Furci Siculo
FURCI SICULO: CARLO BARBERA descrive… “GLI UNTORI DI GROTTE”
Cari amici, scrivo con molta amarezza, ma proprio per questo devo essere ironico, se no rischio di diventare polemico. Ero stato avvertito che a Grotte c’era il rischio di rimandare la serata, ma vista la collaborazione che ho intrapreso col comune di Furci (dove per sette anni non ho potuto fare uno spettacolo… ci capiamo, no?), assieme all’assessore Sara Vita abbiamo corso questo rischio, tanto ci sono andate di mezzo due ore, tra montaggio, smontaggio e chiacchierata amichevole con tutta la Giunta Comunale, schierata in piazza. Notavo che sulle porte delle case c’era una specie di gelatina, ma non capivo di cosa si trattasse, così ho chiesto spiegazione e alla mia domanda è stato risposto che erano passati gli untori per diffondere la pestilenza, quella che impedisce ad una cittadinanza di partecipare ad un evento, che in altri posti ha raccolto centinaia di persone, Cavea compresa, dove a Ferragosto c’erano circa 250 spettatori seduti sugli spalti e un centinaio inpiedi a seguire il mio spettacolo.
E’ possibile che in un agglomerato di case come Grotte nessuno si avvicini, a parte tre adulti e due bambini, per sentire uno spettacolo di un cantastorie, tra l’altro conosciuto? Perchè anche lì arrivano la radio, i giornali, la tv ed internet. E allora, credimi, mi sono sentito come quando si organizzavano in paesi come Corleone, Montelepre, Castelvetrano, certi tipi di manifestazioni e la gente stava dietro le finestre. Qui le persone erano in balcone, guardavano, ma nessuno si è avvicinato. Così abbiamo deciso di rimandare l’evento al 29 agosto, visto che c’è l’isola pedonale sul lungomare e il Largo Pizzolo si presta perfettamente per questa serata, che non possiamo non fare, perchè significherebbe che gli untori avrebbero vinto. A questo punto, non io, ma la civiltà impone a tutti noi di dare il massimo di pubblicità allo spettacolo, anche se sappiamo che a Furci non è necessario. E dire che volevo comprare una casa a Grotte! Io sono dispiaciuto nell’assistere ad una scena come quella di ieri sera, perchè mi rendo conto che certa Sicilia non farà mai un passo avanti e che il Verga, parlando dei Vinti, aveva ragione: “Cu’ nasci ‘o scuru ammatula si fa lanterna”. E allora sono contento di essere stato insieme a questi amici e condividere con loro una tale delusione (annunciata), perchè quando la politica raggiunge questi livelli non è più politica. Il bello è che andiamo ad insegnare la Democrazia in Irak e Afghanistan!
IL NOSTRO COMMENTO:
Questa lettera-sfogo di Carlo, ha avuto (fin ora) il suo unico interlocutore su un’alto sito che per correttezza non nominiamo. Da parte nostra, il brillante “teatrista” (come egli stesso amava definirsi fino a poco tempo fa), farebbe bene a prepararsi a ulteriori sorprese se vorrà proseguire la “politica” dei piccoli borghi e piazzette interne di paese. Infatti, a nostro modesto parere, non è solo una questione di “untori”, oppositori del sindaco o malefici invidiosi, nel caso di Grotte, potrebbe perfino trattarsi di… banalissima incomprensione o non gradimento del “tema”. Invece, ben altro è il discorso che erronamente il Barbera vorrebbe assimilare a Corleone, Montelepre, Castelvetrano o altri paesi di fama risaputa. In quelle terre, sarebbero ben più gravi le reazioni che non l’astenzionismo… se proprio l’artista si ponesse (o si permettesse) ben più che un obbiettivo di intrattenimento ma piuttosto di filosofare o moralizzare.
Carlo Barbera, ricordiamolo, con il suo paziente lavoro di formichina del teatro, esplose agli onori del comprensorio per le sue Commedie brillanti ma al tempo stesso ragionate, colte e storicizzate nel contesto globale. Vendere repliche di tali “Opere d’Arte”, in un periodo di crisi come questo, e con una concorrenza che potremmo definire sleale proveniente da più parti, è cosa assai ardua oggi.
Si, il teatro canzone si fa con mezzi, costi (e persone) ben più limitati, ma necessita di un attento esame del territorio, perchè si scende dal “pulpito” e si incontra la gente normale e se vogliamo tradizionalista. Gente, magari dalla religiosità forte eppur leggittima. Così, termini volgari e doppi sensi, scandalizzarono i puristi, (o retrogradi se vogliamo), e se li palco è stato montato sotto casa loro, poi…
Pensate, alcuni anni addietro, perfino ad una festa comandata di Alì superiore, (di fronte ad una folla oceanica), tale “Pippo Franco”, (famoso comico di fama internazionale), si sentì sussurrare: “chistu si futtiu i nostri soddi mi nnì cunta quattru mali paroli”.
ANCHE I VOSTRI COMMENTI… LI PUBBLICHIAMO
Con riferimento al dibattito sullo spettacolo di Carlo Barbera a Grotte, segnalo che in data 21 luglio 2010, in occasione dello spettacolo di Carlo Barbera a Roccalumera, erano presenti 20 persone (ad abundantiam).
Pertanto, con tutto il rispetto per l’artista, ritengo che ogni commento sia inutile.
Rita Savoca – Calcare di Furci Siculo
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Dell’evento roccalumerese ce ne eravamo già occupati: (LEGGI).
G. BonarRIGO
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