Politica
ANCI GIOVANE, TAORMINA 2010. LE DICHIARAZIONI DI CHIAMPARINO E D’ARRIGO
ANCI Giovane – D’Arrigo, alla politica nazionale i giovani preferiscono impegno per proprie comunita’ Secondo il Coordinatore Nazionale ANCI Giovane ‘’e’ il segnale che l’impegno politico non e’ una scorciatoia per realizzare facili carriere’’.
[10-05-2010] ‘’Il fatto che piu’ della meta’ dei giovani amministratori si immagini tra dieci anni ancora attivo nella politica locale dimostra che essi hanno un forte attaccamento alla propria comunita’’’. Cosi’ il Coordinatore Nazionale di ANCI Giovane, Giacomo D’Arrigo, commenta il televoto che Cittalia-Anci ricerche ha organizzato nella giornata conclusiva della Seconda assemblea programmatica nazionale di ANCI Giovane, che ha chiuso i suoi lavori sabato scorso a Taormina.
Rispondendo ad una domanda, che chiedeva loro se pensavano di impegnarsi ancora in politica tra 10 anni, il 52% degli amministratori ‘under 35’ presenti ha risposto che si immaginava ancora attivo a livello locale, il 30% soltanto a livello nazionale, mentre il 15,9% ha risposto che non pensava di occuparsi piu’ di politica. ‘’Questo risultato e’ il segnale che i giovani amministratori non guardano all’impegno politico come una scorciatoia perrealizzare facili carriere, ma come un compito serio da svolgere a vantaggio del territorio’’, osserva D’Arrigo. ‘’Non e’ un caso – conclude il Coordinatore Nazionale di ANCI Giovane – che tra i 23mila giovani amministratori locali, piu’ dell’80% svolga la propria attivita’ nei Comuni, la comunita’ da sempre piu’ vicina e pronta a rispondere al meglio alle esigenze dei cittadini’’.
Anci Giovane- Chiamparino: “I giovani guardino con maggiore distacco al potere, così affermeranno le proprie idee” Il presidente dell’ANCI: su riforma fiscale e federalismo si gioca la battaglia delle idee, pieno appoggio alla proposta di codice etico avanzata da Confindustria Sicilia.
[08-05-2010] TAORMINA – “Bisogna recuperare una politica che guardi con maggior distacco al potere e che lo sappia criticare. Il compito di farlo spetta a voi giovani, solo se riuscirete a cambiare la politica di oggi sarete in grado di affermare al meglio le vostre idee”. E’ questo l’auspicio formulato dal presidente dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani, Sergio Chiamparino, che oggi a Taormina è intervenuto a conclusione dei lavori della seconda Assemblea nazionale di ANCI Giovane. Per il presidente dell’ANCI, il confronto sulle idee è l’unico modo per evitare che la questione del “cambiamento anagrafico finisca per diventare pura retorica”, restando confinata sul terreno del giovanilismo. “Diffido dei vecchi che promuovono i giovani, magari danno strada solo a quelli che vanno bene a loro, oppure per occupare uno spazio politico rimasto vuoto”, ha osservato.
“Il vero rinnovamento avviene solo sulla base della discussione e se necessario con il conflitto, di questo i giovani non devono avere timore”, ha aggiunto. Ma su un punto Chiamparino è stato chiaro: il contributo che i giovani amministratori devono portare al dibattito politico non deve limitarsi solo ai temi per giovani. “Vorrei evitare che gli ‘under 35’ siano solo quelli che si occupano della banda larga perché sono più capaci con le nuove tecnologie”, ha sottolineato. “Un giovane che fa l’amministratore nei Comuni è una persona che probabilmente ha più freschezza di me sui grandi temi per il futuro del Paese, dalla riforma fiscale al federalismo, al nuovo assetto delle autonomie”.
Il presidente dell’ANCI ha poi garantito il massimo appoggio alla proposta avanzata oggi dal presidente di Confindustria Sicilia. Ivan Lobello aveva proposto un codice etico, un patto tra imprenditori ed amministratori per affermare il mercato, il rispetto delle regole, la legalità e la solidarietà. “Farò di tutto perché gli organi dell’associazione portino avanti questa proposta”, ha confermato. Chiamparino ha anche osservato come la crisi economica abbia messo in luce il fallimento del modello economico basato sulla ricchezza finanziaria. “Viviamo in una società che guarda soltanto alla produzione ed alla ricchezza, un Paese per vecchi. Bisogna, invece, battersi per una riforma fiscale che abbia al centro il reddito e per il federalismo che significa responsabilità”. “Lo sappiamo bene noi amministratori dei Comuni: se c’è una cosa che non possiamo dire ai nostri concittadini di fronte ad un qualsiasi problema, è proprio rispondere la questione non è di mia competenza”, ha ricordato il presidente rivolgendosi alla platea. Per questo motivo la riforma fiscale e il federalismo sono sfide giovani e per i giovani: “ è su questi temi che si combatte la battaglia delle idee”, ha concluso il presidente ANCI. (nw)
giacomo darrigo
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