Bastian Contrario
Nizza di Sicilia. Grazie, Carlo Gregorio per il tuo decimo libro!
NIZZA DI SICILIA (Messina) – Galleria comunale “Corrado Cagli”, modestamente lo stesso sito presso il quale (il 2 Aprile scorso), presentai il mio romanzo di narrativa. Ieri sera, una magnifica cornice di pubblico applaudiva fragorosamente la decima opera letteraria dello storico nizzardo Carlo Gregorio.
“Storie e segreti di Fiumedinisi”, è il magnifico risultato di anni di paziente ricerca. Una ricerca, operata non solo nel territorio di tutta la Sicilia ma anche in vari Paesi d’Europa da Gregorio. Scavando, senza disporre di un team che lo aiutasse in ciò, fra documenti seppelliti da centimetri di polvere alla scoperta di una storia che certamente pochissimi conoscono nei dettagli.
Presente il padrone di casa, il sindaco Dott. Giuseppe Di Tommaso, nonché nel ruolo di moderatrice Nella Fosco, ieri sera, il Prof. Mario Bolognari, direttore del Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Universita’ di Messina, da par suo ha introdotto il discorso esplicativo del Prof. Gregorio, i quale, con la sua abituale modestia ha raccontato passo passo, quanto lo schermo proiettava accanto a lui. Foto di documenti scritti (anche in greco) che “raccontano” la civiltà di Fiumedinisi di secoli fa come di Nizza ed il suo castello. Arte pittorica e scultorea cimeli religiosi, sopravvissuti ad innumerevoli generazioni. Cinque regnanti vennero in visita a Fiumedinisi nei secoli, cittadina dove esistevano miniere di ferro, argento ed oro. Un floridissimo centro, dove si producevano, in una fabbrica metallurgica, (la ferriera), i chiodi per i cantieri navali di Messina come le palle per i cannoni. Pare che le commesse arrivassero da tutto il mondo. E che dire della Zecca, il cui Palazzo è sopravvissuto ai giorni nostri?
Tanto altro ha raccontato e documentato Carlo Gregorio ieri sera, tanto da trasmettere nel sentimento di chi era presente, (in larga parte proveniente da altri paesi), che ha già letto o leggerà questo libro, un sentimento di tristezza, si tristezza, pensando ad un presente dove l’artigianato è quasi del tutto un ricordo, dove l’industria non esiste più e, mentre anche l’edizia è… immobile, ogni flebile iniziativa del coraggioso di turno, rimane impigliata nella fitta ed intricata rete della burocrazia così voluta dalla politica moderna.
Ebbene, se il mio modestissimo romanzo, (Storie di Sicilia: racconti di uomini ed eroi”), letto ed interpretato dagli alunni della scuola di Furci Siculo qualche mese fa, ha mosso la curiosità dei ragazzi, i quali mi hanno confessato attraverso le loro domande che non conoscevano i fatti da me raccontati, figurarsi quanto gioverebbe il testo di Carlo Gregorio alla cultura come alla riscoperta della storia ed all’orgoglio di essere siciliani delle nuove generazioni.
Propongo quindi alle nostre scuole del comprensorio, di inserire di gran corsa la Storia della Sicilia fra gli argomenti di studio e di esame. Forse non tutti sanno, infatti, che grande Sicilia fu quella costruita con sudore dai nostri avi. Grazie Carlo!
24 Ottobre 2016
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