Spiritualità, Storie di Sicilia
LA ROCCALUMERA DI MADRE VERONICA. FRA MEMORIE E POESIE (racconto di Don Angelo Cascio)
Roccalumera , il paese delle tamerici e delle palme – il “dolce paese” – , tuttora, conserva, e, soltanto, in minima parte, anche perché ripetute offese sono state recate allo stesso suo incantevole e pittoresco paesaggio , il “ fascino “ che ebbe, nel tempo passato.
E, nel tempo della vita mortale della pia adolescente Natalina; e, precisamente,
“ Quando beltà splendea
Negli occhi suoi ridenti e fuggitivi “ .
Ed era
“ … assai contenta
Di quel vago avvenir che in mente aveva “ .
Sì ; infatti , aveva messo la fiducia in Dio . E il Santo Spirito l’avrebbe portata a istituire , a suo tempo e luogo , la congregazione delle suore terziarie cappuccine del Sacro Cuore .
La Roccalumera di Madre Veronica fu graziosa e salubre : infatti , la sorridente campagna , la quieta e chiara marina , il lungo filare delle tamerici , l’ameno villaggio Palma e le colline “ popolate di case e d’oliveti”, la rendevano ridente e piacevole .
E , anche , al giorno d’oggi , il cielo , il mare , le palme , “in duplice filar“, i gabbiani reali , la stessa natura sembrano appartenere ad una realtà diversa . Ad un mondo , cioè , che non è più quello delle nostre sensazioni quotidiane . Infatti , tutto si trasfigura : tutto è mistero . Passa il tempo , passano gli uomini , e il mistero rimane . E , quindi , i poeti , che hanno gli occhi della innocenza battesimale e l’animo puro , possono trovare , proprio lungo la chiara marina di Roccalumera, la loro Musa .
Il poeta , infatti , non deve desiderare altro che “ vedere e udire “ , chè la poesia è nelle cose .
Roccalumera , il luogo delle tamerici e delle palme !
Quanta bellezza e quanta amenità racchiude l’espressione . Non per niente il lungomare di Roccalumera incanta : ha il fascino dei paesaggi velati di nostalgia .
E poiché il più delle volte anche gli esimi studiosi fanno a meno di andare a visitare i luoghi ove visse ed operò una persona di sicura , inconcussa e fervida fede , e , di conseguenza , secondo me , non riescono a cogliere , in tutto e per tutto , il suo mondo spirituale , che si riflette anche nei suoi scritti ; io , al contrario , avendo avuto la fortuna nel vedere l’allora , ancor di più , suggestiva marina di Roccalumera , così come la vide Madre Veronica , reputo che la sua vocazione di farsi suora , e suora francescana , scaturì anche dall’idillico paesaggio roccalumerese , dove si mise , spesso , in ascolto di quelle realtà trascendenti che avrebbe fermato nelle sue ascetiche meditazioni .
L’ininterrotto filare di tamerici , che servivano da frangivento e proteggevano dalla salsedine ( tamerici che ,per le ingiurie del tempo ,non avevano perduto la prisca amenità .E avevano il fascino delle cose giunte da così remote età . E , dentro agli “orecchi “ , avevano ancora il rumore dei passi cadenzati dei fanti romani – le legioni di Roma – , e il cigolio dei carri , e il suono di campane a festa , che rimbombava nella stretta Via consolare ) ; il numero abbondante di palme , che facevano pensare a Gerico , la città delle palme ; le viuzze dell’antico paese nativo ; la Via Consolare Valeria; la chiesuola ; i lenti rintocchi dell’avemaria ; i prolungati cinguettii degli uccelli ; i voli lunghi e rapidi delle rondini ; il profumo delizioso delle zagare , dei gelsomini , dall’odore soavissimo , e delle rose ; e
.
“ … del torrente il roco pianto
E il sospirar de l’aura infra le fronde ,
E di musico cigno il flebil canto,
e l’usignol che plora e gli risponde “ ;
.
certamente ,avevano eccitato la sua fantasia creatrice , in quanto , nell’ameno luogo delle tamerici e delle palme , aveva trovato sicuro rifugio e serena letizia per il suo spirito gentile e riflessivo .
E , oggi , solo il poeta può “ fingersi nel pensiero “ l’idillico paesaggio !
E lì , il fluire del tempo si era arrestato . Lì ,tutto parlava di infinito , di eternità , di cicli di stagioni sempre gli stessi e di speranze sempre le stesse. E , attorno alla chiesetta della Madonna Bambina , lontana dal frastuono e dalla gente , nel profondo silenzio , a volte , interrotto dall’ululare del mare e del vento , o dallo sbattere delizioso d’ali di colombi , Natalina avvertì , senz’altro , la presenza del “ totalmente altro “ ; e , altresì , riuscì a condurre una vera vita contemplativa , avendo potuto trascorrere le sue giornate in solitudine , in silenzio interiore , e in un intreccio di lavoro e di preghiera .
E la sua preghiera diventò lavoro , e il lavoro si fece preghiera !
E , sovente , a mezzogiorno in punto , mentre la sirena della filanda , col suo acuto e stridulo fischio , annunziava la breve pausa del lavoro , la pia fanciulla Natalina – la futura Madre Veronica – , prontamente , andava nella vicina chiesetta della Madonna Bambina , per recitare la preghiera alla Madre di Dio ; preghiera detta “ Angelus “ ( “ Angelus Domini nuntiavit Mariae “ ) .
E , a tarda sera , al termine della faticosa giornata lavorativa , per dire il rosario , e per cantare il vespro .
E riprendo :
– Il poeta non deve desiderare altro che vedere e udire – .
.
E può ” vedere e udire “ , perché , nel suo cuore , per dono di natura , ha la soave lampada della fede e della divina poesia . Se non avesse nell’anima il raggio della lampada divina non potrebbe , certamente , vedere e udire .
E, per ricordare la santità di vita , di opere e di costumi di Madre Veronica – anima d’una innocenza angelica ; religiosa d’una umiltà , e d’una ubbidienza impareggiabile; e , per le sue qualità umane e per la sua carità verso i poveri , francescana , davvero , esemplare – , morta in fama di santità , la soave lampada “ ardentemente “ arde nello spirito infiammato di piissime sue consorelle . Infatti , una consorella , la mistica poetessa , nella sua opera , altamente lirica , nella quale , con animo commosso , tesse l’elogio delle virtù , in lode della roccalumerese Madre Veronica , si riporta , col pensiero e col sentimento , al tempo in cui la bella giovanetta Natalina trascorse , nel quartiere Botteghelle , il tempo giovanile , la primavera della sua vita , tra casa , faticoso lavoro e chiesa .
E , la poetessa , dopo aver ascoltato , con l’orecchio della fede , la lode e l’incessante preghiera , che sale a Dio , da un secolo e oltre , ininterrottamente , dal santuario di Roccalumera ,
“ devotamente il ciel riguarda , in atto
di contemplante , … “
e , in uno slancio di amore mistico , così scrive :
“A voi che siete a Roccalumera .
A voi che desiderate trovare il vero volto dell’amore .
A voi scrivo :
Lasciatevi sempre stupire dalle parole – Vere Dominus Est in Loco Isto – scritte nella parte superiore del portone del vostro santuario .
Lasciatevi accogliere da esse mentre vi entrate . Siate in sintonia con il Cuore di Cristo e con il cuore di Madre Veronica che con la schiera dei santi vi invita a prendere dimora presso l’Amore unico e vero “ .
.
… frasi librate in quel cielo , in cui i terreni affanni sono mutati nel canto eterno di gloria.
E , col cuore palpitante d’affetto , tra l’altro , così, anche , scrive :
.
“A Roccalumera sono parecchi i posti che ricordano –Nataledda -. E’ bello e commovente sentire ancor oggi chi dice – me la ricordo – , è bello percorrere con un lieve tremolio dell’animo le – straduzze – che hanno accolto il suo passo , fermarsi presso le mura – talora solo immaginarie – che hanno respirato con il suo respiro , presentato all’altare dei cieli la sua preghiera , abbracciato la sua fatica “ .
E , con un atto di fede , riesce , la mistica poetessa , lasciando dietro di sé il tempo ciclico delle ritornanti stagioni , ad entrare su ciò che non passa , sull’eterno presente , di cui riesce , anche , a percepire le lodi che Madre Veronica indirizzava al Creatore ; e si ritrova unita al coro serafico , che canta a Dio l’eterna lode di ringraziamento .
E , da francescana , qual è , ringrazia Dio con queste parole :
“ Roccalumera …
Paese dipinto da albe meravigliose . Paese rivestito dal canto mattutino delle rondini . Paese baciato dal vento e dalla pioggia , dal sole e dal mare . Paese tuo , Madre. Qui, nel Santuario, in modo più sentito sei rimasta con noi “ .
E sottolineo : “ Paese tuo , Madre …”: e il sentimento diviene ricordo : le stesse cose , infatti , sollevate in un tempo e in uno spazio remoto , e , come , avvolte nell’alone di un misterioso effluvio di luce , di canti dolcissimi , e di colori , si trasfigurano e , quindi , diventano memoria poetica , in quanto esprimono il divino e l’eterno. …e il ricordo di Madre Veronica resterà caro, perché reso eterno nel canto irripetibile della poetessa!
E mi sovvengono gli alti versi del poeta di Sorrento :
.
“ L’alba intanto sorgea nunzia del sole ,
e ‘l ciel cangiava in oriente aspetto “ .
E finisco :
“ Era il maggio odoroso : e tu solevi “ – pia Natalina –
“ Così menare il giorno “ .
Roccalumera , li 3 maggio 2008
Il ritrovamento della Santa Croce
–Per il segno della Croce liberaci dai nostri nemici , o Dio nostro , alleluia –
Angelo Cascio – Riproduzione riservata.
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