Cronaca, Roccalumera
ROCCALUMERA. IN FIAMME LA PESCHERIA “POSEIDON”, CARABINIERI INDAGANO
Roccalumera – Una pescheria completamente devastata, tre abitazione evacuate, un edificio aggredito da un violento incendio, cantine allagate per la rottura della condotta idrica, terrore e paura nella gente del posto, sono il triste bilancio di un presunto attacco malavitoso ai danni della pescheria Poseidon, ubicata in via Vespucci a quattro passi dallo svincolo autostradale.
I malviventi sarebbero entrati in azione nel cuore della scorsa notte, dando la miccia ad un vasto incendio che ha minato anche le strutture portanti dello stabile. Sul posto sono giunti immediatamente i carabinieri della locale stazione con in testa il luogotenente Santo Arcidiacono, i vigili del fuoco del distaccamento di Roccalumera e di Messina, autoambulanze e vigili urbani. La situazione, agli occhi degli inquirenti, è parsa subito drammatica. Anche perché la pescheria è andata completamente distrutta dalle fiamme violente, che hanno attaccato il primo e il secondo piano dello stabile che fronteggia un avviato Supermercato. La gente del vicinato, impaurita, si è riversata sulla strada. Alcune persone, rimaste intossicate per il fumo intenso, erano ancora in pigiama, incredule degli scoppi continui sotto casa. Secondo una prima ricostruzione degli inquirenti, il commando sarebbe entrato in azione verso le 3,30 della scorsa notte.
Una volta dentro il locale avrebbe cosparso di benzina tutto il pavimento ed i macchinari e poi dato fuoco. Le fiamme in un baleno si sono propagate in tutta la pescheria, devastando i banconi, la cella frigorifera e gli impianti elettrici e idrici. Poi l’incendio ha aggredito anche i balconi delle abitazioni sovrastanti. Agli investigatori però non sono sfuggiti due particolari e cioè che la saracinesca principale del locale non è stata forzata e che è stato disattivato immediatamente il sistema di videosorveglianza, con l’esportazione dell’hard disk, che registrava e memorizzava ogni azione dentro e fuori il locale. Secondo gli inquirenti si tratterebbe di persone a conoscenza di questo dispositivo e dell’esatta ubicazione.
Ma c’è pure un altro fatto che agli inquirenti non è sfuggito. E cioè che domani mattina al Tribunale di Messina si svolgerà l’udienza contro i sei catanesi che l’11 dicembre del 2009 avrebbero aggredito e pestato i due titolari della stessa pescheria. Arrestati dopo un paio di giorni e condotti in carcere, dovranno rispondere stamani di rapina e tentato omicidio. Potrebbe essere questa, secondo gli investigatori, la chiave di lettura dell’incendio appiccato la scorsa notte alla bottega del pesce Poseidon. E cioè, costringere i titolari a non testimoniare. Questa triste e delicata vicenda prese piede nella seconda metà del mese di dicembre del 2009. Un malvivente catanese (erano le ore 19) tentò di rubare un furgone, attrezzato per il trasporto pesci, parcheggiato davanti al locale, in via Vespucci. Uno dei due titolari si è accorto del tentato furto e con uno scatto felino salì sul mezzo e catturò il ladro, che poi è stato consegnato ai carabinieri.
E’ stata questa la miccia che ha scatenato subito dopo il finimondo. Difatti, un’ora e mezzo dopo un commando di sei catanesi ha fatto irruzione nella pescheria e dopo aver devastato a colpi di mazza il locale, ha ferito gravemente i due titolari (pare che nella colluttazione sia stato sparato anche un colpo di pistola). Poi il commando ha fatto perdere le tracce, imboccando sicuramente il casello autostradale di Roccalumera, distante meno di cento metri dalla via Vespucci, per fare ritorno a casa. Ma i protagonisti di quella serata sono stati assicurati alla giustizia dal luogotenente Arcidiacono ed oggi compariranno davanti al giudice per rispondere di rapina e tentato omicidio.
26 Settembre 2010
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