Storie di Sicilia
RIPARTIRE DALLA BELLEZZA PER USCIRE DALLA CRISI. UNA LEZIONE IN UNA MOSTRA
Qualche anno fa ho letto e recensito proponendolo ai miei lettori un volumetto scritto da Giovanni Fighera, “La bellezza salverà il mondo”, pubblicato dalle edizioni Ares di Milano. L’autore in tempi dove imperversa il brutto e il ripugnante, propone coraggiosamente con forza lo studio della bellezza, attraverso la riscoperta del bello nell’arte e nella letteratura, nella filosofia e nella religione.
Il libro di Fighera potrebbe essere un ottimo strumento introduttivo alla Mostra curata dal professore Massimo Introvigne, vice reggente nazionale di Alleanza Cattolica, “La via della bellezza: Ragionare sull’arte”. E’ una mostra di parole e immagini, che intende rispondere alla sfida e all’appello che Benedetto XVI ha lanciato il 21 novembre 2009 in un discorso agli artisti nella Cappella Sistina, in Vaticano a Roma.
La mostra ideata da Introvigne è composta da testi e immagini in 19 pannelli, utile “perché i credenti e non credenti possano meditare sulle diverse dimensioni del bello come porte che conducono al buono e al vero”. La mostra è stata patrocinata dall’IDIS (Istituto per la Dottrina e l’Informazione sociale) e dalla Regione Siciliana. E’ stato realizzato un ottimo fascicolo, edito nel 2013 da Edizioni Lussografica di Caltanissetta.
L’introduzione del fascicolo propone una frase paradossale di Dostoevskij, ripresa da Benedetto XVI: “l’umanità può vivere senza la scienza, può vivere senza il pane, ma soltanto senza la bellezza non potrebbe più vivere, perché non ci sarebbe più nulla da fare al mondo”.
L’appello non è rivolto solo ai cattolici o ai credenti ma anche ai non credenti. “La chiamata alla bellezza è universale, e fa parte del nucleo intimo della persona umana”. E’ da qui che occorre ripartire, visto che secondo il teologo svizzero, Balthasar, sono stati esauriti gli argomenti a favore della verità e del bene, pertanto non resta che partire dal bello.
Secondo il professor Introvigne negli ultimi secoli, l’Europa ha assistito a uno indebolimento della percezione del bello, fino a raggiungere addirittura la bruttezza come fondazione. “C’è una certa abitudine alla bruttezza, al cattivo gusto, alla volgarità – si scrive in un documento del Pontificio Consiglio della Cultura del 2006. Promosso sia dalla pubblicità che da alcuni “artisti folli”. Tuttavia occorre stare attenti a chi propaganda una bellezza illusoria e mendace, superficiale, abbagliante, una tale bellezza, invece di attirare verso l’alto, imprigiona in se stessi e rende schiava la persona. E’ una bellezza ipocrita, “che – secondo Benedetto XVI – ridesta la brama, la volontà di potere, di possesso, di sopraffazione sull’altro e che si trasforma, ben presto, nel suo contrario, assumendo i volti dell’oscenità, della trasgressione o della provocazione fine a se stessa”.
Il tema della bellezza, della “via pulchritudinis”, ha avuto sempre un ruolo centrale nel Magistero di Benedetto XVI, a questo proposito, Introvigne, propone alla fine del fascicolo, cinque interventi del Papa sull’argomento. Sia i capolavori dello stile romanico che quello gotico ci ricordano che “la via della bellezza, è un percorso privilegiato e affascinante per avvicinarci a Dio”. Introvigne dedica un pannello (n.11), al viaggio compiuto da Benedetto XVI nella Repubblica Ceca del settembre 2009, quando il Papa fa uno splendido accostamento tra “la stupefacente bellezza delle chiese, del castello, delle piazze e dei ponti” di Praga, con il Palazzo, il cuore civile della città. il tutto, l’ambito religioso, che quello civile, non possono che orientare a Dio. In questo “plastico” di costruzioni, secondo introvigne, “vi è una profonda lezione sulla bellezza non solo degli edifici ma delle istituzioni dell’Europa cristiana, costruite nei secoli dall’incontro tra fede e ragione, distinte ma armonicamente vicine, che diventa incontro – non fusione, e tanto meno confusione – della Cattedrale e del Palazzo”.
L’itinerario della Mostra tradotto in parole e immagini, offre preziosi spunti per la riflessione e la meditazione, cito qualche passaggio: “Nella crisi, partire dal bello”. “La bellezza come ‘scossa’”: in un momento segnato da un generale “affievolirsi della speranza” solo la bellezza “può ridare entusiasmo e fiducia”. Il bello è veramente bello se ci guida al “vero e al bene.- afferma Benedetto XVI – Diversamente si tratta di una bellezza falsa e vuota”. “L’arte ha bisogno della Chiesa, la Chiesa ha bisogno dell’arte”. Questa frase mi ricorda una relazione su l’insegnamento della Religione Cattolica di monsignor Caffarra, arcivescovo di Bologna, dove invita gli insegnanti a “servirsi molto dell’arte cristiana. L’opera d’arte coinvolge la persona in tutte le sue dimensioni, ed è una delle sintesi più perfette della fede cristiana e dell’esperienza umana”.
Possiamo trovare “la bellezza in azione” con le cattedrali del Medioevo, cui Benedetto XVI, ha consacrato, il 18 novembre 2009, un memorabile discorso. Al pannello 10, si pone una domanda ai visitatori: “Come possiamo capire oggi le cattedrali?” Il papa propone S. Agostino. Al numero 11, viene posta l’attenzione sulla “Bellezza delle istituzioni cristiane”, per la riflessione si suggerisce, lo splendido agglomerato di edifici del centro della città di Praga. Al numero 13 si pone l’attenzione su uno dei pellegrinaggi più importanti della fede cattolica: Santiago de Compostela, dove si trova l’equilibrio tra “Fede e ragione, fede e arte”.
Resta un problema: “E’ possibile recuperare lo spirito delle cattedrali in un’epoca di Rivoluzione e di crisi? Tuttavia il Papa è convinto che anche oggi è possibile un’arte “amica della Chiesa” e porta gli esempi di Marc Chagall, Henri Charlier, ma soprattutto del servo di Dio Antoni Gaudì, architetto catalano candida alla beatificazione, autore della splendida opera architettonica de la Sagrada Familia a Barcellona. E proprio gli ultimi pannelli sono dedicati allo splendido capolavoro dell’architetto spagnolo, che ha costruito una chiesa che sintetizza tutta la fede cattolica, attraverso il trinomio: libro della Natura,, libro della Scrittura, libro della Liturgia”.
S. Teresa di Riva ME, 10 agosto 2013 – Festa di San Lorenzo
DOMENICO BONVEGNA
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