Politica
EUROPEE. QUANDO GRILLO DISSE: “SE PERDO NON CONTINUO”
Anche se questo sito non si occupa solitamente di politica nazionale, un breve commento il risultato elettorale europeo di ieri credo che lo meriti. Spread a picco dopo il voto. Un PD così (quasi il 41%), non si era mai visto. Le statistiche lo danno come la mitica Democrazia Cristiana (si, proprio… lei), negli anni ’60.
Sarà stata colpa dell’astensionismo record, (40% e più ancora in Sicilia. C’è chi ha preferito protestare così contro una classe politica delinquenziale e sorda ai veri problemi della gente e non ha creduto neanche all’urlatore Grillo), ma il risultato del PD deve far riflettere anche e soprattutto in ottica assetti politici di Governo futuri.
Quindi, il movimento 5stelle (al 21,2%), non rappresenterà l’Italia in Europa e nemmeno potrà mantenere il promesso colpo di mano contro il Presidente Giorgio Napolitano e l’attuale Governo, pretendendo nuove elezioni, perchè… se ci fossero, con ogni probabilità Matteo Renzi e il PD le vincerebbero di slancio.
Il Silvio condannato ma sempre in sella al suo gruppo politico ha perso terreno, (al 16,8%), ma non poi tanto se si pensa che l’altra branca (il Nuovo Centro Destra di Angelino Alfano, 4,4%) sommato a Forzitalia darebbe pressappoco il risultato del PDL delle passate politiche. Silvio, comunque ringrazia: un Grillo trionfatore, come uno tsunami, avrebbe preso di mira proprio quelli come lui, che, a cavallo di mazzette e corruzione hanno fatto la propria carriera. Certo il cosiddetto “sistema istituzionale” sarebbe rimasto in piedi comunque, ma vuoi vedere che tanti politici e collusi sarebbero andati veramente (e finalmente) in galera?
Da evidenziare anche il grande risultato di Matteo Salvini e della Lega Nord con il 6,2%. Ritrovata la fiducia nella Lega, il popolo del Nord, guarda all’Europa della Le Pen e degli euroscettici (coi quali Grillo non ha voluto collaborare), per combattere l’immigrazione clandestina, i continui sbarchi (la Sicilia dovrebbe ringraziare per una volta la Lega), e lo stesso euro, moneta che, secondo Salvini ci porterà allo sfascio.
HA VINTO LA CORRUZIONE? GLI ELETTORI COMPRATI CON 80 EURO?
Perché Beppe Grillo è crollato miseramente? Forse perché, nonostante a lui ed al controverso movimento 5setelle si aggrappassero i tanti disperati e incazzati d’Italia, qualcuno ha temuto che veramente l’ex comico genovese sarebbe stato un potenziale dittatore? È difficile dirlo. Di certo, a qualcuno non è piaciuta la posizione di caos totale in parlamento come fuori tenuta dai grillini in questi mesi, (seppur apprezzando la rinuncia allo stipendio degli stessi parlamentari di Grillo), senza poi nulla di concreto sul piatto. Pensava di vincere da solo l’ex comico; “o noi o loro”, ma forse, una organizzata e disciplinata opposizione è quanto può ancora essere concretamente realizzato dai 5stelle in Europa quanto in Italia. Saranno stati gli 80 euro in busta paga (con la scritta Renzi tra parentesi accanto), a far pendere la bilancia dalla parte del PD, o una rinnovata fiducia in un giovane politico, seppur chiaramente arrampicatore sociale?
Cosa succederà adesso? Sarà capace Renzi ed i suoi a fare la voce grossa nel Parlamento europeo contro una Merkel che in queste ultime elezioni in Germania ha tenuto? Contro una Germania che “vende a tutti ma non compra da nessuno”? Se in Francia il partito di Marie Le Pen (Front National), è primo, ciò significa che anche da loro la gente è stanca di questa Europa che perciò ha bisogno di immediati cambiamenti. L’Italia, da parte sua deve avere maggior “peso decisionale” che contrasti (come la Francia, la Grecia, la Spagna ecc.) lo strapotere, esso si dittatoriale, dei tedeschi.
Non ritengo che uscire dall’Euro sia in questo momento la scelta più giusta da fare. Di certo, una moneta troppo forte come è l’euro ci penalizza negli scambi commerciali (persino con gli U.S.A.), come ci ha già penalizzato l’apertura delle frontiere e, proprio la Sicilia, è costretta a buttare i propri prodotti della terra perché l’Italia ha degli accordi europei che le impongono di comprare dall’estremo oriente, oltre che dalla stessa Europa merce spesso peggiore della nostra Trinacria.
Uscire dall’euro, è un lusso ed un rischio (lo dicono gli economisti e non i politici di turno), che la traballante Italia non si potrebbe permettere adesso. Forse in seguito, ma meglio sarebbe “cambiare l’euro” e le sue regole.
Concludendo: certamente, un cambio repentino di rotta, atto a frenare gli sbarchi come a venire incontro concretamente all’economia, ai tanti disoccupati giovani e non solo, non è solo necessario ma assolutamente indispensabile ed urgente.
26 Maggio 2014
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