Storie di Sicilia
IL CAVALIERE GINO BONARRIGO, PERSONAGGIO STORICO DI ROCCALUMERA
Questa settimana il nostro portale si interesserà di un altro personaggio storico roccalumerese. Dopo il sig. Saccà, oggi faremo un excursus nella vita del cav. Gino Bonarrigo, roccalumerese doc, che da quarantasette anni vive in Inghilterra ma che spessissimo ritorna al paese d’origine. Il cav. Bonarrigo, sposato con Carol Randall e padre di due figli, si trasferì a Coventry nel 1960 e si distinse subito per le qualità di sarto prima e stilista poi. “E’ stata una escalation di successi – dichiara Bonarrigo – ho portato un nuovo stile di abiti uomo e donna in Inghilterra, arrivando a vestire personaggi dello spettacolo e dello sport, come Silvana Pampanini e Albero Ascari.
Però, non ho mai dimenticato Roccalumera, infattii quando posso, ritorno sempre nel mio paesino. Successivamente si trasferì a Kenilworth, dove attualmente vive con la famiglia. E’ stato nominato cavaliere del lavoro dal Governo Italiano, ed è stato insignito dal titolo di sarto dell’anno nel 1979 e nel 1981, in più è stato Presidente dei Catenians di Kenilworth (Associazione Cattolica Internazionale di Professionisti e Affaristi).
IL COMMENTO:
Negli anni sessanta, (anno della mia nascita), tanta gente con la ormai famosa valigia di cartone partì alla ricerca della fortuna, Gino Bonarrigo (che è fratello di mio padre), partì giovanissimo alla volta di Milano per poi emigrare in terra straniera. Devo ammettere che il suo coraggio è stato ampiamente ripagato. Tanti non ce l’anno fatta e sono tornati pur sapendo che -in terra natìa- avrebbero dovuto accontentarsi di un pezzo di pane e cipolla.
Ancora oggi, nel ventunesimo secolo, adesso che sono altri (rumeni, polacchi, marocchini, egiziani ecc.), a cercare pane in Sicilia, molti giovani talenti guardano all’estero quale concreta risorsa per costruirsi una vita altrimenti stentata e magari gravante sulla pensione dei genitori.
EMIGRANTE, è una parola che nei secoli richiama alla storia di un popolo, quello Siciliano, che pur innamorato del proprio sole, del mare e delle proprie tradizioni e affetti, ha sofferto e soffre la stretta dell’insicurezza, la tagliola della povertà… fin nei giorni nostri.
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