Cronaca
MESSINA. IN CATENE DAVANTI AL PALAZZO COMUNALE PER LA LEGALITA’
Da ieri pomeriggio uno dei cancelli di Palazzo Zanca, sede del Comune di Messina, è diventato sede di un’accesa protesta che non accenna a placarsi. Michele Di Pietro, presidente del Movimento Consumatori del Sud, infatti, si è incatenato all’ingresso del palazzo comunale come preannunciato lo scorso 25 dicembre.
L’ex imprenditore, infatti, ha inviato proprio il giorno di Natale una lettera al Dott. Alecci, prefetto di Messina, in cui dichiarava l’intenzione di portare avanti la sua battaglia attraverso lo sciopero della fame e della sete, portando a compimento la propria protesta alle 16.45 di ieri. Di Pietro, attraverso l’ufficio stampa del Movimento Consumatori, ha dichiarato che “in questa città gli amministratori pubblici o non conoscono o non hanno rispetto delle leggi e dei regolamenti e con molta probabilità non conoscono, avendo noi scoperto che l’Assessore al Dipartimento Demanio e Patrimonio e probabilmente il Gabinetto del Sindaco hanno lavorato sino a mercoledì usando un regolamento mancante di tre articoli – 5, 6 e 7 – , come facilmente riscontrabile andando sulla rete civica del Comune di Messina alla voce regolamenti”.
Il presidente del Movimento attacca il Comune in merito ai “gravi illeciti” che sono commessi ad oggi a piazza Cairoli, assediata da rivenditori d’auto e di elettrodomestici che occupano spazi ed aree pubbliche adibite, in caso di emergenza, a punti di raccolta della Protezione Civile. Cosa succederebbe se un’altra catastrofe colpisse la nostra città e i messinesi in fuga andassero a cercare aiuto? Troverebbero macchine di lusso in bella mostra e svariati tendoni pieni di volantini.
La radicale forma di protesta dell’associazione, però, non è stata ben accolta dal sindaco Buzzanca e dai Vigili Urbani di stanza al Comune. Il primo cittadino, infatti, ieri sera avrebbe dichiarato che “non sopporta le pagliacciate”, conseguentemente questa mattina al presidente Di Pietro è stato strappato un cartello con cui l’uomo portava avanti la sua protesta, perché ritenuto offensivo nei confronti del Comune stesso. Di Pietro e tutto il Movimento Consumatori del Sud non vogliono interrompere la propria protesta e sperano che il prefetto, il sindaco e le istituzioni facciano qualcosa per tornare alla “Legalità”, un concetto più volte ribadito dall’uomo e spesso sottovalutato nella nostra città.
COMMENTO: La nostra indignazione non può che essere totale di fronte alla derisione subita da un libero cittadino, che leggittimamente protesta di fronte a una sede istituzionale. Ancora una volta, la Democrazia di questo Stato sembra essere un fatto aleatorio.
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