si sviluppano il tessuto produttivo e terziario del territorio, siano essi del territorio stesso siano che, da fuori intendano portare capitali, esperienza ed innovazione. E’ assurdo non prevedere, almeno a livello di linee programmatiche, uno o due assi di sviluppo per la piccola e media impresa e per l’artigianato, come è altrettanto inconcepibile che il territorio non sia fornito di una piattaforma logistica per le attività commerciali ed artigianali che rifornisca, a prezzi competitivi, le aziende che operano sul territorio.
La nostra zona, che si avvia più o meno lentamente verso lo sviluppo turistico, avverte la mancanza di una piattaforma logistica ed informativa che possa offrire, mediante opportuni collegamenti in rete, servizi ed informazioni alle aziende del settore turistico ed ai turisti non solo per quanto riguarda la disponibilità di camere ed alloggi in genere ma anche per la conoscenza e la visita del notevole patrimonio culturale, artistico ed archeologico ricadente nel nostro territorio. Del pari occorrerà pensare, oggi per il domani immediato, ad una viabilità sostenibile che privilegi l’uso del mezzo pubblico, con frequenza costante e ravvicinata nel tempo, per potere raggiungere all’interno del comprensorio che va da Scaletta a Giardini i numerosi uffici o negozi o abitazioni, mediante un mezzo pubblico.
Solo così sarà programmabile, ed accettata, una serie politica del traffico cittadino mediante opportune misure interdittive che, per non apparire, come molto spesso oggi appaiono, vessatorie ed inique, che diano al cittadino la concreta possibilità di scelta. Una battaglia che va combattuta, da subito, è l’apertura della via di fuga, almeno, in un primo tempo per i veicoli di emergenza e delle forze dell’ordine, all’altezza delle aree di servizio di Baracca. Tali vie di fuga, sia pure sotto forma di strada in terra battuta esistono e con poca spesa, non già con i faraonici svincoli che, allo stato delle cose rappresentano poco più di una esercitazione teorica,possono essere realizzati. Nel breve periodo va ribadita la necessità che l’attuale tracciata autostradale, almeno fino a Taormina, venga declassata e ricondotto allo stato di strada statale aperta a tutti i veicoli, senza pedaggi o balzelli di sorta, e con una via di accesso e di uscita in ogni comune, snella e a basso costo.
F) LE ENERGIE ALTERNATIVE ED IL TERRITORIO DELL’UNIONE
Gli edifici pubblici dei comuni dell’Unione (municipi, scuole,uffici vari etc) hanno una superficie utile ed esposta a sud di non meno di un ettaro complessiva. Se velocemente riusciremo a predisporre lo studio di un impianto fotovoltaico sui tetti degli edifici pubblici dell’Unione e tale studio darà risultati sostenibili, si può pensare di passare alla fase di realizzazione seguendo la seguente procedura: posto X il valore complessivo dell’intervento sul totale complessivo dell’area degli edifici pubblici dell’unione, si può pensare ad un mutuo, anche di rilevante importo che veda la stessa Unione quale soggetto mutuatario ed i singoli comuni, per la quota di superficie ricadente nel proprio comune, prestatori di fideiussione all’Unione. Con il ricavato dell’incentivo si potrebbe pagare benissimo la rata di mutuo ed ogni singolo comune avrebbe il beneficio incalcolabile di avere l’energia gratis, risparmiando sensibilmente sulla propria bolletta energetica, con un costo zero atteso che, al netto del costo per la fideiussione, la rata di mutuo, pro quota, sarebbe pagata dall’incentivo.
G) AGRICOLTURA, VIABILITA’ INTERNA E RURALE
La condizione di drammatica fragilità del nostro territorio e la altrettanta, carente, disponibilità di fondi stanno riducendo il nostro territorio, specie collinare, un tempo ridente e coltivato in ogni angolo, in una sorta di arido deserto sempre più oggetto di incendi i quali, venendo meno la vegetazione sono causa no secondaria dei dissesti. Per tentare di arginare, ed invertire tale disastrosa tendenza alla quale questo territorio, a qualche chilometro dell’unione ha pagato un pesantissimo tributo di vite umane, l’unico rimedio possibile, a mio avviso è rappresentato da un movimento unitario dell’Unione e del suo territorio per un riassetto dei suoli e della viabilità.
Tale riassetto non può prescindere, oltre che dalla viabilità, infrastruttura vitale per la coltivazione anche e soprattutto della presenza dell’uomo e delle sue attività. Nella considerazione che l’agricoltura, un tempo fiorente, oggi nel nostro territorio è praticamente assente in quanto non competitiva sul mercato, occorre muoversi secondo una prospettiva che incentivi l’uomo a ritornare alle campagne. A titolo di mero esempio ritengo che l’Unione con un interlocuzione forte con il Governo Regionale possa, e debba, proporre delle iniziative coraggiose che passano attraverso, anzitutto un rimboschimento delle aree abbandonate, e ciò, senza infingimenti, può consistere nell’offrire al proprietario di un appezzamento minimo di terreno la possibilità di realizzare, la cubatura da convenire con le Autorità regionali una abitazione al servizio delle esigenze familiari, anche di vacanza o di ristoro ancorando il rilascio della concessione edilizia alla piantumazione di un numero congruo di alberi di basso e alto fusto che possano rappresentare le rinnovate radici del territorio. Si tratterebbe, in buona sostanza di realizzare prima delle opere di difesa arborea, controllare che ciò sia effettivamente avvenuto e successivamente al rilascio del permesso di costruire. Nell’immediato ritengo essenziale realizzare il mercato del contadino in modo da dare a chi ancora coltiva la campagna, di vendere direttamente i propri prodotti e al cittadino di acquistarli avendo la garanzia della genuinità e della convenienza del prezzo.
H) INIZIATIVE TURISTICHE EVALORIZZAZIONE DEL TERITORIO
Come è a conoscenza di ciascuno di noi, malgrado gli sforzi di ogni singola amministrazione, non riusciamo ancora a rappresentare una massa critica sufficiente per affacciarci, autonomamente o in partnership con altri consorzi sul mercato dell’offerta turistica. Il casello autostradale di Roccalumera ad esempio rappresenta la porta di accesso obbligata per le valli dell’Agrò, del Dinarini e del Nisi. Sarebbe opportuno, anzi necessario, che, in uno con il C.A.S., l’Unione sottoscrivesse un protocollo di intesa per la collocazione, almeno, di un gazebo informativo in grado di fornire indicazioni esaustive soprattutto ai turisti e in materia promo- pubblicitario proveniente dai singoli comuni.
Del pari assolutamente carente, o oramai insufficiente, si rivela la segnaletica stradale specie quella di segnalazione dei siti di maggiore attrattiva storica, culturale, turistica e paesaggistica. Mi rendo conto che le singole iniziative vanno parametrate al sempre più esiguo bilancio dell’Unione assolutamente non in grado di sostenere i costi di tutto quanto proposto nelle presenti dichiarazioni, ma è altrettanto vero che esplorando i bandi comunitari, i PON e le iniziative direttamente promosse dell’Unione Europea si possono reperire delle forma di finanziamento idonee allo scopo. Pur comprendendo la necessità della inevitabile proliferazione delle iniziative culturali e turistiche che si preparano e si tengono nei diversi comuni nel periodo estivo, sarebbe opportuno che ciascun Ente facente parte dell’Unione, predisponesse e trasmettesse alla sede medesima dell’Unione il proprio calendario di manifestazioni. Sarebbe agevole in tal caso evitare inutili, e dannosi, perché concorrenziali, sovrapposizioni di eventi, che alla lunga non consentono di apprezzare appieno la qualità dei singoli eventi.
I) I DIVERSI, I DEBOLI E LA RETE ASSISTENZIALE
Quotidianamente ciascuno di noi affronta il problema della diversità e della disabilità nel proprio comune avendo, spesso, una sensazione di impotenza rispetto alla gravità ed estensione del problema. Il problema dell’aiuto economico alle famiglie in condizione di disagio va eliminato quanto più possibile sostituendolo con le borse lavoro che da un lato ridanno il giusto valore e la dignità al soggetto meno ambiente, altrimenti umiliato da una condizione di, obbligatoria, questua e dall’altro consentono all’avente bisogno di ricominciare un percorso di autostima sia con se stesso sia con la propria famiglia.
Anche sotto tale aspetto la predisposizione di un bando generale di istituzione ed erogazione di borse lavoro dell’Unione, interfacciandoci con l’Assessorato Regionale competente, darebbe una risposta più efficiente e di maggiore impatto al problema comune a tutti. L’idea, per altro già deliberata dalla Giunta dell’Unione sotto la Presidenza del Sindaco Di Ciuccio, di istituzione di un servizio di assistenza sociale che serva i comuni dell’Unione che ne facciano richiesta mi sembra eccellente e di facile realizzazione. Anche riguardo all’istituzione del servizio sociale, come per tutti i servizi a regia dell’Unione è essenziale il principio della compartecipazione dei singoli comuni. La consuetudine dell’erogazione dei servizi a titolo gratuito da parte dell’Unione va considerata del tutto tramontata, non fosse altro che per ragione di bilancio. Dobbiamo abituarci che i servizi hanno un costo, con la straordinaria opportunità che, se erogati dall’Unione, hanno un costo sensibilmente, ed anzi più che sensibilmente inferiore, a quanto pagherebbe il singolo comune gestendo il singolo servizio in autonomia.
L) L’UNIONE DELLE VALLI JONICHE DEI PELORITANI E L’UNIONE EUROPEA
Come ben sappiamo la programmazione comunitaria 2007-2013 è l’ultima occasione per la Sicilia e per i nostri comuni di accedere ai POR ed ai PON. Curiosamente non abbiamo come Unione, una figura professionale di accertata competenza che possa segnalare ai singoli comuni le opportunità che nascono e nasceranno dai bandi che nei prossimi anni verranno pubblicati. È veramente un peccato perché spesso tale opportunità vengono perdute per mancata conoscenza da parte delle amministrazioni dei bandi medesimi. Il reperire sul mercato un professionista competente e capace, al quale offrire poco più che un simbolico onorario e una compartecipazione legata all’esito della buone riuscita dei bandi, ci consentirebbe sicuramente di fare un salto di qualità.
Diversi comuni, ultimamente, si sono avviati sulla strada dei gemellaggi che, oltre che rappresentare un elemento di qualificazione per lo stesso comune, consentono di aprire una finestra utilissima nel campo della reciproca conoscenza dei popoli, nonché la creazione di straordinarie opportunità legate alla cultura, al turismo e al commercio. Si tratta di insistere su tale strada, incoraggiando i comuni, che ancora non l’avessero fatto, sulla strada dei gemellaggi.
M) IDENTITA’ DELL’UNIONE
L’Unione è una entità giuridica autonoma e riconosciuta dalla legge. Appare opportuno che abbia un proprio logo, condiviso da tutti i comunioni, che rappresenti, nella molteplicità di municipi,l’identità comune. Accanto al logo va realizzata la bandiera dell’Unione che possa degnamente figurare con quella italiana, europea e siciliana ed, infine, lo stemma dell’Unione in cartaceo e con riproduzione su medaglioni e targhe, che possa rappresentare un degno biglietto da visita dell’Unione in occasione di cerimonia solenni o di visita di personalità di rilievo..
Cari Colleghi,
so che resterò in carica un solo anno e so che, fuori, più di uno appartenente a quella parte di opinione pubblica che si nutre di scetticismo, di paura di scommettere sul futuro, sorriderà richiamandosi al famoso libro dei sogni. A costoro rispondo serenamente che se noi crederemo in questo programma ed in tante altre idee che, con il vostro aiuto, potranno divenire realtà, avremo dimostrato una cosa importantissima: che siamo padroni del nostro futuro, che non abbiamo paura e tremore di affrontare le sfide che i problemi dell’oggi e del domai la società ci pone, e che, se anche alcune delle linee programmatiche le avremo solamente impostate, avremo il piacere e l’orgoglio di vedere che la generazione di amministratori che verrà , ne farà tesoro e le acquisirà come patrimonio di continuità. Grazie per avermi prestato attenzione e buon lavoro a noi tutti.
IL PRESIDENTE DELL’UNIONE Gianni MIASI
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