Roccalumera, Spettacolo e Cultura
ROCCALUMERA. “ALCOLISMO QUANTO MI COSTI”, MEDICI AL CENTRO SOCIALE
ROCCALUMERA, Centro Sociale “Giovanni Paolo II” (11-03-2010). Riunione informativa sull’alcolismo, dal titolo: “Alcool quanto mi costi”. Nell’intervento del chirurgo urologo dott. Enzo Saccà, (coadiuvato dalla proiezione Power Point su maxischermo, preparata dalla figlia), ha sapientemente quanto esaurientemente illustrato in che cosa consiste l’alcolismo, le sue complicanze cliniche e fisiche, nonchè la dipendenza psicologica e fisica che da esso possono provenire e tanto altro ancora. Al tavolo della conferenza, anche Carmelo Spadaro (consigliere comunale di minoranza a Roccalumera), e Fabio Orlando (originario di Roccafiorita, consigliere provinciale). Di seguito, un sunto che proviene da un persona (non medico), che è il sottoscritto, ma che si sente sensibilizzata e vuole sensibilizzare al problema chi leggerà queste poche righe. Saccà, parlando delle lesioni ai vari organi provocate dall’alcolismo, ha evidenziato non solo il fegato ma il cuore, le cui patologie posso portare alla morte. Statisticamente, sarebbe il sesso maschile ad essere il più colpito.
GLI EFFETTI: l’effetto immediato – a parlare è ancora Saccà – provocato dall’alcol alla sua ingestione, è di benessere, di piacevolezza, così si aumenta la dose e quì avvengono tutte le alterazioni.
I SEGNI DELLA DIPENDENZA: Viso arrossato (naso rosso), crampi, nausea, diarrea, insonnia, vertigini, orinazione frequente, lingua secca con bordi irregolari, fratture costali, malattie polmonari.
FEGATO: Steatosi, cirrosi, ascite… tumori. L’allucinazione e delirio, possono essere fra i segni riscontrabili nella persona che soffre l’astinenza da alcol da alcuni giorni.
MEDICINE: Benzodiazepine (un farmaco che si utilizzerebbe verso i vent’anni ma che ha la controindicazione di “nascondere” la gravità del danno); Disulfiram o Anabuse o Alcover (che sono farmaci specifici).
COME USCIRNE: “Innanzitutto, per uscire dalla dipendenza, bisogna sapersi autodenunciare”. In effetti, in passato molti sono stati i casi di persone che, emarginandosi dalla società vergognandosi della propria dipendenza e stato fisico, si astenevano anche dal curarsi.
Matteo Francilia. Un breve intervento, prima di salutare gli intervenuti in sala, è stato porto dal consigliere provinciale, il quale, mostrandosi particolarmente colpito dalla gravità dell’argomento fra i giovani, ha auspicato che l’argomento, in futuro, si portato nelle scuole.
Dell’intervento della dott.ssa Suderi, mi limiterò ha riportare una semplice frase: “Diamo voce alla sofferenza. La politica si deve dare una mossa, bisogna fare, ma fare meglio. Bisogna dare voce ai ragazzi”.
IL COMMENTO: In effetti, queste “riunioni informative”, meriterebbero di essere reiterate e seguite con molta più attenzione da platee ben più nutrite. In questi anni, la scienza e la tecnica hanno fatto passi da gigante per la salute e la sicurezza della gente, ma forse, proprio nelle piccole comunità paesane, non esiste una coscienza culturale ben radicata, tale da porre attenzione verso determinati problemi. Diamoci tutti una svegliata, non diciamo: “questo non è un mio problema, a me non interessa”, pensiamo agli altri, pensiamo al nostro domani.
12 Marzo 2010
Redazione
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