Nizza di Sicilia
NIZZA DI SICILIA. PROGETTO APPRODO BARCHE: LA MINORANZA CHIEDE CHIARIMENTI
L’incontro tenutosi questa sera, presso l’aula consiliare del comune di Nizza di Sicilia con i pescatori, in merito ad un progetto per la realizzazione di alcuni interventi nella zona nord del lungomare riguardanti l’approdo barche e l’area pescatori, secondo il gruppo di minoranza “Libera Nizza”, non sarebbe dovuto essere un semplice “incontro” ma una seduta di consiglio comunale aperta ai pescatori e alle forze politiche e sociali che si erano interessate della realizzazione del progetto.
Infatti, i consiglieri Mimma Brigandì, Aurora De Filicaia e Francesco Miceli, avevano richiesto venti giorni fa la convocazione del consiglio comunale in seduta aperta per ascoltare le istanze dei pescatori in merito al progetto e, secondo il regolamento per il funzionamento del consiglio comunale avrebbe dovuto essere convocato entro venti giorni dalla richiesta, appunto entro il 15 aprile. Invece oggi, si è svolto un “incontro” con i pescatori locali e non il consiglio comunale come richiesto dal gruppo di minoranza, “perché sia il presidente del consiglio, sia il sindaco -evidenziano i consiglieri- hanno ignorato la nostra richiesta”. “Il consiglio comunale era secondo noi, la sede istituzionale più opportuna in cui sarebbero stati assunti degli impegni da parte dell’amministrazione, alla presenza della segretaria comunale e non una semplice discussione informale. Ma i nostri appelli sono rimasti inascoltati e questo comportamento dell’amministrazione nei nostri confronti è stato molto scorretto”. Il ruolo dei consiglieri comunali allora quale sarebbe secondo l’amministrazione? E i regolamenti che funzione avrebbero? -si chiedono i consiglieri. Inoltre, quest’atteggiamento di ostruzionismo nei confronti delle iniziative del gruppo Libera Nizza, ormai diventata una prassi dell’amministrazione Di Tommaso, non serve di certo al bene del paese, anche se ben comprendiamo la logica che muove la maggioranza in questa direzione”.
Il capogruppo Mimma Brigandì durante l’incontro con i pescatori ha ribadito, quanto il suo gruppo aveva avuto modo di affermare sia in un consiglio comunale inerente la programmazione delle opere pubbliche, sia nei documenti inviati al sindaco e all’amministrazione in merito a questo progetto, e cioè, che i pescatori, la parte interessata, andavano consultati quando era stato redatto il progetto preliminare o quantomeno quello definitivo, quando cioè sarebbe stato possibile ascoltare le loro esigenze e strutturare il progetto in maniera efficace, efficiente e anche economica. Invece, presentandogli un progetto esecutivo, a cui si possono apportare minime varianti in corso d’opera non rappresenta il modo di agire migliore di un’amministrazione che dovrebbe porsi la finalità di realizzare delle opere necessarie e funzionali e non inutili. “Questo modo di operare porterà a spendere soldi pubblici, senza che i pescatori ne avranno una effettiva utilità e un miglioramento delle operazioni di pesca, rimessaggio barche e quant’altro, anzi, alcuni di questi interventi li esporrebbero a pericoli”. Il progetto inoltre, prevedeva l’area di vendita del pescato, che era quella più significativa per l’attività dei pescatori, e guarda caso, proprio quella è stata bocciata dalla Sovrintendenza. “Ma l’amministrazione ha fatto quanto nelle sue possibilità per far rimanere l’area nel progetto, visto che rappresentava un punto strategico per i pescatori, favorendo la vendita del pescato? Inoltre, gli argani per il rimessaggio delle barche, che hanno suscitato dubbi e preoccupazioni nei pescatori, sono praticamente inutili perché non adatti alla spiaggia e alla grandezza delle imbarcazioni, oltre che ad essere insufficienti a servire tutti i natanti che in caso di maltempo dovrebbero ritirarsi contemporaneamente. Inoltre la gestione, essi si chiedono, su chi ricadrà: manutenzione, spese di luce, acqua e carburante? Quante imbarcazioni potranno essere alloggiate sotto le tettoie? E i dilettanti potranno usufruire delle strutture?
Il consigliere Aurora De Filicaia ha chiesto chiarimenti sulla possibile gestione della struttura paventata dal sindaco da parte di una cooperativa, visto che tale soluzione ha suscitato il malcontento degli operatori presenti, per capire quali sarebbero i termini della convenzione con la cooperativa e chi potrebbe usufruire della struttura e cioè, se sarà riservata solo ai pescatori locali. “Sulla gestione, ha aggiunto il capogruppo Mimma Brigandì -non si può soprassedere, ma bisogna stabilirne i criteri e regolamentarla per non provocare problemi fra i pescatori”. Nel concludere l’intervento, i consiglieri hanno chiesto all’amministrazione di fare chiarezza su cosa effettivamente potrà essere modificato nel progetto, ricordando che i margini di variante sono abbastanza ristretti, visto che il progetto è esecutivo e che è stato concesso un finanziamento di euro 330.942,21 oltre iva, dei quali saranno effettivamente impiegati per gli interventi euro 166.709,80, grazie al ribasso d’asta del 32,9207% offerto da una ditta di Mili San Marco, a cui sono stati aggiudicati i lavori in via provvisoria il 23 gennaio scorso. “Non creiamo false aspettative nei pescatori e diciamo con chiarezza quali sono i margini di azione dell’amministrazione sul progetto. Tante cose sono state dette ma bisogna dare risposte concrete e non facili rassicurazioni”. In conclusione dell’incontro, che in verità non ha sciolto i dubbi e le perplessità dei presenti, la capogruppo ha ringraziato i pescatori presenti perché con la loro forza di volontà e tanti sacrifici riescono a far sopravvivere, nonostante la crisi, uno dei settori economici principali di una cittadina di mare, che l’amministrazione Di Tommaso insiste, ancora a considerare montana (chissà perché?).
Nizza di Sicilia, 15/04/2014
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