Cronaca
ELICO IN PROVINCIA DI MESSINA: 5 ARRESTI FRA CUI IL SINDACO DI FONDACHELLI FANTINA
Tra gli arrestati anche il sindaco di Fondachelli Fantina Francesco Pettinato ed un funzionario comunale, indagati per concorso in concussione.
I carabinieri di Barcellona Pozzo di Gotto (Me) e di Patti (Me) hanno eseguito un provvedimento di custodia cautelare in carcere, emesso dal Gip del Tribunale di Messina, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di cinque persone ritenute responsabili, a vario titolo, di concorso esterno in associazione mafiosa, truffa, estorsione aggravata dal metodo mafioso e concussione.
Tra gli arrestati anche un sindaco ed un funzionario comunale di uno dei comuni coinvolti indagati per concorso in concussione. Le indagini, avviate nel 2009, hanno permesso di individuare un sistema illecito di affidamento degli appalti e dei lavori per la realizzazione dei Parchi eolici denominati rispettivamente ‘Alcantara-Peloritani’ e ‘Nebrodi’. Dalle indagini è emersa la distrazione di risorse in favore di imprese contigue, il ritardo nel rilascio di alcune autorizzazioni per costringere la società appaltatrice ad affidare i lavori a determinate ditte, e la mancata adozione di provvedimenti, da parte dei tecnici della società appaltatrice, di fronte alla non regolare esecuzione delle opere e nell’impiego di materiali più scadenti rispetto a quelli previsti.
Tre imprenditori, di cui uno pregiudicato, il sindaco di Fondachelli Fantina ed un funzionario del Comune nebroideo, sono finiti in manette perchè ritenuti responsabili a vario titolo di concorso esterno in associazione di tipo mafioso, truffa, estorsione aggravata dal metodo mafioso e concussione, in relazione alla realizzazione di parchi eolici nell’area dei monti peloritani e dei nebrodi.
ULTIMISSIME……………………………………….
Gli arrestati sono: Francesco Pettinato, 57 anni, medico e sindaco di Fondachelli Fantina; Giuseppe Catalano, 60 anni, funzionario del Comune di Fondachelli Fantina; Michele Rotella detto “Barone”, 72 anni, pregiudicato, imprenditore settore costruzioni e movimento terra; ed altri due imprenditori del settore costruzioni Santi Bonanno, 46 anni, e Giuseppe Pettinato di 56 anni. Indagate altre 11 persone.
Dalle indagini è emerso che il sindaco di Fondachelli Fantina, Francesco Pettinato, in collaborazione con il funzionario dello stesso Comune, Giuseppe Catalano, avrebbe sospeso i lavori, ritardando il rilascio delle autorizzazioni per il loro prosieguo, per costringere la società appaltatrice ad affidare i lavori ad una ditta riconducibile ad un suo parente, i lavori per la costruzione di alcune Sottostazioni di raccordo elettrico, e per far assumere persone da lui segnalate.
Le indagini condotte dai Carabinieri di Barcellona Pozzo di Gotto e di Patti, avviate nel 2009, avrebbero permesso di individuare un sistema illecito di affidamento degli appalti dei lavori per la realizzazione dei parchi eolici denominati “Alcantara – Peloritani”, ricadenti nei territori dei Comuni di Fondachelli Fantina, Novara di Sicilia , Francavilla di Sicilia ed Antillo, in provincia di Messina. Gli inquirenti hanno portato alla luce un sistema di “diffusa illegalità” che avrebbe aggredito le potenziali risorse destinate all’asfittica economia locale, distraendole a favore dei soli appartenenti alla cerchia delle imprese “contigue”, imponendosi con metodo mafioso. Un sistema già visto in altre situazioni nel campo dell’edilizia o dei lavori pubblici privati o “misti”, in cui gli imprenditori sono costretti a sottostare alle “regole” della politica.
In casi simili, la regolarità dei lavori non rispetta più i canoni previsti. Pare infatti che i tecnici della società appaltatrice preposti al controllo abbiano di fatto “rinunciato” al loro ruolo, “accettando” gravissime anomalie, consistite nella non regolare esecuzione delle opere e nell’impiego di materiali diversi da quelli previsti ed assai più scadenti, senza mai adottare i consequenziali provvedimenti. Per questo motivo, infatti, oltre agli arrestati, risultano indagate altre 11 persone, ritenute responsabili a vario titolo di truffa in concorso, poiché nell’esecuzione dei lavori di realizzazione dell’impianto eolico, avrebbero utilizzato materiali e modalità di lavorazione non conformi al capitolato d’appalto, predisposto false certificazioni, ed ostacolato i controlli dei tecnici delegati, i quali, a loro volta, avrebbero omesso le necessarie verifiche e le conseguenti contestazioni. Ma c’è di più. Gli stessi tecnici avrebbero posto in essere atti finalizzati ad ottenere finanziamenti pubblici agevolati non legittimi.
Il provvedimento di custodia cautelare in carcere, emesso dal Gip del Tribunale di Messina, Maria Teresa Arena, su richiesta dei Sostituti Procuratori della DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) di Messina, Fabio D’Anna e Giuseppe Verzera, con il coordinamento del Procuratore Capo Guido Lo Forte.
15 Febbraio 2013 – Fonte Infomessina.it
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